PURITO. «Avevo già due costole rotte, ora non posso respirare»
GIRO D'ITALIA | 15/05/2014 | 22:56 Con l'addio di Puroto Rodriguez, il giro perde un grande personaggio: «La strada era molto scivolosa e stavamo andando a 60 orari. È bastato che qualcuno toccasse i freni per causare una maxicaduta. Ma questo è un rischio del mestiere, fa parte del nostro lavoro, era giusto cercare di stare davanti e lottare per la vittoria. Non posso davvero biasimare l'organizzazione o accusare la strada. Dopo l'incidente sono tornato subito in bici, mi sentivo pieno di
aggressività e determinazione, ma dopo poco ho capit chiaramente
quale fosse il problema perché non riuscivo più a respirare».
Poi Rodriguez apre ad una confessione: «Devo rivelare che prima del Giro avevo già due costole rotte (le numero 9 e 10) a causa della caduta all'Amstel. Nonlo avevamo detto perché temevamo che i nostri avversari
mi attaccassero nei primi giorni del Giro. Ora però ho rotto
un'altra costola (la numero 8) ,e anche il pollice. Non ho altra scelta che fermarmi. Dopo l'Amstel ho sofferto tanto e ho lavorato molto duramente per arrivare al top della condizione al Giro: l'inizio non è stato dei migliori, ma già ieri mi ero sentito meglio. Ora sono molto deluso, perché la tappa di Viggiano aveva messo in mostra una grande Katusha».
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