AMORE&VITA. Frassi, l'emozione del debutto

CONTINENTAL | 11/02/2015 | 07:39
Pisano, 35 anni, una vita finora dedicata quasi totalmente allo sport del pedale, Francesco Frassi ha vissuto positivamente le emozioni del debutto come direttore sportivo di una squadra ciclistica professionistica, domenica scorsa a Donoratico nel 20°GP Costa degli Etruschi. La squadra è il team Amore & Vita Selle SMP, nella quale Frassi è il vice del più esperto e navigato Maurizio Giorgini: una specie di mosca bianca, poiché la stirpe dei giovani tecnici toscani, nel mondo del ciclismo professionistico, sembra essere in via di estinzione, come il debuttante diesse pisano ci conferma in questa sua prima intervista. «Dopo l'abbandono di Luca Scinto sono davvero pochi i direttori sportivi toscani rimasti nel mondo del professionismo ed è un peccato poiché anche in anni recenti abbiamo avuto personaggi di grandi capacità e carisma capaci di svolgere con notevole successo il lavoro di diesse».

Come sei arrivato a tagliare questo traguardo?
«Devo ringraziare di cuore due veri amici come Cristian e Ivano Fanini. Due persone meravigliose che talora ricevono critiche ingiuste e che invece sono tra i pochi a credere nei giovani, ad ogni livello. Al team Amore & Vita va molto stretta la categoria Continental. Per l'attività svolta e per la sua organizzazione la ritengo infatti una formazione di notevole caratura internazionale».

Raccontaci dei tuoi trascorsi ciclistici.
«Ho gareggiato nelle categorie giovanili per il Monte Pisano, la stessa società in cui ha militato fino all'ultimo anno da Allievo Eugenio Bani. Sono stato dilettante per cinque anni e quindi ho intrapreso la carriera di diesse, ottenendo finora delle buone soddisfazioni».

In particolare con il ciclismo albanese?
«È così, negli ultimi due anni sono stato il CT delle nazionali albanesi di ciclismo e ai mondiali di Firenze nel 2013 abbiamo ottenuto la prima, storica medaglia per lo sport ciclistico albanese grazie a Iltjan Nika, bronzo nella prova su strada Juniores. Sempre con l'Albania ho partecipato alle Olimpiadi giovanili a Nanchino, in Cina, ottenendo dei buoni risultati. Infine ho accompagnato fino al professionismo il talentuoso Eugert Zhupa, che dal 2015 fa parte del team Southeast».

Con quali ambizioni affronti questa annata ciclistica?
«Abbiamo atleti forti su ogni terreno. Gavazzi è un ottimo sprinter e sa vincere spesso, Zamparella ha fatto benissimo al suo debutto tra i Pro e può crescere ancora, Zampilli ha grosse motivazioni dopo un periodo trascorso tra i cicloamatori, mentre Santambrogio è in stand-by ma potrebbe essere il nostro uomo in più, una volta chiarita la sua vicenda. Infine mi attendo parecchio da Eugenio Bani, un ragazzo cresciuto nella mia società e che è stato per qualche anno nell'occhio del ciclone. Ora ha bisogno di tranquillità, ma le sue doti tecniche restano comunque fuori discussione».

Com'è andata a Donoratico?
«Il mio credo è che bisogna sempre prendere il via con il proposito di vincere o di ben figurare e nella prima gara del 2015 i ragazzi si sono mossi bene:  Bani all'arrivo è risultato il migliore piazzandosi a metà gruppo, a 4 minuti dal vincitore. A Donoratico finora sono sempre e soltanto venuto come spettatore e sull'ammiraglia ero un po' emozionato. Meno male che durante tutto l'anno avrò al mio fianco un tecnico esperto e saggio come Giorgini, da lui posso imparare molto».

D'accordo per gli albanesi emergenti, ma la specie dei talenti ciclistici toscani è in via di estinzione?
«L''epoca d'oro sembra finita ma bisogna comunque essere ottimisti, magari con Ulissi, Bongiorno e, perché no? con i nostri Bani e Zamparella».

Stefano Fiori, da Il Tirreno
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COMMENTI
Complimenti a Fanini
11 febbraio 2015 10:57 pietrogiuliani
Conosco Frassi e la sua famiglia da una vita e so che persone serie siano. Il padre ha fondato la squadra ciclistica Monte Pisano che è uno dei vivai più importanti della toscana dove i giovani imparano il ciclismo vero con entusiasmo e serietà. Questi ragazzi che rappresentano il futuro del ciclismo adesso potranno sperare di essere lanciati da amore e vita e diretti proprio da Francesco. Un bella storia!

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