
E’ morto Guido Boni, che
per la sua dolce espressione era noto con “l’angelo di Vicchio”. Aveva 80 anni,
mugellano Doc, essendo nato a Gattaia di Vicchio nel novembre del 1933. E’ morto
un anno e 8 giorni dopo la scomparsa di sua moglie Marisa Zocchi, una delle
prime vedette di “Lascia o Raddoppia” (naturalmente specializzata in ciclismo).
Promettente dilettante con tante vittorie al suo attivo, Guido Boni non
realizzò grossi risultati da professionista (dal 1954 al ’63) indossando le
maglie della Welter, Arbos, Nivea-Fuchs, Bottecchia, Leo Chlorodont, Bianchi,
Ghigi, Molteni. Di lui si ricorda particolarmente nel 1956, le vittorie nella
tappa di Bienne al Giro della Svizzera, il primo posto nel Trofeo dell’UVI,
grazie alle vittorie conseguite a Mantova e Pistoia. Ma un altro momento della
sua carriera che fece scalpore risale alla vittoria nella 7^ tappa Chiavari-Forte
dei Marmi nel Giro d’Italia del 1958. Dopo una fuga con il pisano Guido Carlesi
al quale, si dice, aveva promesso di non fare la volata sentendosi stanco,
Guido Boni lanciò lo sprint imponendosi a Carlesi, soprannominato “Coppino” per
la sua somiglianza col campionissimo del pedale. Numerosi i piazzamenti
ottenuti da Guido Boni che disputò otto Giri d’Italia, 2 Tour ed altrettanti
Giri di Spagna, e indossò anche la maglia azzurra della nazionale in due
mondiali. La salma di Guido Boni sarà esposta da domani domenica a partire
dalle ore 9 presso le nuove Cappelle del Commiato di Careggi a Firenze, mentre
i funerali sono previsti per lunedì a Pratolino, località dove risiedeva.
Antonio Mannori
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