Pietro Cabras. Il pentimento interessato di Lance

APPROFONDIMENTI | 19/11/2013 | 18:54
«Ho finito con loro»: è l’ultimo scatto in salita di Lance Armstrong, nel disperato e patetico tentativo di riannodare i brandelli di un’immagine sfilacciata, polverizzata dalle accuse - dalle verità, ormai - che lo hanno schiacciato negli ultimi mesi. Loro sono i dirigenti dell’Uci, l’Unione internazionale del ciclismo, nella persona del vecchio capo Hein Verbruggen, accusato ieri dalle colonne del Daily Mail di averlo coperto, favorito, mentre lui viaggiava sicuro tra le maglie larghe dell’antidoping.

Il texano dagli occhi di ghiaccio cerca miseramente di rimanere aggrappato alle ruote di un ciclismo, di uno sport, che finalmente lo ha lasciato indietro e non lo aspetta più, come lui non aspettava nessuno quando mulinava i suoi rapportini da marziano drogato, filando a prendersi sette Tour uno dopo l’altro.

L’uomo che ha devastato dieci anni di ciclismo, pedalando agile sulle ferite di un movimento tramortito dagli scandali doping degli Anni Novanta, l’uomo che si è appropriato cinicamente dell’immagine del salvatore del movimento, illudendo milioni di sportivi e di malati di cancro - da cui lui era guarito - che si poteva non solo battere il mostro, ma diventare persino un campione senza barare, sta inseguendo un’altra volta la sua convenienza personale.

Pentimento, rimorso, coscienza in crisi? Niente di tutto questo: ogni sua pedalata, in avanti prima, a ritroso ora, è stata dettata da una profonda bulimia di dollari e di successo. Le sue confessioni, sempre parziali, chissà quanto sincere, sono arrivate quando Lance si è reso conto di essere indifendibile di fronte a prove inconfutabili.

Quest’ultimo attacco appare dettato dalla speranza di poter scaricare parte del suo peso, evitare l’infamia della radiazione e riavvicinarsi al ciclismo: non per amore di uno sport che lo ha amato alla follia, ma per provare ad alzare un ultimo scudo di fronte a chi gli sta chiedendo il conto - sponsor e affini - con cause milionarie.

«Ho finito con loro» urla Armstrong. No, è il ciclismo che ora deve chiudere con lui, definitivamente, evitando buonismi, riabilitazioni e condoni con cui il movimento negli ultimi anni è sempre riuscito a farsi dal male.

da «Il Corriere dello Sport» del 19 novembre 2013 a firma Pietro Cabras
Copyright © TBW
COMMENTI
Povero Cabras!
19 novembre 2013 21:42 Berto65
Lei invece quando smetterá di occuparsi di "ciclismo"?

ha già smesso
19 novembre 2013 22:51 excalibur
ha gà smesso di occuarsi di ciclismo. quello di cui parla è altro, in italiano si chiama truffa

Per excalibur
20 novembre 2013 08:29 Monti1970
Quale sarebbe la truffa?

Cabras, niente di nuovo...
20 novembre 2013 09:56 The rider
Nell'articolo che ha scritto Cabras non c'è niente di nuovo, anzi, sembrerebbe addirittura voler coprire i massimi (per fortuna EX) dirigenti del ciclismo....
Pontimau.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Tadej POGACAR. 10 e lode. Sublime e maestoso, come il paesaggio che lo accoglie. Non è Tadej a conquistare Hautacam, ma è questa vetta pirenaica ad inchinarsi al cospetto di un talento per il quale fatichiamo a trovare le...


Il dito sale dritto verso il cielo e porta un messaggio che non ha bisogno di spiegazioni: la vittoria è per Samuele Privitera, il ragazzo ligure che ha perso la vita ieri al Giro della Valle d'Aosta. «È la prima...


Un'impresa per la vittoria, l'ennesima. Una batosta agli avversari, l'ennesima. La prima tappa pirenaica del Tour, quella con le prime salite vere, ha emesso un verdetto importante: Tadej Pogacar è il padrone del Tour. Gestione perfetta della corsa, da parte...


Come da previsioni è stata una volata a ranghi compatti a decidere la Jabbeke / Knokke-Heist, prima tappa in linea del Baloise Ladies Tour. Il successo è andato a Charlotte Kool, 26enne del Team Picnic PostNL, che pilotata da Franziska Koch...


Testimone oculare dell'incidente che è costato la vita a Samuele Privitera è Lorenzo Masciarelli, corridore abruzzese della MBH Bank Ballan CSB. Ecco il suo racconto: «Eravamo a 30 km dall'arrivo quando stavamo scendendo da Pontey. Privitera era sulla sinistra e...


Un nuovo comunicato emesso dagli organizzatori del Giro della Valle d'Aosta illustra le richieste che i direttori sportivi presenti alla corsa hanno avanzato, tutte accettate dal comitato organizzatore. I primi 40 km della tappa di venerdì, la Pré Saint Didier-Colle...


Un dissuasore di velocità con tanto di strisce pedonali sopra. Da un lato un piazzale e giardinetti. Dall’altro due villette che si affacciano sulla valle della Dora Baltea, separate da una piazzola dove si fermano i bus. Solide cancellate dividono...


Il 14 luglio scorso è ricorso il 60° anniversario della leggendaria vittoria di Felice Gimondi al Tour de France 1965. Per celebrare questa ricorrenza, Giuseppe Manenti – direttore organizzativo della BGY Airport Granfondo – ha donato al Comune di...


Richard Virenque è stato per decenni il volto più riconoscibile del ciclismo francese. Idolatrato dal pubblico, temuto in montagna, adorato dai media e preso di mira dai tribunali. Secondo al Tour de France del 1997, sette maglie a pois, sette...


La Federazione Ciclistica Italiana ha disposto che, in occasione di tutte le gare in programma nel fine settimana, venga osservato un minuto di raccoglimento per onorare la memoria di Samuele Privitera, tragicamente scomparso nel corso della prima tappa...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024