CONVEGNO | 07/02/2015 | 19:54 Si è svolto quest'oggi a Legnano il Convegno dei Giudici di gara della Lombardia. Un importante momento di confronto, franco e costruttivo, presenti il presidente della Federazione Ciclistica italiana Renato Di Rocco, il vice Michele Gamba, il presidente regionale Francesco Bernardelli e il Consiglio Regionale al completo. A nobilitare il “parterre” dei presenti anche figure di primo piano come Pagliara (Pres comm nazionale), Alberto Maffi (Pres comm regionale), Ruggero Cazzaniga (Pres naz commissione strada / pista). Presente la quasi totalità dei giudici di gara lombardi a dimostrazione del sempre maggiore interesse verso l'evoluzione del regolamento tecnico e dello sviluppo socio culturale implicito nel ruolo del GdG.
Pagliara ha sottolineato la centralità, il prestigio e il ruolo di GdG: giudice, non carabiniere o “guardiano”, ma formatore. Il Giudice ha il dovere di fare cultura, applicando le norme in modo "automatico" ma con il buonsenso, la disponiblità di chi vuole il bene del proprio sport e dei propri tesserati.
Molto seguito l'intervento di Maffi, che ha presentato una relazione positiva sull'operato della categoria in regione, che è sempre più specializzata, proprio perché la Lombardia - regione guida - si svolgono tutte le discipline e consente alla categoria di formarsi come in poche altre regioni può accadere. La Lombardia come “laboratorio di formazione” quindi, grazie ai gruppi di lavoro omogenei per le varie specialità, che ha portato ad una importante crescita nel 2015, con alta richiesta di partecipazione anche ai corsi per nuovi giudici. Ma a tale proposito è stato avanzata anche una richesta, per l'impiego dei giudici “over 70”, da utilizzare per i cicloraduni. Molto apprezzata e applaudita la nota di merito per chi frequenta la pista con un gruppo di giudici oramai avviati all'eccellenza per Montichiari e non solo. Il presidente Di Rocco, infine, ha posto l'accento sulla centralità del movimento lombardo, fiore all'occhiello di una categoria che sta mettendo in mostra sempre una maggiore qualificazione.
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