ASTANA. Vinokourov: «L'Italia è invidiosa della nostra squadra»

PROFESSIONISTI | 17/12/2014 | 07:06
Vi proponiamo la traduzione integrale dell'intervista concessa da Alexander Vinokourov al sito kazako Vremya.kz dopo la conferma per il Team Astana della licenza World Tour. 

Come ti senti, Vino?


«Mi sono tolto un gran peso. Nelle ultime settimane siamo stati completamente imbrattati dalla stampa, in particolare in Italia, dove l'Astana è stata descritta ancora una volta come il diavolo che viola qualsiasi legge vigente! Fortunatamente per noi non è così e la commissione indipendente dell'UCI ha ignorato le calunnie dedicendo della nostra licenza. Ci hanno studiato da vicino, hanno esaminato tutti i nostri documenti, controllato il nostro impegno anti-doping. Siamo stati in grado di dimostrare che gli episodi dei fratelli Iglinskiy sono stati incidente privati e non di sistema. Inoltre la Federazione Internazionale ha deciso di designare il nostro team per un audit».


Cosa comporta tale controllo?

«Una revisione strutturale e tecnica sarà condotta da specialisti dell'Università di Losanna. Studieranno come i nostri allenatori lavorano con i corridori, quali funzioni i direttori sportivi svolgono, la composizione della squadra. Siamo un team aperto e possiamo mostrare tutto quello che i revisori vogliono vedere. Noi siamo per lo sport pulito e siamo pronti a dimostrarlo. Il team è stato in Spagna in un training camp e tutti i direttori sportivi mi hanno detto che la scorsa settimana è stata davvero stressante, gli stessi corridori hanno vissuto un momento difficile ma ora pensiamo di esserci messi alle spalle ogni distrazione dal ciclismo agonistico. Questi tipi di esperienze dovrebbero servire ad essere ancora più uniti e a dimostrare quanto valiamo a suon di vittorie».

Si vociferava che nel caso non aveste ricevuto la licenza Nibali avrebbe lasciato la squadra. Corrisponde al vero?

«Se non avessimo ricevuto la nostra licenza ci saremmo rivolti al tribunale sportivo di Losanna. E se ci fosse stata negato anche lì, allora Nibali di sicuro avrebbe potuto lasciare la squadra. Nessun team può bloccare qualunque atleta in mancanza della licenza. Attorno all'Astana c'è tanto rumore al momento. Era fisicamente impossibile pronunciarsi su ogni voce alzatasi su di noi, quindi abbiamo fatto la scelta di ignorare i media e concentrarsi sulla nostra cooperazione con l'UCI. Ora che tutte queste difficoltà sono dietro di noi, chi ha detto falsità nei nostri confronti si consulterà con i nostri avvocati. Credo che come minimo dovremmo essere in grado di ottenere le scuse pubbliche per le calunnie che sono state scaricate sulla squadra negli ultimi mesi».

Quale pensa sia stato il fine della stampa europea che ha scritto articoli molto pesanti riguardanti l'Astana?

«L'obiettivo è sempre lo stesso: far cadere Astana. Ci invidiano, in particolare gli italiani. I due migliori corridori italiani difendono i colori della squadra kazaka e questo è qualcosa che ai loro connazionali proprio non va giù. Nibali per esempio ha corso il Giro di Almaty e non il Giro di Lombardia. Vogliono vederlo a tutti i costi al loro Giro d'Italia, ma lui ha scelto di puntare al Tour de France perché per lui l'interesse della squadra ha la priorità. Per di più delle 70 persone che compongono il team una ventina sono italiane. Invitiamo i migliori specialisti a lavorare con noi e scelgono Astana, è comprensibile il motivo per cui a molte persone questo non va a genio. Solo che non riesco a capire la loro reazione: un italiano vince la gara più importante dell'anno e per questo la sua squadra viene presa di mira. Dov'è la logica?».

