CONTADOR: «Che mal di gambe, ho dato tutto». AUDIO
GIRO D'ITALIA | 23/05/2015 | 17:06 Prime parole a caldo al termine della cronometro per Alberto Contador, che si riprende la maglia rosa con una prova impeccabile: «Ho un mal di gambe assurdo, ma sono soddisfatto. Ho dato il massimo, dopo quanto successo ieri sapevo che avrei dovuto fare la differenza oggi. Questa mattina mi sono svegliato alle 8 per fare la ricognizione in macchina e ripassare il percorso in video, non mi aspettavo distacchi così importanti. Ho dato il massimo per arrivare il più velocemente possibile al traguardo e mi sono ripreso la leadership, ma Milano è ancora lontana e ora come ora mi sento le gambe che stanno esplodendo. Voglio continuare a vivermela giorno per giorno, godendomi questo fantastico pubblico e questa splendida maglia. Anche perché questo molto probabilmente sarà il mio ultimo Giro d'Italia».
In conferenza stampa, El Pistolero approfondisce i temi espressi a caldo in TV, ci sono diversi spunti molto interessanti.
Ora correrai come Indurain?
«Indurain era l’unico che poteva fare cose straordinarie a crono, faceva differenze maggiori rispetto a me. Non sono come lui e poi lui marcava gli avversari dopo grandi performance contro il tempo. Vedremo, tante situazioni in gara possono presentarsi, i miei rivali hanno squadra molto forti e per me è difficile non attaccare. A volte la miglior difesa è l’attacco».
Stai già pensando al Tour de France, magari risparmiandoti?
«No, sarebbe un errore. Ieri ad esempio ho perso secondi dopo una caduta a 3.2 km dall’arrivo, certo non ho perso troppo tempo, perché mi sono rialzato rapidamente, ma la bici non era in buono stato ne ho presa un’altra da un compagno. Domani potrebbe succedere lo stesso. Penso giorno dopo giorno e poi inizierò a concentrarmi sul Tour».
Fabio Aru può ancora essere un rivale per in montagna?
«Certamente sì. Ho corso tanti grandi Giri, ho vestito per molti giorni la maglia da leader e la forma rimane nelle gambe. Oggi lui non ha avuto un buon giorno, ma lo può avere domani».
La crono quanto è stata decisiva? Ti spiace che al Tour non ci sia una crono così?
«Quando mi hanno chiesto un parere sulla cronometro, sapevo solo che era la tappa 14 e influiva molto la capacità di recupero di ciascun corridore. Personalmente, non l’avrei inclusa né eliminata».
Cosa ne pensi di Uran e Porte?
«Non so bene la differenza rispetto al mio tempo, quindi non posso esprimermi».
Da quanto hai pensato alla crono? Come ti sei preparato?
«Sono venuto vedere il percorso dopo la Vuelta Catalunya con Basso, lo abbiamo provato in bici e poi in machina, volevo venire anche ieri ma sono caduto e non sono riuscito. In realtà non riuscivo nemmeno a fare i rulli, così stamattina sono salito sui rulli per testare il ginocchio. poi ho fatto in auto il percorso, ho girato un video con commenti e dopo ricognizione prima di vestirmi e riscaldarmi ho riguardato il video. È molto importante per me sapere cosa mi aspetterà in corsa».
In TV hai detto che questo potrebbe essere il tuo ultimo Giro, è così?
«Ho detto in TV che domani si andrà a Madonna di Campiglio e ho aggiunto che non so se tornerò al Giro e dunque voglio sfruttare al meglio ogni momento».
Credi che all'Astana siano andati troppo forte i compagni di squadra di Aru? I Tinkov si sono risparmiati. Errore tattico loro?
«Ognuno pianifica la crono come crede. Io posso solo dire che sono contentissimo del lavoro della mia squadra perché i miei compagni hanno corso in modo conservativo oggi: ne avrò bisogno domani. Sono davvero un esempio di grande professionalità».
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