Gatti: «Non sono Papa Francesco, ma io credo ad Acquarone»

APPROFONDIMENTI | 11/10/2013 | 20:10
Ho frequentato troppe volte le aule di giustizia (non da imputato: da cronista) per non sapere che qualunque colpevole, anche l’assassino più crudele, in certe condizioni muove quasi a compassione. Eppure non è per questo umano pietismo che mi sento di spendere qualche parola a favore di Michele Acquarone: le spendo perché trovo ingiusto e tribale il metodo che la sua azienda ha usato per farlo fuori. Parlo solo di lui perché gli altri “sospesi” (proprio una bella parola, per distruggere preventivamente una persona) gli altri “sospesi” non li conosco, o li conosco troppo poco. E siccome le responsabilità penali sono individuali, mi sembra logico distinguere caso per caso.

Con Acquarone non ho mai cenato. Credo di non averci mai preso neppure un caffè. Questo per sgombrare subito il campo dalle dolcezze di tanti geni, che penseranno subito mi stia muovendo per un amichetto. Non è così. Voglio espormi ora, prima che l’inchiesta arrivi a certezze finali, perché non sopporto fisicamente l’idea che un innocente venga buttato nel fango senza spiegazioni, distruggendo il suo bene più prezioso, la reputazione. Lo so: c’è prima la salute, c’è prima la famiglia. Ma al netto di questi valori assoluti, nella mia classifica personale la reputazione sta subito ai primissimi posti: tutta la nostra vita, in fondo, è riassunta nella reputazione.

Certo, mi diranno in molti che io voglio difendere un innocente infangato, ma che Acquarone magari non lo è. Che davvero l’hanno beccato con il sorcio in bocca. Ecco, qui mi sbilancio soltanto per sensazione personale: ad Acquarone ho rinfacciato spesso molte questioni legate al Giro, anche in modo duro, nel pieno esercizio delle mie e delle sue libere opinioni, ma mai mi sognerei di considerarlo una persona sporca. Gli affiderei tranquillamente le chiavi di casa. Gli chiederei di custodirmi i figli.

Chi sono io per giudicare? Parafrasando papa Francesco, me lo chiedo io per primo. E mi rispondo pure: non sono nessuno. Non ho titoli per emettere sentenze, tanto meno per stabilire verità in una bruttissima vicenda di soldi rubati. Però so anche di avere tutti i titoli per difendere contro le sbrigative esecuzioni un uomo al momento innocentissimo, un uomo che conosco piuttosto bene e che non ho alcun motivo per ritenere diverso da come l’ho sempre ritenuto. In tanti potranno dire che Acquarone non sa gestire un bel Giro d’Italia: ci mancherebbe. Ma sfido chiunque ad alzare la mano per dire che è un maneggione, un palancaio, un malfattore.

Certo le inchieste di Rcs non possono basarsi su sensazioni personali e vagamente umanitarie. Devono andare fino in fondo. Sperabilmente in fretta. Però c’è modo e modo: non si può dire “mancano tanti soldi in cassa, sospendiamo certe persone”, perché chiunque è autorizzato a tirare inevitabili conclusioni, uno più uno fa due, spariscono i soldi e quelli sono i colpevoli.
No, Acquarone non lo merita. Per come l’abbiamo conosciuto, per quello che sappiamo di lui, il suo accorato comunicato va preso per buono. Gli vanno concessi tutto il garantismo e tutte le tutele possibili. Se li è meritati in questi anni di rispettabile servizio.
E se invece alla fine risultasse colpevole? E se le prove lo schiacciassero? Stiamo sereni: in questo caso il problema non sarà nostro, ingenui e babbei, ma tutto suo. Sarebbe Satana in persona, e allora sì che avrebbe problemi serissimi a dormire la notte.

Cristiano Gatti
Copyright © TBW
COMMENTI
Sul metodo
11 ottobre 2013 21:07 TorrazzaForever
Caro Gatti, Le rispondo da professionista e non da appassionato di ciclismo. La legge 231 del 2001 disciplina che le società per azioni debbano dotarsi di un modello di gestione per monitorare i comportamenti scorretti dei propri dipendenti. La sospensione di alcuni dirigenti, come Acquarone, la leggo come un atto dovuto. Dovuto nel senso che RCS ha inteso "pararsi", anche tardivamente da eventuali ammanchi. Detto questo, il metodo pare pilatesco perchè pone sullo stesso piano onesti padri di famiglia con maneggioni. Umanamente capisco il disagio di Acquarone, ma, come detto nell'altro post, avrei evitato di twittare. E' materia delicata ed il tempo è sempre galantuomo.

Sto con Cristiano
12 ottobre 2013 09:16 tonifrigo
Gatti intendeva dare una valutazione umana e,se volete, a pelle. Ha ragione t
Torrazza? allora indaghiamo attentamente su quelli che "opportunamente" tacciono. Magari quelli sì sanno molto....

Anche io sto con Acquarone.
12 ottobre 2013 11:31 Farnese
La RCS ha agito correttamente ma, in attesa di tutte le verifiche del caso, credo sia giusto che una persona che sente di aver agito sempre nel giusto edio posso confermarlo per esprienza diretta, faccia sentire la sua voce affinche non si traggano conclusioni sbagliate sulla sua sospesione.
Detto questo, sono certo che a breve Acquarone tornerà al posto che gli compete che le scuse del caso e questo episodio sarà giustamente dimenticato.
In bocca al lupo Michele!

