TORTONA e il ricordo di Carrea e Zanazzi. VIDEO

STORIA | 16/05/2014 | 08:36
Sono stati molti gli argomenti di conversazione, a sfondo ciclistico con, però, qualche variazione e divagazione sul tema, che si sono sviluppati durante il convivio che, ogni anno, in primavera, l’appassionato Gianni Rossi organizza sulle belle colline nei dintorni di Tortona, la sua città. E’ la terra dei Campionissimi, dove la passione ciclistica trova sempre nuovi spunti e motivazioni ravvivati dalla passione per le due ruote che si trasmette quasi geneticamente, verrebbe da dire, di generazione in generazione. Ne è la prova evidente la Milano- Tortona, una classica di blasone del ciclismo dilettantistico che, il 1^ maggio ha visto la vittoria (la sua prima nella  categoria), del piemontese Davide Pacchiardo, giunto solo al traguardo con 20” di vantaggio sul secondo.
La corsa si è svolta per intero nei dintorni di Tortona con il punto strategico sulla salita di Villaromagnano, proprio dove Gianni Rossi raduna gli amici. La corsa vanta un albo d’oro con nomi di primissimo rilievo del ciclismo italiano di varie epoche e ha salutato l’esordio, quale presidente della società organizzatrice, il Veloce Club Tortonese 1887 “Serse Coppi”, (1887 è l’anno di fondazione, giusto ieri….) del giovane Giovanni Ferrari Cuniolo. Un cognome che evoca il bisnonno, Giovanni Cuniolo, il famoso “Manina”, tre volte campione italiano, primatista mondiale dell’ora nel 1905, vincitore di un Giro di Lombardia e di molte altre corse importanti. Un recente, documentato libro di Claudio Gregori ne illustra da par suo le gesta sportive, ma non solo quelle. Infatti “Manina”, al termine della lunga carriera ciclistica, è diventato anche un imprenditore di successo. E qui è stato rivelato che l’appellativo di “Manina” non era riferito alla sua capacità d’aiutarsi in volata anche con l’uso delle mani, come comunemente si credeva, ma era una sorta di definizione distintiva dei molti rami di varie famiglie con il cognome Cuniolo.
La volontà di Giovanni Ferrari Cuniolo e dei suoi amici collaboratori è quella di ridonare alla Milano-Tortona l’antico percorso con la partenza da Milano e i contorni organizzativi e tecnici che sempre l’hanno specificamente caratterizzata.
Di questo e di molto  altro con al centro il ciclismo e la bicicletta si è parlato nel convivio con le abituali, fedeli, presenze di Marina Coppi con il marito, Gianni Bellocchio, Sante Gaiardoni con la signora Elsa, Marino Vigna (vincitore fra l’altro di una Milano-Tortona di….qualche anno fa),  Gianpaolo Ormezzano e signora Marlene, sempre  brillanti e coinvolgenti, Carlo Delfino e signora, cultore di memorabilia ciclistiche, meglio se datate.., Gino Bartalena, “la voce” del ciclismo tortonese. Dell’abituale compagnia, erano assenti giustificati per diversi motivi, Mario Dagnoni i giornalisti Claudio Gregori e Marco Pastonesi e, in tema canoro, Donatello e Gian Pieretti, colleghi della signora Gaiardoni, Elsa Quarta.
Assente, rimpianto, ma ricordato con commozione e amicizia da tutti, è stato Renzo Zanazzi, un fedelissimo di quest’appuntamento. E’ stato però “presente” rivisto in un video curato da Amilcare Fossati dove il “Vecchio” – così lo chiama Marco Pastonesi – distilla la sua straordinaria personalità e schietta, diretta, simpatia. E con Zanazzi è stato ricordato anche il suo grande amico Andrea “Sandrino” Carrea grazie a un filmato che, con l’occulta, affettuosa, regia di Gianni Rossi, ha visto “l’Orso” ammansito.
Il ricordo della memoria è un valore che dalle parti di Tortona e Novi Ligure non è mai disperso, ricordando anche Ettore Milano.

Proponiamo qui di seguito i due video:
clicca QUI per CARREA
clicca QUI per ZANAZZI

g.f.



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