NIPPO FANTINI. Italia e Giappone unite per vincere

PROFESSIONISTI | 25/02/2015 | 08:03
Abbiamo trascorso un’intensa e ap­passionante “due giorni” alla scoperta di una delle squadre italiane più interessanti, la NIPPO - Vini Fantini - De Rosa, che ha allestito un organico davvero interessante, con un’età media verde e corridori da seguire con attenzione. Dei 16 tesserati, 13 sono italiani e 3 giapponesi. Il capitano unico è Damiano Cunego, affiancato da tre scudieri di esperienza e talento come Daniele Colli, Mattia Pozzo e Pierpaolo De Negri e da alcuni tra i migliori neoprofessionisti come Nicolas Marini e Iuri Filosi.
Durante la cena della prima sera abbiamo scam­biato due parole con il CT della Na­zio­na­le italiana Davide Cassani, che ci ha espresso il suo giudizio sul team: «È una squadra strutturata molto bene. Puntano molto sul rilancio di Damiano Cunego che, anche secondo me, ha la possibilità di ottenere ancora ottimi risultati. Ma soprattutto hanno ingaggiato giovani interessanti. Ma­ri­ni era uno dei migliori velocisti under 23, Filosi era tra i più forti dilettanti in assoluto, tra l’altro sesto al Mondiale e vice campione europeo. Lo stesso Berlato è un buonissimo corridore. E poi ci sono due tecnici bravi e preparati come Giuliani e Manzoni. Stefano è un motivatore eccezionale, Mario un tecnico serio e concreto. Squadre come queste servono in Italia, perché offrono l’opportunità a diversi dilettanti di passare professionisti e a diversi professionisti di sfruttare un calendario importante».

Nicolas Marini ha gambe possenti
e una riservatezza che non dev’essere confusa con la timidezza. «Ho avuto l’occasione di passare professionista nonostante che - dopo un ottimo avvio di stagione - un brutto infortunio nel mese di giugno mi abbia impedito di rendere come avrei voluto, ma sono felice di po­termi giocare questa chance. Parto per imparare e crescere, ma se arriva qualche ri­sultato, meglio per me e per tutto il team». Di lui Giuliani dice: «Può essere il nuovo Quaranta, il nuovo Guardini».

Uno dei più loquaci è sicuramente Mattia Pozzo. «Sono motivato come pochi. La squadra è forte, la struttura importante e professionale. C’è tutto per poter fare bene, ora tocca solo a noi. Il valore aggiunto? Damia­no Cunego: da un corridore così noi possiamo solo imparare».

A nanna presto, ma non troppo, e ritrovo la mattina dopo tutti pronti a una sgambata leggera. La temperatura è piuttosto fresca, ma è annunciato sole intorno a mezzogiorno e così si parte stringendo i denti. Il gruppone è nutrito, 50 ciclisti tra squadra, tecnici, staff, giornalisti, ospiti e anche il presidente Valentino Sciotti, che si confonde tra i professionisti per pedalata e personalità. Si ve­dono da vicino le spettacolari biciclette De Ro­sa Protos, con i colori che ri­prendono quelli delle maglie, os­sia blu e arancione e il motto “Dream, believe climb your blue mountain”, ossia sogna, credi e sca­la la tua montagna blu.

Viene promessa un’andatura moderata e per fortuna così sarà, ma c’è bi­sogno di un po’ di pepe e così si de­cide di salire a Chieti, che aveva ospitato l’arrivo del Giro 2013. E lì, l’andatura moderata va a farsi benedire: tre mesi senza bici per me si fanno sentire tutti insieme e faccio appena in tempo a scorgere la bagarre in testa, con tutti che scattano in faccia a tutti. Si ritorna all’hotel con le gambe piene di fatica e la pancia vuota: pranzo veloce per poi recarsi tutti al suggestivo Teatro Tosti ad Ortona, affacciato sul mare, proprio al crepuscolo, per la presentazione del team.

Ospite d’onore è il presidente di Nippo Cor­poration, Kazunori Mizushima, a capo di un colosso da 50.000 dipendenti (in Italia sarebbe secondo solo a Fiat) che ha deciso di investire nel ciclismo internazionale. In patria realizza architetture e pavimentazioni per impianti sportivi con il 100% dei velodromi nipponici firmati proprio da Nippo. Il presidente afferma: «Nel 1985 abbiamo fondato il Nippo Cycle Team e oggi siamo la punta di diamante del ciclismo nipponico grazie alla collaborazione con Vini Fantini. Siamo pronti a una sfida inedita, con la speranza du far bene al Giro d’Italia e, in futuro, al Tour de France, supportando i nostri atleti alle Olimpiadi di Tokyo 2020».

Regala un mini completo da bici per bambini a tutte le donne in sala come augurio per i campioni di domani e riceve una bici speciale da Cristiano De Rosa. Il produttore commenta: «Devo esprimere quella che è la grande passione per questo sport, che è il più bello del mondo. Siamo in questo settore da 61 anni e con sponsor e partner abbiamo intrapreso questo progetto, abbiamo voluto condividerlo col loro offrendo il massimo dei nostri mezzi meccanici per ottenere grandi risultati. Non solo come vittorie, ma come messaggio, presenza e immagine. An­che il settore giovanile è molto importante per noi, con la categoria juniores. Grazie a Pe­losi che ha creduto con noi dal primo giorno».

E proprio Francesco Pelosi,
che si è creato un importante presente nel mondo della comunicazione (dopo un passato da buon corridore) si trova nelle vesti di team manager: «Abbiamo coinvolto ad esempio i migliori laboratori per le analisi osteopatiche, con un innovativo protocollo scientifico che si articola sia sulla parte statica sia quella di­namica (test già utilizzati da squadre di calcio come AC Monaco e Hellas Verona, ndr) per percepire meglio il proprio fisico, conoscendo le fragilità e cercare di migliorarle. L’antidoping? Passaporto biologico, reperibilità assoluta dalle 6 di mattina alle 11 di sera. Tutti gli atleti hanno deciso volontariamente di pubblicare sul sito ufficiale le immagini e le schermate con i loro valori dei test. Infine il marketing. Il ciclismo è strumento eccezionale, con sempre più praticanti, vogliamo coinvolgere sempre più brand che possano investire in questo sport».

Diego Barbera, da tuttoBICI di febbraio

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