MISTERO PANTANI. Inquinamento delle prove, ecco IL VIDEO

APPROFONDIMENTI | 14/10/2014 | 14:50
Sono trascorsi dieci anni e otto mesi dalla morte del Pirata. Ma il caso-Pantani è l'infinita ricerca di una verità troppo nascosta, per troppo tempo. Ora è il tempo di un video inedito  (CLICCA QUI) che conferma la tesi dell'inquinamento delle prove.

Così dice Davide Dezan, a corredo delle immagini "che sono inquietanti e aprono nuovi scenari". In onda a SportMediaset delle 13, ecco il resoconto di questa ennesima tappa di una morte che (forse) non è stata suicidio e nemmeno casuale: mamma e papà Pantani, non si sono mai arresi.

Ed ecco le parole di Dezan e del generale Garofalo, capo dei Ris di Parma dal 1995 al 2009.


Dezan: «Entriamo nella stanza di Pantani, il 14 febbraio 2004. Ci sono persone che camminano dove è morto il Pirata: senza guanti, senza nessuna protezione e toccano un po' di tutto. Entriamo nella camera da letto, c'è la bottiglia che non è mai stata presa in esame e che potrebbe essere servita per far ingerire a Marco - come si suppone -  la quantità letale di cocaina. Il medico legale chiede di prenderla in esame, gli dicono di non toccarla. Poi un rumore di posate, che cadono a terra».


Gen. Garofalo
: «Sono immagini che dimostrano purtroppo come ci sia stata poca attenzione nell'entrare sulla scena».

Dezan: «Il medico legale chiede di poter toccare la bottiglia. Non gli viene permesso». 


Gen. Garofalo: «Il medico che vuole toccare un oggetto senza guanti, mi preoccupa, significa avere poca attenzione a non contaminare la scena. Non gli è stato consentito. Ma ancor di più è sconvolgente che quella bottiglia non sia mai stata presa in esame per eventuali impronte o per esaminare tracce di Dna».


Dezan: «Il filmato dura 51 minuti su 3 ore di perlustrazione. Cosa si può pensare?».

Gen. Garofalo: «Purtroppo il fatto prevelente e che le vostre immagini documentano, è che gli investigatori istituzionali sono entrati senza nela stanza dove è morto Pantani senza alcun tipo di protezione, senza precauzioni, e la scena del crimine risulta a quel punto compromessa».
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