GILBERT: «BMC da applausi, sono davvero felice». AUDIO

GIRO D'ITALIA | 28/05/2015 | 17:09
Grande gioia per Philippe Gilbert che sta onorando al meglio la corsa rosa. Queste le dichiarazioni a caldo del vincitore di tappa: «È la prima volta che in una tappa di salita arrivo così presto, non mi era mai capitato di vedere in tv il finale della corsa con il leader della generale ancora impegnato nello sforzo (sorride guardando Contador affrontare gli ultimi chilometri, ndr). È una situazione strana ma bella. Sono molto felice, con Moinard abbiamo fatto una grande gara centrando la fuga giusta e poi lavorando alla perfezione. Sapevo che se fossi arrivato in cima alla salita con 50” avrei avuto tempo per poter rientrare. Quindi ho attaccato e ho dato tutto. Ieri il team manager della mia squadra Jim Ochowicz, che non è uno che fa i complimenti facilmente, mi ha detto che mi vedeva in grande condizione. Ho dimostrato che non si sbagliava».

Avevi preparato la tappa di oggi o hai improvvisato?

«No, questa mattina tutta la squadra tranne Caruso doveva provare a prendere la fuga, perché sapevamo che avrebbero lasciato spazio. Ci abbiamo provato tutti quanti, per fortuna io e Moinard siamo entrati ed è stato perfetto».

Hai vinto tanto, questa è una delle vittorie più divertenti e gioiose?

«Sicuro, perché ho avuto tempo di festeggiare dato che avevo ancora un minuto di vantaggio negli ultimi chilometri».

Ci sono controlli sempre più frequenti sulle biciclette. Oggi è toccato alla tua.

«Non lo sapevo del controllo sulla mia bici. Ad ogni modo è un’evoluzione del nostro sport, non penso male di questo. Non ho mai provato e non proverò mai in gara (ride). In realtà ho provato visto che uno dei nostri sponsor è Stromer e devo dire che la differenza è davvero incredibile».

Cosa vuoi dimostrare ancora a te stesso?

«Per me questo sport è un mestiere, ma anche una passione. Mi piace andare a tutta anche in discesa, prendere rischi, è qualcosa che non puoi fare nella vita normale. Certo, abbiamo tanto stress, ma mi piace molto. Ho ancora un anno di contratto, ma vorrei prolungare di altri 2-3, ora decideremo con la famiglia».

Conoscevi la salita, cosa ne pensi?

«Stanotte abbiamo dormito dall’altra parte del lago. Quelli dell’hotel mi hanno indicato la collina e hanno detto: guarda, quella è la salita di domani (ride ancora). In realtà non la conoscevo bene, sapevo che sarebbe stata una salita molto dura e anche piuttosto lunga. Infatti ho sofferto molto, ma sono salito col mio ritmo ed ero conscio che sarei potuto rientrare in discesa. Ci sono riuscito proprio nel momento perfetto, verso la fine».

I corridori di F1 quando hanno figli prendono meno rischi, anche tu?

«Ma nella F1 non hanno così tanti rischi, è più sicuro! Sono caduto qualche volta in carriera, ma è parte dello sport, la nostra è una disciplina tra le più pericolose, non c’è spesso molta sicurezza, c’è la gente che può farti cadere, succede che non troviamo illuminazione nei tunnel come ieri, un bambino può attraversare la strada. Può sempre succedere qualcosa, è sempre pericoloso, ma io sono concentrato in ogni momento sulla mia strada e cerco di andare più veloce possibile. Se mi fermo troppo a pensare ai pericoli allora non andrei da nessuna parte».

Sei tornato al Giro dopo due anni e l’hai onorato. Sarà ricordato come il Giro di Contador, ma anche delle belle azioni tue?

«Ma non dimentichiamo anche Modolo che ha vinto due tappe. Sì, io ne ho anche vinte due e sono molto felice. Ho vinto tante corse qui in Italia come il Lombardia, il Piemonte o la Coppa Sabatini. È un paese che amo molto».

Diego Barbera.

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