I VOTI DI STAGI. C'È MODOLO E NIZZOLO, ANCHE MEZGEC. E PELUCCHI?
GIRO D'ITALIA | 27/05/2015 | 20:09 di Pier Augusto Stagi
Sacha MODOLO. 10. Ci prende gusto e questa volta vince con la sicurezza di chi sa di essere il più forte e di disporre della squadra più forte. Bis per lui, poker per la Lampre-Merida di Orlando Maini. Come sembra lontana Sanremo. Come è vicino il prossimo traguardo di Milano…
Giacomo NIZZOLO. 8. È lì, in zona di sparo. Pronto per decollare, ma questa volta si deve accontentare di vedere la schiena di Modolo e di mettere sulle proprie spalle quella maglia rossa che non premierà il più veloce, ma certamente il più costante e continuo.
Davide APPOLLONIO. 7. Nel suo piccolo l’Androni fa cose grandi. All’attacco con Bandiera e poi via a fare la volata. Niente male il quinto posto di Davide.
Elia VIVIANI. 4. È chiaro che è stanco. Non è l’Elia che sono abituato a vedere e che conosco.
Rigoberto URAN. 8. «La dote più importante di un corridore è quella di non avere memoria». Filosofo.
Marco BANDIERA. 7. Sventola ancora la bandiera dell’Androni Sidermec in questo Giro nobilitato dalla formazione di Gianni Savio. Bandiera, il ragazzo di Maser, è l’attaccante di questo Giro, non per niente la Kuota gli ha confezionato una bicicletta a strisce bianconere, come i pigiamoni dei galeotti sempre in fuga. Bandiera al vento. Bandiera qualche volta al gancio. Sempre all’attacco. Questa volta verso Lugano, dove ci sono più evasori che evasi.
Iljo KEISSE. 7. Il 33enne corridore di Bramati va all’attacco con Berlato e Bandiera. È un pistard di comprovate capacità, un seigiornista di assoluto livello. Per lui, oggi, è stato un po’ come andare in libera uscita, al grido di: pistaaaaa!
Giacomo BERLATO. 7. Il vicentino di Malo, detto anche “Boldi”, è tipo che non sta con le gambe in ammollo. La sua vocazione è la fuga e oggi non fa altro che ribadire la propria vocazione. La prima biciclettina a soli due anni e lui diventa subito un fenomeno, perché non solo va subito senza rotelle, ma anche perché qualche rotella gli manca, visto che è un pazzo su due ruote. Oggi è molto più calmo, ma in gruppo non ama proprio starci.
Luka MEZGEC. 7. Fa la volata, ma forse non dovrebbe farla. Anzi, non dovrebbe essere qui, viste le interminabili scie sfruttate - e noi tre di tuttobiciweb le abbiamo viste e riprese – nella crono di Valdobbiadene. Non abbiamo nulla nei confronti di questo 27enne ragazzo sloveno, ma abbiamo qualcosa contro la giuria: quando vuole è particolarmente fiscale, come nel caso di Matteo Pelucchi, con una caviglia gonfia e malconcia, al quale i giudici si sono messi alle calcagna per controllare che non facesse furbate, mandandolo così fuori tempo massimo. È la vita ragazzi, c’è chi nasce al di là della staccionata e chi al di qua. Per Pelucchi si applica il regolamento, per i Mezgec e chissà quanti altri ancora, ci si gira dall’altra parte.
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