AMORE&VITA. Benedetti, all'inferno e ritorno con Fanini

CONTINENTAL | 25/06/2014 | 09:03
Il 22 giugno è stato il giorno del 26° compleanno per il ciclista trentino Luca Benedetti, professionista dal 1° giugno di quest'anno con il team Amore & Vita-Selle SMT. Ottimo il suo debutto nella massima categoria ciclistica, dopo le stagioni trascorse tra i dilettanti macchiate dal periodo buio relativo alla squalifica di due anni, poi ridotti a 12 mesi.
Fortemente voluto dal vulcanico team manager del club lucchese Cristian Fanini, con il placet di papà, lo storico patron Ivano Fanini, Benedetti si è piazzato subito quarto assoluto nella Philadelphia Classic, la gara in linea più importante degli USA,  quindi ha trionfato nella prima tappa del Tour de Beauce, in Canada. Un messaggio chiaro e forte a tutti coloro che in passato lo hanno additato come un reprobo: «Nel 2010 ho subito una squalifica di due anni, anche se poi ne ho scontato solo uno, a causa delle vicende riguardanti il doping che hanno coinvolto pesantemente la squadra dilettantistica per la quale gareggiavo. Voglio ribadire che da dilettante ho subito parecchi controlli antidoping e che sono sempre risultato negativo. Ho scontato questa squalifica che mi ha danneggiato e che in qualche modo ha ritardato il mio approdo al professionismo, nonostante le 21 vittorie tra i dilettanti ottenute spesso in corse prestigiose. Comunque sono contento di avere avuto questa opportunità grazie alla famiglia Fanini e il fatto di gareggiare per una squadra che da sempre è all'avanguardia nella lotta contro il doping dovrebbe far riflettere chi mi ha criticato ingiustamente. Per fortuna nel team Amore & Vita ho trovato una vera famiglia».

Alla tua età hai ancora ambizioni di approdare ad una formazione World Tour?
«Certo, può essere un obiettivo, ma ora sto benissimo qui, mi sento seguito e ben motivato. Saranno i risultati a  costruire il mio futuro».

Sappiamo che ti alleni con Cipollini...
«Io abito a Massa e molto spesso usciamo ad allenarci insieme. In pianura Mario mi tira il collo e quando proviamo gli sprint, beh, nonostante che io abbia vinto quella gara in Canada in volata davanti a una sessantina di concorrenti, Mario resta tuttora - anche da....vecchietto ! - un velocista fenomenale».

Che tipo di ciclista sei?
«Vado bene dappertutto, diciamo che il mio punto debole sono le crono?».

Quali sono stati i tuoi idoli da giovane ciclista?
«Due grandi personaggi come Pantani e Cipollini. Quando me lo hanno presentato ero emozionatissimo, poi Mario si è dimostrato un grande uomo e un campione unico».

Ti piace la struttura del ciclismo attuale?
«Ci sarebbero varie cose da cambiare, però ho riscontrato che anche in una squadra come l'Amore & Vita l'attività agonistica è di ottimo livello – a fine anno si potrà arrivare ad una settantina di gare disputate - e l'organizzazione è ottima. Non so se certi squadroni riuscirebbero a seguire un neo-professionista come sono stato seguito io finora...».

Che termine ti sei dato per sfondare nel professionismo?
«Se non passavo con Fanini avrei attaccato la bici al chiodo alla fine di quest'anno, ora dipenderà dai risultati».

Due anni fa hai subito il trauma dello stop imposto al team dilettantistico della Monsummanese...
«E' stato un vero shock, una tegola che poteva compromettere definitivamente la mia carriera. Ero reduce da una stagione bellissima e tutto è andato all'aria. Ora le cose sembra si stiano risolvendo in modo positivo per il presidente Giacomo Pasqui, una persona che stimo, che mi ha aiutato molto e che non finirò mai di ringraziare».

Patron Ivano Fanini commenta l'ennesima scommessa accettata nel nome di un ciclismo pulito: «Io e mio figlio Cristian crediamo molto in Benedetti, anche se devo dire che al debutto mi attendevo qualcosa di più da lui, ma lo sapete, io non mi accontento facilmente nello sport come nel lavoro ed è lunghissima la lista degli atleti che abbiamo lanciato o rilanciato con successo».

C'è un ciclista attuale per il quale lei tifa, a parte i ragazzi della sua squadra?
«Sì, ho molta fiducia in Nibali. Dopo un malinteso, poi chiarito anche a livello legale, mi sono convinto che Vincenzo è uno dei pochi campioni attuali puliti, quindi la gente deve credere in lui e sostenerlo contro gli altri big che invece continuano a barare, per ora impunemente».

