PROFESSIONISTI | 04/03/2014 | 11:49 Per cancellare una stagione «da dimenticare» bisogna partire forte. Così ha fatto Gianluca Brambilla, che, dopo tre anni con il team Colnago, ha iniziato brillantemente la sua seconda annata in maglia Omega Quick Step. Al debutto al Tour de San Luis, in Argentina, al fianco dei compagni Tom Boonen e Mark Cavendish il lecchese di nascita ma vicentino d’adozione, classe ‘87, si è messo in mostra nelle tappe in salita, suo terreno preferito. «Non ho mai reso molto con temperature così elevate, ciò significa che sto davvero bene. L’anno scorso non ne è andata dritta una, mi sono ammalato spesso e mi sono ritrovato praticamente a inseguire tutto l’anno. Quest’inverno mi sono allenato a modo, grazie anche al sempre presente Brama (il ds Davide Bramati, ndr) per partire subito bene e riscattare la stagione scorsa».
Dopo il Tour de San Luis, Palma di Maiorca e Classic Sud Ardèche, ti vedremo alla Vuelta a Catalunya e, dopo un periodo di allenamento in altura, alla Freccia Vallone, al Giro di Romandia e al Giro d’Italia, la corsa a cui più sei legato, per scortare in salita Rigoberto Uran. «La squadra per la corsa rosa sarà tutta per lui. Io sarò completamente al suo servizio e cercherò di svolgere i miei compiti al meglio. Ambizioni personali? Come ogni corridore ne ho: in questa squadra, nonostante i grandi nomi che ne fanno parte, c’è spazio per tutti, se vai forte nessuno ti tarpa le ali, per il momento io però devo dimostrare continuità. Lo spazio bisogna guadagnarselo coi fatti, le parole come si dice le porta via il vento».
Come ti trovi in questo team? «L’ambiente è stupendo, ho la fortuna di vivere al fianco di campioni che ormai sono diventati degli amici, Mark e Tom per dirne due su tutti sono persone normalissime, alla mano, i primi a dare il buon esempio. Da loro sto imparando tanto, soprattutto come relazionarmi con i media e come comportarmi più in generale. Per loro non è facile, in un grande giro già sono stressati perché la squadra chiede il massimo risultato, in più tutti li cercano, giornalisti e fans sono sempre alla loro caccia, è difficile gestire tutto ma questi grandi campioni e lo staff del team ci riescono alla grande».
A chi devi dire grazie per dove sei arrivato? «Una menzione speciale va alla mia fidanzata Cristina che porta tanta pazienza quando sono via, vale a dire quasi sempre tra gare e ritiri, e che mi sopporta quando sono a casa e passo la maggior parte del mio tempo allenandomi. Oltre che su di lei, fortunatamente posso sempre contare sulla mia famiglia e sul mio manager Moreno Nicoletti. Infine, last but nost least, devo ringraziare team manager Patrick Lefevre e tutto lo staff dell’Omega Pharma Quick Step per avermi rinnovato la fiducia dopo una stagione non brillante. Voglio ripagarla al meglio, fin da subito».
da tuttoBICI di febbraio a firma di Giulia De Maio
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