Fabio Aru: «Ho lavorato tanto, ora non vedo l'ora di cominciare»

PROFESSIONISTI | 04/03/2015 | 13:56
È tornato a Lugano ieri, dopo quindici giorni di ritiro a Tenerife sul Teide. Fabio Aru scalpita, non vede l’ora di rigettarsi nella mischia, mettersi il numero sulla schiena e ritrovare il gusto agonistico, il piacere della sfida, dopo mesi di ritiri e preparazione.
«È proprio così, non vedo l’ora di riassaporare il gusto della sfida e sono anche curioso di verificare sul campo a che punto sono della preparazione – confida il corridore sardo a tuttobiciweb.it -. In questi mesi ho davvero lavorato tanto, cercando di curare tutti i minimi particolari: dalla preparazione all’alimentazione».

Come è stato il tuo inverno?
«Sereno, pieno di cose da fare e costellato da ritiri in altura. Due ritiri a Calpe: uno a dicembre e l’altro a gennaio. Ora sono di ritorno da Tenerife. Nel complesso è stato un inverno molto positivo, dove mi sembra di aver lavorato molto e bene. Ora però siamo alla prima verifica sul campo».

Con chi eri a Tenerife?
«Con me c’erano sei compagni di squadra. Lars Boom, Diego Rosa, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits, Tanel Kangert e Dmitriy Gruzdev».

Dopo la Parigi-Nizza, cosa prevede il tuo menù?
«Dal 23 al 29 Marzo la Vuelta Catalunya. Poi, immediatamente dopo, torno per quindici giorni a Tenerife. Poi il programma prevede Trentino, forse la Liegi e il Giro d’Italia».

Sogni nel cassetto?
«Tantissimi. Ma te lo dico a fine stagione se sono riuscito a realizzarne qualcuno».

Cosa ti renderebbe felice?
«Intanto sono felice, perché ho tutto: un lavoro che mi piace da pazzi, Valentina - la mia ragazza - che adoro. E una famiglia e degli amici che sono il mio approdo naturale. In ogni caso, professionalmente parlando, sarei felice se migliorassi il 2014. Se ci riesco, significa che ho fatto tanta roba».
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