Invece Cristian Fanini, da parte sua, tiferà al Tour per il giovane statunitense Andrew Talansky, recente vincitore del Criterium del Delfinato davanti a Contador e a Froome e 10° assoluto al Tour 2013: «Andrew ha corso con noi per un anno, nel 2009, abita a Lucca ed è un giovane forte su ogni terreno, determinato e molto interessante. Per me può salire sul podio al prossimo Tour de France».
Il team manager della formazione lucchese è soddisfatto dei risultati ottenuti dai suoi atleti durante il 2014: «A parte Benedetti, sul quale puntiamo parecchio e che mi sembra abbia debuttato nel migliore dei modi, sta andando molto bene Leonardo Pinizzotto, anche lui vincitore di una tappa al recente Tour de Beauce in Canada. Leonardo è un atleta completo e combattivo, abita a Campo di Pisa, era rimasto ingiustamente senza squadra e perciò ci è sembrato doveroso concedergli una possibilità, in considerazione del fatto che tra i professionisti ha già vinto 5 gare. Stiamo parlando di un ragazzo motivato, meticoloso sotto ogni aspetto e che proviene da una famiglia di ciclisti. Suo padre Angelo è stato professionista con noi e suo zio Corrado ha spopolato nelle categorie minori, in Toscana, all'inizio degli anni '80. Quindi buon sangue non mente e i fatti lo stanno dimostrando. Comunque voglio precisare per l'ennesima volta che la nostra squadra non va alla ricerca di vittorie a tutti i costi, per noi quello che più conta sono l'aspetto etico e la passione per il ciclismo pulito. Siamo come un porto di mare, dove transitano ciclisti di ogni tipo e provenienza, ma alla fine chi trascorre anche un breve periodo con noi porterà per sempre dentro di sé i benefici, anche morali, di questa esperienza vissuta all'interno di un team piccolo ma dignitoso e ottimamente organizzato. Non è un caso che nel corso degli ultimi 30 anni abbiano indossato la nostra maglia numerosi atleti che poi sono diventati dei big a livello internazionale...».

Stefano Fiori
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COMMENTI
Davvero elogi per la famiglia Fanini
25 giugno 2014 14:48 lgtoscano
Bravi e coraggiosi come sempre ad andare contro corrente , ma questa volta è solo una scelta molto intelligente e giusto , per un atleta incompreso e additato ingiustamente da un mondo ipocrita e pieno di falsi professionisti .
Auguriamo al Team e tutti gli atleti un finale di stagione grandioso come meritano.

xlgtoscano
25 giugno 2014 15:49 limatore
Per il momento coraggiosi...... riguardo all'intelligente e giusto aspettiamo!

A mio parere,
25 giugno 2014 15:59 Fra74
RIPETENDOMI per l'ennesima volta, credo che gli SPORTIVI abbiano bisogno di sapere/conoscere quanto accaduto in merito alla vicenda che ha coinvolto il Sig. Benedetti; io avrei fatto più domande specifiche su quanto successo, sul fatto dei 12 mesi, se si vuole dare una mano al CICLISMO!
Francesco Conti-Jesi (AN).

il male del ciclismo
25 giugno 2014 16:16 matt93
Questi sono quei corridori che fanno il male del ciclismo...gente cosi non dovrebbe più farsi vedere alle gare. Se le voci che si sentono in giro, anche Sant'Ambrogio dovrebbe tornare a correre x questa squadra...che vergogna se ciò accadesse

E la coerenza dove è????
25 giugno 2014 16:26 Bastiano
Quando un team fa dell'aspetto etico, una priorità, non può continuamente tesserare atleti che hanno avuto problemi di doping. Mi dispiace ma, non trovo nessun nesso di coerenza tra quello che dice e quello che fa questo team, aggiungerei poi che la coerenza si fa anche finanziando un sistema di controllo di passaporto biologico, oppure su temi finanziari.
Quando questi aspetti saranno soddisfatti, sarò felice di elevare Fanini a modello da seguire per il ciclismo ma, non prima!

RICCO' E CAPPE' VI DICONO QUALCOSA??
25 giugno 2014 17:29 paciacca
Non commento...posto solo un pezzo a firma di Luca Francini apparso sul dorriere delle alpi il giorno 11 Aprile 2012.


Torna Benedetti: «Mi manda Riccò»
Ciclismo, Luca affascinato dal Kobra: «Mi consiglia e ci alleniamo spesso assieme»



.+-di Luca Franchini

Luca Benedetti si prepara al rientro alle corse, pedalando fianco a fianco con Riccardo Riccò e superMario Cipollini, coi quali esce spesso in allenamento sulle strade toscane di Forte dei Marmi
.TRENTO. Luca Benedetti si prepara al rientro alle corse, pedalando fianco a fianco con Riccardo Riccò e superMario Cipollini, coi quali esce spesso in allenamento sulle strade toscane di Forte dei Marmi, dove è in ritiro. Il 23enne di Segonzano, che sta finendo di scontare due anni di squalifica, potrà tornare a correre il 10 giugno, con la nuova maglia della Bedogni Montecatini.

Da inizio inverno ad oggi, Benedetti (24 anni il prossimo 22 giugno) ha macinato 10mila chilometri, un dato che la dice lunga sulla voglia e il carattere del corridore cembrano, che in quest'ultimo periodo si è allenato con il "chiacchieratissimo" Riccardo Riccò.

