TINKOFF SAXO. «Diventare i numeri 1»

PROFESSIONISTI | 01/02/2015 | 07:00
Il 2015 del Team Tinkoff Saxo è iniziato a novembre in Africa, è proseguito a dicembre in Spagna e ora sbarcherà in Italia, per la pre­cisione in Sicilia per il training camp di gennaio, due settimane di allenamenti ai piedi dell’Etna.
Il sipario sul team russo del vulcanico Oleg Tinkov si è alzato ufficialmente a Mosca lo scorso 19 dicembre con la presentazione di una squadra stellare che ha in Alberto Con­tador e Peter Sagan le sue punte di diamante e un obiettivo chiaro quanto ambizioso: diventare la squadra numero 1 al mon­do. A svelarci programmi e progetti è Stefano Feltrin, CEO del Team e uomo di fiducia di Tinkoff. La missione, in tenuta mimetica, è iniziata. 365 giorni per centrarla.

Come sono andati i primi ritiri?
«Molto bene. Siamo saliti sul tetto dell’Africa in cinque giorni: non avete idea della fatica e delle emozioni che abbiamo vissuto con tutta la squadra. Al Kilimangiaro siamo stati protagonisti di una vera spedizione alpinistica. Passavamo le giornate camminando e stando al campo, è stata un’esperienza tanto faticosa quanto gratificante. L’obiettivo era stare insieme, conoscere i nuovi acquisti e cementare il gruppo (coinvolte nella scalata 72 persone più 6 cameramen e il personale locale, ndr): l’abbiamo raggiunto. Questo team building estremo è servito anche per far del bene: la Tanzania è una delle nazioni più povere del mon­do e milioni di bambini affrontano di­sagi inimmaginabili nella loro vita quotidiana e nel no­stro piccolo abbiamo cercato di dare una mano, donando un contributo all’Orfanotrofio Matonyok Parents Trust, che offre assistenza domiciliare a bambini di età compresa tra 2 e 17 anni, e all’Arusha Cycling Club, la più forte squadra giovanile di ciclismo del paese che, attraverso lo sport, aiuta molti ragazzi a trovare una strada per sfuggire alla povertà. A Gran Ca­na­ria, a dicembre, abbiamo svolto un classico training camp con allenamenti quotidiani, test, incontri con gli sponsor e la stampa. Il focus era sull’allenamento: grazie al tempo eccezionale offerto dall’isola subtropicale abbiamo lavorato come da programma e gettato le basi per la nuova stagione, di­vertendoci».

Come è nata l’idea della divisa mi­metica?
«Stavo pensando a qualcosa per uscire dagli schemi, a un’alternativa alla classica divisa da gara che rispetti gli standard previsti dal regolamento, ad una maglia particolare per l’allenamento. L’ispirazione mi è stata data da una divisa del Napoli Calcio, l’ho proposta ed è piaciuta: era giusto per fare qualcosa di diverso, che facesse parlare della squadra nel periodo invernale, capisco che può piacere o meno, non concede vie di mezzo. Al momento pare stia piacendo».

Cosa ci faceva Brumotti a Gran Canaria con voi?
«Abbiamo invitato Vittorio a stare con noi in ritiro per divertirci e allenarci as­sieme a un campione di un’altra disciplina, bike trial per la precisione (è de­tentore di dieci record mondiali del Guinness dei Primati, ndr), pedalare insieme è stato utile e interessante. Stiamo muovendo i primi passi di un progetto che lega il nostro team alla sua figura, la mission è di dare un ta­glio nuovo al ciclismo su strada, renderlo più accattivante: non posso raccontarvi i dettagli di quello che bolle in pentola ma lo scoprirete a breve».

Ti ha insegnato a impennare?
«Sì, tra lui e Sagan avevo dei buoni maestri. Ho postato su twitter la foto del mio wheelie. Non è facile imparare a sollevare la bici, nel mio piccolo ci sono riuscito, almeno per qualche se­condo, il tempo di scattare una foto in buona compagnia».