È vero che avete ben 10 direttori sportivi? «No, non è vero. Questa stagione avremo 6 o 7 ds. In questo momento abbiamo in atto questa revisione, nel caso ci verrà consigliato di aumentare i tecnici valuteremo il da farsi. L'UCI richiede che ci sia un direttore sportivo ogni 6/7 corridori, e noi, ovviamente, superiamo questo standard minimo. Stessa cosa vale per gli allenatori e i medici. In questo momento abbiamo quattro dottori e dopo la revisione se servirà ne troveremo di più. Quindi non direi che ci accingiamo a rivedere completamente il nostro staff. Abbiamo bisogno di vedere ciò che il controllori ci diranno».

Quando ti sei confrontato con i fratelli Iglinskiy cosa ti hanno detto in loro difesa? «Ancora non sappiamo completamente le ragioni delle loro azioni ma personalemnte sono arrivato alla conclusione di essere stato troppo ingenuo e per questo sono stato pugnalato alla schiena. Per me e per il resto della squadra i loro casi sono stati una grande lezione. La mia famiglia e quella di Max sono molto vicine, abbiamo speso un sacco di tempo insieme tra gare e allenamenti. Quello che ancora non capisco dalla sua spiegazione è perché l'ha fatto. Né lui né suo fratello hanno detto nulla fuori dai denti. Non ho mai chiesto loro di vincere in questo modo, comq squadra non abbiamo bisogno di questo tipo di vittorie. Secondo me la pigrizia ha avuto lameglio su Max che pensava di poter passare le giornate sul divano, prendere qualcosa e diventare più forte. Questo è qualcosa che non riesco ancora ad accettare. Nel suo contratto non aveva scritto nulla che lo obbligava a vincere, il suo unico obiettivo era quello di allenarsi ed essere utile all'Astana nelle gare in cui veniva schierato. Non pretendiamo risultatia tutti i costi da nessun nostro atleta, nemmeno Nibali. Vittorie e podi non fanno parte del contratto. Questo è lo sport, può succedere di tutto».

Se ho capito bene, stiamo parlando di uso premeditato di prodotti medici vietati e non di indigestione accidentale di qualche sostanza? In passato abbiamo sentito le giustificazioni più varie. Dalle gocce nasali sbagliate alla carne contaminata.

«Gli Iglinskiy avevano sostanze chimiche nel loro corpo, che non finiscono lì per caso. Purtroppo certi prodotti possono essere in vendita in Kazakistan senza prescrizione medica. Forse è nel nostro paese nnoche li ha ottenuti. Se fosse una questione di integratori alimentari comprati da corridori inesperti, allora sarebbe tutta un'altra storia ma nel sangue degli Iglinskiy sono state trovati droghe proibite, che non vengono mescolate con vitamine. Ciò significa che deliberatamente le hanno assunte al fine di migliorare le loro prestazioni. Prima di tutto questo è un problema di psicologia. D'ora in poi chiederemo a degli specialisti di tenere dei seminari di formazione ai corridori del Kazakhstan perchè evitino questo tipo di errori. Non tutti capiscono che cosa è il doping. In questo momento lo sport professionistico sta cambiando, la domanda di correttezza è generale, le pene sono più severe. Un passo sbagliato comprovato porta a punire non solo il singolo, ma tutta la squadra. Qualunque cosa accada il prossimo anno mostreremo che l'Astana ha vinto e vincerà onestamente, senza doping. Onoreremo il nostro team».

How do you feel now? Is the weight off your shoulders?

«Absolutely! In the last few weeks we have been thoroughly smeared by the press, especially in Italy - 'Astana' for them is once again the evil violator of all law and order! Luckily for us that's not true, and the UCI's independent commission ignored the slander in examining our license - They studied us closely, looked at all our paperwork, checked our anti-doping work. We were able to show that these episodes with the Iglinskiy brothers were a private incident, and not systematic. In addition the International Federation decided to designate our team for an audit».

