Marino Basso si riprende la «sua» bicicletta: denunciato!
STORIA | 05/04/2014 | 12:13 Sequestrata la bicicletta con cui il campione di ciclismo vinse, nel 1973, numerose gare, fra cui una tappa del Giro d'Italia. I sigilli li hanno posti nei giorni scorsi i carabinieri, intervenuti in forze ad Arcugnano dove vive la famiglia di Marino Basso, 68 anni, originario di Caldogno (oggi è residete in Lussemburgo), campione del mondo in liena nel 1972.
I militari hanno compiuto il blots su ordine del procuratore Carmelo Ruberto, che coordina l'inchiesta che vede Basso indagaro per appropriazione indebita. Di cosa? Della sua bicicletta, ma anche della maglietta della vittoria del '72, di un album di ricordi e di due quadri storici che lo raffigurano negli anni delle vittorie. Il diretto interessato, già coinvolto in indagini giudiziarie per evasione fiscale, minimizza e si dice tranquillo: «Attendo sereno l'esito del procedimento», commenta brevemente il suo difensore, l'avvocato Michele Vettore.
La vicenda è qaunto mai intricata e non sarà agevole per gli inquirenti fare piena chiarezza. Di certo c'è Basso, che in passato aveva come manager ed amico Carlo Bolzani, dell'omonima pasticceria in centro a Vicenza, gli aveva lasciato una serie di suoi cimeli storici, in segno di amicizia. Negli anni, Bolzani ne donò alcuni, fra cui la bicicletta - che ha un valore economico, al dilà di quello storico e affettivo per migliaia di tifosi e appassionati - alla chiesetta del ciclista alla Rosina di Marostica, una cappellina tenuta aperta e gestita da Gaetano Lunardon, del vicino ristorante. Il suo esercizio è da decenni meta di ciclisti e appassionati, e qualche tempo fa via fu organizzata la cena dei ciclisti vicentini, a cui partecipò anche Basso.
In quell'occasione il campione avrebbe visto girare per i tavoli un album di sue foto degli anni Settanta con articoli di giornale. «Che bello! Ma di chi è?», avrebbe chiesto, eg li venne indicato che era di Loris Pasquale, che cura a Salcedo, in via Roma, il frequentato “Museo della bicicletta”.
«Sì, io ho tenuto la biciciletta e altri cimeli alla chiesetta per qualche tempo - ricorda Lunardon - e poi, dopo aver chiesto a Bolzani, che me li aveva donati, ho deciso di regalare tutto a Pasquale, perché potessero essere conservati come meritano e soprattutto perché potessero essere visti da un numero maggiore di appassonati».
Basso - che già in passato aveva visto alcuni dei suoi cimeli esposti in Loggia del Capitanato a Vicenza, in occasione della tappa del Giro d'Italia, e che si era detto intenzionato a riprenderseli - si sarebbe recato a Salcedo ed avrebbe chiesto le sue cose «in prestito» a Pasquale, per farle vedere ad alcuni tifosi francesi. Le avrebbe portate, bici compresa, ad Arcugnano; e non le avrebbe più restituite, nonostante i solleciti del curatore del museo di Salcedo. Per questo Pasquale si era rivolto ai carabinieri di Breganze, che nei giorni scorsi su ordine del magistrato hanno compiuto la perquisizione.
«Sono arrivati a casa nostra un sacco di carabinieri - ha detto Basso agli amici -, ma appena ho capito cosa volevano ho consegnato loro quello che cercavano. È assurdo, ma sono accusato di essermi appropriato di cose mie», ha detto allargando le braccia l'ex campione. Il quale potrebbe ora ricorrere al Riesame per farsi restituire la «sua» bicicletta.
da «Il Giornale di Vicenza» del 5 aprile 2014 a firma Diego Nart
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