ASTANA. Il Kazakistan scende in campo nella lotta al doping

INIZIATIVE | 23/10/2014 | 14:43
Dal 2015 il Centro Antidoping Nazionale del Kazakistan e la Federazione Ciclistica Kazaka avvieranno il monitoraggio del passaporto biometrico dei ciclisti professionisti nazionali. Grazie all’accordo di cooperazione firmato questa settimana da KazNADC e KCF ci sarà un grande balzo in avanti nella metodologia e pratica anti-doping. 

«L'importanza di questo documento è difficile da stimare. Il memorandum è una parte significativa del programma anti-doping che abbiamo sviluppato negli ultimi mesi in collaborazione con gli specialisti del Centro ed esperti internazionali. Il programma è volto a prevenire l'uso di sostanze vietate elencate dalla WADA. Nel 2015 in Kazakhstan introdurremo il sistema anti-doping più avanzato al mondo, insieme con il KazNADC, un laboratorio attrezzato con le tecnologie più moderne e con il supporto di esperti internazionali prosegue Muravyev» ha dichiarato il direttore esecutivo del KCF Dmitriy Muravyev. 


«Svolgeremo test su larga scala su corridori di tutte le età, i passaporti biometrici e i seminari educativi che abbiamo programmato sono solo una parte del nostro programma anti-doping strategico a lungo termine. Contiamo sul sostegno della comunità atletica nella sua attuazione» prosegue Muravyev. 


Insieme nel 2015 il KCF e il KazNADC attueranno una campagna anti-doping di collaborazione, adottando le seguenti misure: 

• pieno controllo del sistema antidoping sui ciclisti kazaki tesserati dal Team Astana Continental, Vino 4ever, Team Astana pista e anche dell’Astana Pro Team quando sul suolo kazako

• raccolta dei campioni per i test dei principali ciclisti di tutte le età che militano in squadre regionali e nazionali nelle diverse discipline (strada, pista e mountain bike) durante tutto il calendario nazionale 

• implementazione della collaborazione con le altre agenzie antidoping durante le gare regionali, nazionali ed internazionali 

• seminari di formazione e conferenze in materia di sport e doping nelle scuole regionali di sport e accademie di formazione per allenatori e atleti organizzati da parte di rappresentanti KCF e KazNADC

• educazione sistematica teorica e pratica del personale anti-doping

• introduzione progressiva dei passaporti biometrici fra i corridori di tutte le età

Il Centro Antidoping Nazionale del Kazakistan (KazNADC) fu istituito nel 2013 su richiesta e per iniziativa della WADA (Agenzia Anti-Doping mondiale) il centro KazNADC è uno dei 32 laboratori anti-doping  accreditati WADA in tutto il mondo ed è dotato delle più moderne tecnologie di prova. Il centro anti-doping accreditato WADA dell'Asia Centrale (RADOCA) è opera insieme al laboratorio di KazNADC in tutta l'Asia centrale, l'Iran, il Pakistan e la Mongolia.

Kazakhstan’s National Anti-Doping Center and the Kazakhstan Cycling Federation will introduce biometric passport monitoring of domestic professional cyclists beginning in 2015.

In a joint memorandum of cooperation signed this week, KazNADC and the KCF will take a giant leap forward in anti-doping methodology and practice.

«The importance of this document is difficult to overestimate. The memorandum is a significant part of the anti-doping program we have been developing in recent months in cooperation with the Center’s specialists and international experts. The program is aimed at preventing the use of banned substances listed by WADA. In Kazakhstan in 2015 we will introduce the world’s most advanced anti-doping system together with KazNADC, a fully-equipped laboratory with the latest technology, and with the support of international experts» said KCF Executive Director Dmitriy Muravyev.

«Large-scale testing for riders of all ages, biometric passports and educational seminars are just a part of our long-term strategic anti-doping program, and we are counting on the support of the athletic community in its implementation» Muravyev added.

Together in 2015 the KCF and KazNADC will implement a collaborative anti-doping campaign, with the following measures to be taken:

• Full Anti-Doping control implementation over Kazakhstan’s domestic cyclists from Continental Team Astana, Vino 4ever, Track Team Astana, and also Astana Pro Team while on Kazakh soil

• Collection of test samples from leading cyclists of all ages on regional and national teams by discipline (road, track, and mountain bike) throughout the domestic racing calendar 

• Collaborative implementation with other agencies for Anti-Doping tests during regional, national and international competitions 

• Training workshops, lectures and seminars on sports doping harm for regional sport schools and training academies, coaches and athletes by KCF and KazNADC representatives 

• Systematic education and testing for trainers and staff on anti-doping rules theory and practice 

• The widespread introduction of biometric passports among riders of all ages 

Kazakhstan’s National Anti-Doping Center (KazNADC) was established in 2013 at the request and initiative of WADA (the World Anti-Doping Agency). KazNADC’s testing facility is one of 32 WADA-accredited anti-doping laboratories worldwide and is equipped with the latest testing technology. The WADA-accredited Central Asian Anti-Doping Center (RADOCA) is co-located with KazNADC’s laboratory, and operates all over Central Asia, Iran, Pakistan and Mongolia.

comunicato stampa/press release

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COMMENTI
Non voglio assolvere Citracca.
23 ottobre 2014 15:40 Bastiano
Mi spiegate come può il buon Angelo Citracca competere con chi ha così tanti soldi da spendere per buttare fumo negli occhi? Questo centro già esisteva quest'anno (dal 2013) e sappiamo tutti come è andata a finire. Sappiamo anche tutti, che i centri di ricerca, sono quelli che meglio riescono a scovare i sistemi per sfuggire ai controlli ed in Italia, la storia Con coni ci ha insegnato tantissimo. Se basta una simile dichiarazione per evitare ogni punizione, allora ASSOLUZIONE PER TUTTI!!!!

Bastiano
23 ottobre 2014 15:53 scheriffo
Il direttore esecutivo altro uomo del manager, e ex compagno del texano, sempre meglio

Il buon vino
23 ottobre 2014 16:16 armeniaquindio
Avranno chiesto consigli al Top manager "Vino" (come usava chiamarlo Bulbarelli) uomo di spiccata virtù e pulizia rispetto al doping. Speriamo che non ci caschino i nostri atleti che difendono quei colori!

MI SA CHE E' IDENTICA
23 ottobre 2014 18:27 ewiwa
Questa cosa mi sembra identica all'intervento di Armstrong verso L'UCI alla quale regalò 100.000 dollari per finanziare la lotta al Doping!!!!!!!!!!!!!!!!
Infatti fu un successone!!!!!!!!!!!!!!!!
Chi ha i soldi da sempre è riverito, rispettato e protetto.
E fateci ridere di meno......il doping finirà solo in un caso ...."se sarà libero" così per tantissimi ed ad altissimo livello finirà la pacchia......ma è possibile che il caso Armstrong non ha insegnato nulla?
E ripeto sempre e lo ridico: la befana non esiste......chiaroooooooooooooooo

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