What does such a check entail? 

«A structural and technical audit will be conducted by specialists from Lausanne University. They will study how our trainers work with the riders, what functions the Sport Directors carry out, the composition of the team. We are an open team and we can show everything that the auditors want to see. We are for clean sport and are prepared to demonstrate this. The team has been in Spain at a training camp and the sport directors all have been telling me that the last week was really stressful, and the riders were having a hard time. But now we think the disruptions are behind us. These kinds of experiences should serve to unite us, and we can show who we are with wins».

There were rumors that Astana's leader Vincenzo Nibali was ready to quit the team in case you didn't get a license. How close was that to reality?

«If we hadn't received our license, we would have turned to the Lausanne sporting court. And if we had been denied there, then Nibali for sure could have left. No team can hold on to any rider if its license is taken away. Astana has so much noise around it right now. It was physically impossible to comment on every rumor that came up about us, so we made the choice to ignore them and instead concentrate on our cooperation with the UCI. Now that all these difficulties are behind us I think that as soon as I can get back to the office will consult with our lawyers. I think that at a minimum we should be able to get an apology for the slander that has been dumped on the team in the last months». 

What do you think were the goals behind European press publishing dirty articles about Astana?

«The goal is always the same - to bring down Astana. They envy us, especially the Italians. The two best Italian riders defend Kazakh team colors, and that is something their countrymen really don't like. For instance Nibali races the Tour of Almaty, but doesn't start Giro Lombardia. Or they want to see him in their own Giro d'Italia, but he chooses the Tour de France, because for him the team's interests have priority! What's more, of the 70 people on the team, around 20 or so are Italian. We invite the best specialists to work and they choose Astana. It's understandable why a lot of people don't like this. Except I can't understand their reaction: An Italian wins the biggest race of the year and for that his team gets trashed. Where is the logic?».

Is it true that in taking on the best specialists that Astana has more than 10 Sport Directors?

«No, that's not true. This season we will have 6 or 7 such specialists. Right now we have this audit and my take is that they will advise us to increase this number. The UCI has requirements that one sport director should be assigned six or seven riders, and we obviously have more than that. Same thing applies to the trainers and doctors. Right now we have four doctors, and after the audit they will advise us to find more. So I wouldn't say that we are going to completely overhaul our staff. We need to see what the audit tells us».

You have likely had a heart-to-heart with the Iglinskiy brothers. What have they said in their defense?

«We still don't know completely what reason they had for this. But I came to my own conclusion: I was too naive, and for that I got stabbed in the back. For me and for the rest of the team this is a big lesson. My family and Max's are really close, we spent a lot of time together, trained together, raced together. What I still don't understand from his explanation is why he did it. Neither he nor his brother have said anything distinct. I never taught them to win this way, and we don't need those kinds of victories. It's plain to me that human laziness won out over Max, and he thought that he could stay on the couch, take something and get stronger. That's something I can't fathom. In his contract he had nothing written that obliged him to win, or that he had to collect trophies His one goal was to train and be of use to Astana in the races that he started. We don't have that for any rider, not even Nibali. We don't make victory total or podiums part of the contract. This is sport, anything can happen».

So do I understand correctly: We are talking here about premeditated use of prohibited medical products, and not accidental ingestion of some substance? We have heard before 'I used the wrong nose drops, or I ate the wrong piece of meat'.