30 i corridori in organico per la prossima stagione, vale a dire i confermati Edward Bel­trán, Daniele Bennati, Manuele Boa­ro, Matti Breschel, Alberto Contador, Je­sper Hansen, Jesús Hernández, Chri­sto­pher Juul Jensen, Michael Kolar, Roman Kreuziger, Rafal Majka, Jay McCarthy, Michael Morkov, Sergio Paulinho, Ev­geni Petrov, Bruno Pires, Pawel Po­ljanski, Michael Rogers, Ivan Rovny, Chris Sorensen, Mat­teo Tosatto, Nikolai Trussov, Michael Valgren Andersen e Oliver Zaugg e i nuovi acquisti Peter Sagan, Juraj Sagan, Maciej Bodnar e Ivan Basso, tutti provenienti dalla Cannondale, Robert Kiserlo­svski (dalla Trek) e Pavel Brutt (dalla Katusha). Partiamo da Basso, come si sta inserendo nel gruppo?
«Ivan è un professionista, non lo scopriamo di cer­to ora. Mi sembra contento dell’ambiente che ha trovato, ha portato in squadra molta motivazione e insegnamenti importanti per noi. Si tratta di un ottimo inserimento per la nostra formazione. Sono convinto po­trà fare bene, senza avere sulle spalle la pressione degli ultimi anni. La prima fase della stagione per lui è programmata in ottica Giro d’Italia, poi vedremo come sviluppare la seconda. L’obiet­tivo di Ivan sarà stare al fianco di Alberto (Contador, ndr), ma non in tutte le gare. Di sicuro sarà al Giro d’Italia, al momento non è nella lista per il Tour de France ma nulla è ancora deciso in modo definitivo. Di­ciamo che la squadra del Giro non sarà uguale a quella del Tour».

E Sagan?
«Peter si è inserito molto bene nel team, basta vedere i video che abbiamo realizzato in ritiro in cui scherza in al­lenamento con Boaro e altri compagni come se fossero ami­ci da tempo. Ovviamente è una pedina fondamentale per noi, oltre al talento sono felice ab­bia portato in squadra un modo di­verso di concepire la bicicletta. È un ragazzo divertente, con i piedi per terra ed è apprezzato da tutti. È arrivato da noi con tre compagni e soddisfatto del­le prospettive che gli abbiamo paventato. Da lui ci aspettiamo un salto di qualità, un buon numero di vittorie e un paio di successi di prestigio nelle classiche. Ha una Milano-Sanremo che grida vendetta e al Nord può fare bene, una delle cinque classiche monumento è alla sua portata».

Quale sarà il suo programma?
«Inizierà il 2015 in una corsa tra Tour of Dubai, Qatar o Oman e poi svolgerà un calendario in preparazione alla campagna del Nord. Il suo primo grosso obiettivo sarà senz’altro la Sanremo. Si sta allenando bene, seguendo una preparazione dettagliata con un professionista con cui è subito entrato in sintonia (vedi il tweet di Sagan: “This is my best core trainer I have ever had. Thank you Ricardo” con la foto di lui e il palestrato preparatore, ndr). La collaborazione con Dabliu, centro fitness e stretching prescelto per migliorare la forma atletica dei nostri corridori, siamo certi darà buoni frutti. Si è sempre saputo che l’allenamento anche giù dalla bici è fondamentale, ma abbiamo cercato di perfezionarlo ulteriormente e gli stessi atleti lo stanno apprezzando».

Contador invece?
«La doppietta Giro-Tour è confermata. A gennaio stileremo e renderemo pubblico un programma definitivo, ma in­di­cativamente inizerà la sua stagione a metà febbraio, con la Vuel­ta a Anda­lucía-Ruta del Sol. Alberto è molto motivato ed è convinto di poter disputare due grandi giri consecutivi ad alto livello, noi dal canto nostro stiamo programmando tutto perché la squadra possa supportarlo al meglio. Sia la corsa rosa che la Grande Boucle hanno presentato percorsi molto impegnativi, ma noi siamo pronti e crediamo con Al­berto e gli al­tri ragazzi di poter firmare nuo­ve imprese».

Il ruolo degli altri italiani nel team qua­le sarà?
«Toso (Tosatto) e Ben­na (Bennati) so­no or­mai pedine con­solidate nel grup­po di Al­ber­to, sanno fare il loro lavoro e sono una garanzia. Li vedrete come nelle stagioni passate scortare il capitano nei momenti difficili, tra ventagli e azioni importanti, non serve aggiungere altro. Da Manuele Boaro ci aspettiamo una conferma in termini di vittorie e un ulteriore salto di qualità, con un allenamento ancora più attento potrà stupirci, ha le carte in regola per fare il salto nella prima linea del team».

Cosa ha chiesto il “capo” Tinkov alla squadra?
«Oleg e tutti noi abbiamo l’ambizione di diventare la squadra numero 1 al mondo. Nella riunione che abbiamo svolto a Gran Canaria, Oleg ha chiesto ad atleti e staff di garantire sempre il massimo della professionalità, dedizione e rispetto dei programmi. Abbiamo condiviso tante idee e ci siamo posti un grande obiettivo da raggiungere già al termine di questa stagione. Sap­pia­mo dove vogliamo andare, lo abbiamo fatto capire chiaramente nel corso del 2014, ora dobbiamo solo mi­gliorarci ulteriormente e proseguire sulla strada intrapresa. Noi della Tinkoff Saxo vo­gliamo essere sempre un passo avanti agli altri, mai indietro».

di Giulia De Maio, da tuttoBICI di gennaio
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