Frigo, no ci capiamo
12 ottobre 2013 13:07 TorrazzaForever
Diciamo la stessa cosa, ma non ci capiamo. Cercherò di parlare come mangio: la norma (la 231) prevede che un direttore generale ponga in essere sistemi di vigilanza sull'operato di tutti i dipendenti, ivi compreso il direttore amministrativo. Se capitano situazioni di questo tipo, è chiaro che qualcosa non ha funzionato e scatta il penale per il CDA, quindi si sono tutelati, emettedo un provvedimento sospensivo.
Se fossi in Acquarone e fossi assolutamente certo della mia estraneità, chiederei quanto dichiarato dai Sindaci e/o dai revisori nelle precedenti chiusure di bilancio. Lì, secondo me, è la chiave di volta della vicenda.

FCI Lombardia
12 ottobre 2013 17:22 piccolina2102
e di quello che sembra sia successo nel Comitato Regionale Lombardo della FCI nessuno dice nulla? la violenza e il ricatto sulle donne messo in atto da una commissione mi pare molto ma molto più grave se vero. mi auguro che sia soltanto una voce inutile e stupida priva di fondamento perchè fatico a credere che sia vero! Voi che siete certamente ben informati e più autorevoli di altri siti date una smentita a quanto sta circolando! fatelo per il bene del ciclismo!

Ho fantasia
12 ottobre 2013 18:56 TorrazzaForever
Io ho tanta fantasia e credo di sapere chi si nasconda dietro il nickname PICCOLINA2012. Mia zia fa la parrucchiera e ha l'intera raccolta di Novella 2000 degli ultimi due anni, se le serve glieli presto così si informa e arricchisce il sito...

Grazie Cristiano...
19 ottobre 2013 16:41 kalpana
Egr. Sig. Cristiano,
GRAZIE!!!
Grazie perchè con il suo articolo ho recuperato la convinzione che al mondo esiste ancora qualcuno che, nella valutazione dei fatti quotidiani e della vita
comune, non si ferma alle prime cose che legge e non parla "per sentito dire".
Soprattutto non giudica.
Ora mi sento davvero più sollevato...
Ancora grazie e spero un giorno di poterla conoscere personalmente,magari nella redazione dei miei cari amici Pier e Paolo.
Buon lavoro!
Marco
Busto Arsizio (va)

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Tadej POGACAR. 10 e lode. Sublime e maestoso, come il paesaggio che lo accoglie. Non è Tadej a conquistare Hautacam, ma è questa vetta pirenaica ad inchinarsi al cospetto di un talento per il quale fatichiamo a trovare le...


Il dito sale dritto verso il cielo e porta un messaggio che non ha bisogno di spiegazioni: la vittoria è per Samuele Privitera, il ragazzo ligure che ha perso la vita ieri al Giro della Valle d'Aosta. «È la prima...


Un'impresa per la vittoria, l'ennesima. Una batosta agli avversari, l'ennesima. La prima tappa pirenaica del Tour, quella con le prime salite vere, ha emesso un verdetto importante: Tadej Pogacar è il padrone del Tour. Gestione perfetta della corsa, da parte...


Come da previsioni è stata una volata a ranghi compatti a decidere la Jabbeke / Knokke-Heist, prima tappa in linea del Baloise Ladies Tour. Il successo è andato a Charlotte Kool, 26enne del Team Picnic PostNL, che pilotata da Franziska Koch...


Testimone oculare dell'incidente che è costato la vita a Samuele Privitera è Lorenzo Masciarelli, corridore abruzzese della MBH Bank Ballan CSB. Ecco il suo racconto: «Eravamo a 30 km dall'arrivo quando stavamo scendendo da Pontey. Privitera era sulla sinistra e...


Un nuovo comunicato emesso dagli organizzatori del Giro della Valle d'Aosta illustra le richieste che i direttori sportivi presenti alla corsa hanno avanzato, tutte accettate dal comitato organizzatore. I primi 40 km della tappa di venerdì, la Pré Saint Didier-Colle...


Un dissuasore di velocità con tanto di strisce pedonali sopra. Da un lato un piazzale e giardinetti. Dall’altro due villette che si affacciano sulla valle della Dora Baltea, separate da una piazzola dove si fermano i bus. Solide cancellate dividono...


Il 14 luglio scorso è ricorso il 60° anniversario della leggendaria vittoria di Felice Gimondi al Tour de France 1965. Per celebrare questa ricorrenza, Giuseppe Manenti – direttore organizzativo della BGY Airport Granfondo – ha donato al Comune di...


Richard Virenque è stato per decenni il volto più riconoscibile del ciclismo francese. Idolatrato dal pubblico, temuto in montagna, adorato dai media e preso di mira dai tribunali. Secondo al Tour de France del 1997, sette maglie a pois, sette...


La Federazione Ciclistica Italiana ha disposto che, in occasione di tutte le gare in programma nel fine settimana, venga osservato un minuto di raccoglimento per onorare la memoria di Samuele Privitera, tragicamente scomparso nel corso della prima tappa...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024