«The Iglinskiys had chemicals in their bodies that don't get in there accidentally. Unfortunately these things can be for sale in Kazakhstan without a prescription. Maybe that's where they got them. If this was about food supplements that young, inexperienced riders buy, then that would be something else entirely. The Iglinskiys were found with prohibited drugs, things that don't get mixed in with vitamins. That means they deliberately took them in order to enhance their performance. It's obvious that this is a problem of psychology. We will bring in specialists, hold training seminars, explain this all to the riders in Kazakhstan. Not everybody understands what doping is. Right now professional sport is changing, the demands are strengthening, the punishments are more severe. One sure wrong step is to punish not just you, but the entire team. Whatever happens we will show next year that Astana has won and will win honestly, without doping. We will make them respect our team».

traduzione a cura di Giulia De Maio

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COMMENTI
tranquillo
17 dicembre 2014 09:49 EZIOMILANO
Sig. Vinokourov stia pure tranquillo che in Italia i soliti stupidi ed invidiosi fanno un po' di rumore , ma poi alla fine concludono poco anche se talvolta è indispensabile tenere gli occhi ben aperti perché la stupidità talvolta crea danni molto seri. Sono assolutamente concorde nella sua spiegazione in merito ai due fratelli Iglinskij.
Sappia che in Italia ci sono molte persone che apprezzano il vostro operato e tifano per i vostri corridori. Alè ASTANA !!!!

invidiosi...?
17 dicembre 2014 10:12 limatore
Egr Sig Vino, le controlli meglio i suoi ragazzi Kazaki e vedrà che nessuno lo criticherà. Del resto che si può dire, qualche problema deve ammettere che lo ha, senza parlare dei casi di positività di questa stagione, vorrei ricordarle che Contador e Kreuziger ai tempi dei loro problemi doping erano nella sua invidiatissima squadra!

Ma ci se o ci fai?
17 dicembre 2014 13:09 Bastiano
Un team manger con il suo passato di grandi ombre ed una suqalifica, 5 positivi in un anno e tutti kazaki le vecchia positività di Kreuziger etc. etc. e questo è convinto che in Italia ce l'abbiano con lui!
Ma in che mondo vive? Se i suoi problemi li avese avuto un team Professional, lo avrebbero chiuso per sempre! ............e non solo in Italia!
Abbassi la cresta e cerchi di lavorare in modo più limpido perchè, non sempre potrà sopperire con i soldi ed il potere. Prima o poi anche l'UCI dovrà mantenere un profilo più intransigente verso il doping.

17 dicembre 2014 13:45 froome
Mi pare che la Neri Sottoli, team professional italiano, abbia avuto la licenza nonostante 3 casi di doping in due anni. Probabilmente avranno soldi e potere anche loro.

@bastiano
17 dicembre 2014 14:43 FrancoPersico
La Neri è un Team Professional e nonostante i casi noti (che me ne guardo di citare e giudicare) ha avuto la licenza...

Neri?
17 dicembre 2014 16:35 Bastiano
E' vero, ho sempre simpatizzato per la Neri ma, credete davvero che, non un Team Manager come ex squalificato Voukurov e con 5 (dico cinque) casi di doping in un anno, li avrebbero fatti correre più?
Siamo seri, la Neri è riuscita ad avere la licenza solo grazie al caso Astana; se non avevano da "salvare" i kazaki, non gli avrebbero rinnovato la licenza neanche se ci andavano in ginocchio all'UCI. Se la lotta al doping la vogliamo fare sul serio, non continuiamo ad inseguire i casi di ex ciclisti del passato, mettiamo regole ferree per i team ed i ciclisti attuali, responsabilizzando tutti alla massima vigilanza perchè, è dimostrato che la prevenzione può fare molto più che, l'antidoping.

17 dicembre 2014 18:03 siluro1946
Non riesco ad immaginarmi come un direttore sportivo possa chiedere ad un suo dipendente di doparsi. Probabilmente gli può chiedere di portare dei risultati, e come ottenerli dipende dal "professionista". Purtroppo succede in qualsiasi contesto, può capitare che un direttore di giornale chieda al cronista di portare notizie, e se questi se le inventa, il truffatore non è il direttore, succede anche agli AD quando gli azionisti gli chiedono utili, se lui commette una rapina il delinquente è lui non gli azionisti.

