Di Luca: vogliamo riportare l'iride in Italia

| 19/09/2006 | 00:00
«Non sono certo soddisfatto del mio 2006 agonistico. Al Mondiale daro' il massimo per riportare la maglia iridata in Italia»: Danilo Di Luca e' molto motivato in vista del campionato del mondo di Salisburgo di domenica prossima. «Mi mancano ovviamente i successi di un anno fa - ha proseguito il vincitore della classifica individuale Pro Tour 2005 -. Al Mondiale ci arrivo pero' nella condizione che mi attendevo prima di prendere il via alla Vuelta. Anche Paolo Bettini sta molto bene: il tecnico Ballerini ha fatto un ottimo lavoro per creare una squadra determinata al successo e, al di la' dello schema a due punte, sapra' motivarci tutti da qui a domenica a tirare fuori il meglio di noi stessi». Di Luca e' riapprodato in maglia azzurra dopo due stagioni di mancate convocazioni con all'attivo la vittoria di tappa di Alto de la Covatilla, unico successo stagionale finora, che gli ha consentito di indossare la maglia amarillo di leader della Vuelta a cui sono seguite, prima del ritiro, una decina di tappe nelle posizioni in graduatoria di immediato rincalzo al podio: «A Salisburgo l'incognita freddo sara' notevole e potra' incidere sullo sviluppo di gara, rendendola molto piu' dura. Io preferirei temperature meno rigide su un tracciato complicato dai dislivelli e per questo di non facile interpretazione tattica». Il leader della Liquigas-Bianchi ha speso note di elogio anche per Luca Paolini, reduce pure lui da un successo di tappa alla Vuelta e ultimo azzurro a conquistare una medaglia tra i professionisti grazie al bronzo ottenuto a Verona 2004: «L'arrivo in falsopiano di Salisburgo aggiunge in partenza ai pronosticati Valverde e Vinokourov i nomi dell'iridato uscente Ton Boonen, del tedesco Stefan Schumacher, capace di conquistare nell'ultimo mese due gare a tappe Pro Tour come l'Eneco Tour e il Giro di Polonia, di Erik Zabel e dell'australiano Stuart O'Grady: la corsa dovra' essere resa dura per eliminare il maggior numero di corridori pericolosi». Il corridore abruzzese ha concluso con un pensiero al suo compagno di team Stefano Garzelli, non inserito in nazionale malgrado un agosto contrassegnato da due vittorie: «La sua mancanza si fa sempre sentire in virtu' dell'esperienza ma probabilmente Stefano era in calo di forma nelle ultime gare disputate».
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