| 04/04/2006 | 00:00 In seguito alla lettera inviata dal presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco ( e pubblicata in esclusiva da tuttobiciweb.it), ad uno dei commissari delegati ad interagire con la Federciclismo al fine di arrivare finalmente ad una soluzione di questa annosa e stucchevole querelle, il commissario internazionale, Fabrizio Gardelli, ha risposto con garbo al numero uno del nostro movimento ciclistico. Qui di seguito pubblichiamo - grazie all'autorizzazione concessaci dal signor Gardelli - il testo integrale della lettera.
Egregio Sig. Presidente,
prendo atto della Sua nota del 16.03.06 della quale condivido alcuni punti ma, se me lo consente, mi permetto di dissentire su altri.
E' verissimo che valutazioni fatte da osservatori differenti (ma siamo sicuri che debbano essere differenti) possono non collimare, come è anche vero però, che le "situazioni che si continua a non comprendere" non sono a mio avviso molto chiare; non dimentichiamo che ad oggi i commissari non sanno secondo quale Regolamento Organico della F.C.I. è stata nominata la loro Commissione Nazionale.
Non posso che essere d'accordo che questo momento, non possa portare che danni per l'immagine del ciclismo, dei commissari e della nostra Federazione, nonchè fastidi e problemi per le Società; anche a noi, mi creda, stà a cuore l'intero movimento ed auspichiamo una soluzione immediata e definitiva della controversia. Credo di avere già sottilineato che la nostra passione è per il ciclismo con le bici, non quello con le e-mail.
Per contro vorrei però anche rimarcare che la Sua auspicata presa di posizione da parte nostra, nei "confronti di chi ha operato per destabilizzare l'intero sistema, per propri interessi personali, strumentalizzando e sfruttando in maniera scandalosa l'intera categoria, è già iniziata da alcuni mesi e Lei conosce bene il nostro punto di vista.
Se altre persone terranno comportamenti non etici o non consoni alla loro posizione di commissari, sono certo che alla fine, saranno loro stessi a farsi da parte.
Quanto sopra, Signor Presidente, era dovuto per esprimere la mia opinione su quanto da Lei esposto, ma ritengo che a noi tutti serva parlare non del passato ma del futuro; accetto con piacere il Suo invito e come ho già fatto più volte, ribadisco la mia completa disponibilità a tutto quanto necessario, nell'ottica di trovare insieme una soluzione, innanzi tutto nell'interesse del Ciclismo ma anche nel rispetto della dignità della categoria dei Commissari.
In attesa di un Suo gradito riscontro al fine di poter concordare un incontro (anche in settimana, compatibilmente coi Suoi impegni), La prego di gradire i miei più cordiali saluti.
Fabrizio Gardelli
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