Bastiano e non solo,
17 dicembre 2014 18:06 Fra74
domanda seria: per PREVENZIONE cosa intendi?!? Che regole proporresti in merito alla LOTTA AL DOPING?!? Ok, scordiamoci il passato, va bene, mi sta bene. Punto. Stop. Voltiamo pagina, vediamo cosa accade nel 2015. Ti faccio una semplice considerazione, credi veramente che se nel 2015, ad esempio, a gennaio, al TOUR SAN LUIS, mettiamo che beccano un altro atleta in casa ASTANA, è solo un esempio generico, pensi realmente che l'UCI tolga immediatamente la LICENZA a detto TEAM ed intervenga in maniera immediata e risoluta?!? Io penso proprio di NO. A mio modo di vedere la PREVENZIONE va fatta pure con GESTI ECLATANTI, e permettimi, l'UCI quest'anno ha perso una OCCASIONE. Ma ripeto, scordiamoci il passato e attendiamo fiduciosi il 2015, aspettiamo.
Francesco Conti-Jesi (AN).

x Fra74
17 dicembre 2014 19:08 siluro1946
Perché se un ciclista si dopa, devono subire sanzioni colleghi e società di appartenenza? Per favore me lo spiega lei, io non riesco a concepirlo.

Perplesso
17 dicembre 2014 20:32 Per89
Probabilmente Vinokurov vive in universo parallelo al mio e a quello degli italiani che sono invidiosi (di chi non si sa?). I fatti parlano: le cinque positività, i valori anomali di Kreuzinger, la positività di Contador, la presunta frequentazione, secondo quanto riportato dalla Gazzeta, di parte della squadra con il dottor Ferrari... Ora sfido chiunque a dire che questa è una squadra "etica", bisogna anche dire che esiste una seconda faccia dell'Astana rappresentata da Nibali e Aru le bandiere del ciclismo pulito....
Per Siluro siamo andati avanti anni a dire che per ripulire il sistema bisogna allontanare le mele marce, sopratutto quei DS, medici, TM che sanno ma fanno finta di non sapere e che magari non lo dicono esplicitamente ma danno qualche consiglio... Dall'inchiesta su Armstrong emerge il fatto che è lo stesso Bruynell a dire ai corridori di andare da Ferrari e sono gli stessi medici sociali a distribuire i cerotti al testosterone....
Quindi molto spesso l'atleta viene invogliato a prendere certe sostanze, nel suo libro Donati scrive che la cultura (sportiva) dell'atleta dipende dalle persone che lo circondano e che lo consigliano.......

Occultamento.................
17 dicembre 2014 20:56 gass53
Cara Direzione,
Allora Mettiamola così: ho inviato un commento in relazione a questo post, e NATURALMENTE, come spesso accade quando si fanno commenti "" SCOMODI "" vengono depennati!!! Bene, visto che tutto quello che commento, me lo salvo, Vediamo se e quando succederà quello da me scritto, se avete il coraggio di Postarlo !!!

Non cambierà mai nulla.
18 dicembre 2014 07:31 Bastiano
Fino a che ci saranno persone che sostengono che, 5 positivi in un anno in Astana (ed un passato torbido ) e tre positivi in Neri più un meccanico squalificato per 25 anni per doping, siano da considerarsi cose normali o esterne al team, in questo sport non cambierà mai nulla.
Oramai questo sport ha perso ogni possibilità di attrarre grandi sponsor e tifosi non praticanti e nessuno fa nulla. Se queste cose accadevano in una azienda privata, i vertici sarebbero stati, giustamente, tutti allontanati, per manifesta incapacità.

18 dicembre 2014 18:20 siluro1946
Non mi sembra che con i metodi attuali si siano ottenuti grandi risultati, vedi Santambrogio-Amore Vita ecc. Pertanto sarebbe opportuno cambiare. Il dottor Donati, dottore del doping, ritiene che i ciclisti siano dei celebro lesi, forse, ma la maggior parte è gente appassionata e che fa questo lavoro con professionalità, e questi non vanno confusi con i bari.

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