«Attualmente sono a Forte dei Marmi con l'amico Matteo Cappè, uno specialista delle granfondo, che, a sua volta, è molto amico di Riccò - spiega Benedetti -. Per questo usciamo spesso assieme ad allenarci e devo dire che con loro ho cambiato metodo di preparazione. Uscite da 4, 5 o anche 6 ore, a ritmi molto leggeri, e mi sembra di andare molto meglio degli altri anni. Finora ho macinato circa 10mila chilometri e spesso si fanno anche 800 chilometri a settimana».

«Ovvio che mi manchi il ritmo gara, ma cerco di fare delle simulazioni alle granfondo, dove partecipo senza numero, come non competitivo. Fino al 3 giugno dovrò accontentarmi di quelle, mentre dal 10 giugno potrò tornare a correre tra i dilettanti. Rientrerò alla Pedalata Elettrica, una corsa dura che si disputerà qui in Toscana. Non vedo l'ora».

Tanto allenamento, al fianco di Riccò. Un accostamento per certi versi non simpatico, visti i recenti trascorsi del corridore emiliano, che a sua volta (come racconta Benedetti) sarebbe vicino al rientro con la maglia della Amore&Vita di Fanini.

«Allenarmi con Riccò - continua Benedetti - mi ha aiutato molto. Ricevere consigli da un corridore che ha vinto tappe al Giro d'Italia ed al Tour de France penso che non possa che aiutarmi a crescere ed per me è un onore. Spesso, inoltre, usciamo a pedalare anche con Mario Cipollini, che abita a 20 chilometri di distanza da noi. Lo conosco da poco, ma posso dire che è davvero una grande persona, umile e sempre disponibile. La forma di Riccardo Riccò? Non è ancora in condizione. Diciamo che per ora pedala più di talento, cosa che sicuramente non gli manca».

Tra due mesi, dunque, Luca Benedetti tornerà a mettere un numero sulla schiena, di nuovo in gara con la nuova maglia della Bedogni.

«Il calvario sta per finire - conclude il cembrano -. Mi sto impegnando davvero al massimo e le motivazioni non mi mancano, perché voglio dimostrare quello che valgo. So che dovrò andar forte fin da subito e la preparazione è stata improntata proprio su questo obiettivo, anche perché rientrerò nel clou della stagione, in un periodo in cui ci sono molte belle corse. Una gara su tutte? I campionati italiani della Valsugana: spero di avere la possibilità di partecipare, perché il percorso è adattissimo alle mie caratteristiche e si correrebbe in casa». Insomma una carriera che prova a ripartire, una prova di appello a lungo cercata. 11 aprile 2012

.

per i malpensanti
25 giugno 2014 18:51 roger
Se Benedetti è la rovina del ciclismo allora cosa sono gli altri (vedi il "campione" beccato proprio oggi)?
Siete tutti bravi a puntare il dito, criticare la squadra, sparare sentenze e lapidare questo ragazzo sempre e comunque. Questo è molto più facile che dire ammettere il valore di LUCA. Però nessuno ricorda mai che in due anni questo atleta è stato sottoposto ad oltre 50 controlli anti doping, più ad un altra dozzina (solo l'anno scorso) a sorpresa da parte dell'UCI (a cui Benedetti ha dato reperibilità al pari degli atleti che corrono per un team World Tour e Professional). Guarda caso non è mai stato trovato positivo. MAI. E ne ha vinte di corse. Allora se vi brucia tanto perché siete atleti frustrati e che a Benedetti non legate nemmeno le scarpe (nemmeno da dopati) la rovina del ciclismo siete voi. Ora voglio vedere cosa direte dei santi e degli angioletti come Diego Ulissi....

controlli?
25 giugno 2014 20:09 SERMONETAN
I controlli fanno acqua da tutte le parti,so x certo di prof che hanno usato damigiane di Epo,e di G.H,ecc.ecc.eppure vincenti mai presi,pensa se prendono un dilettante.vedremo con piacere il fenomeno che e' quando inizia con un bel calendario di gare.non con pause e poi alle gare .

viva benedetti e c.
25 giugno 2014 20:52 daniele01
Se qualcuno reclama con l'amore e vita di fanini per certe scelte allora cosa si deve dire della lampre di Saronni!!! nonostante tutto quello che cè in corso con la procura di mantova e ora salta fuori Ulissi miglior talento italiano (io penso che ne troveranno altri al giro)questi fatti si che sono gravi.. Un consiglio a Saronni parla con Moser di Simoni con la storia delle caramelle e forse ti puo dare idee puoi sistemare tutto.... w world tour

ma dai
10 settembre 2014 21:43 SERMONETAN
che voi che sia un po' di eritropietina ,ARANESP,gli contestano al fenomeno di M.....il lupo perde il pelo non il vizio ,vai a lavorare,,,in miniera

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