Per cambiare davvero serve l'OMS

DOPING | 17/07/2013 | 08:48
Che le positività di Powell e Gay possano essere una rivincita dell’antidoping? Personalmente non ci credo. Penso di poter conoscere abbastanza la storia dello sport per ritenere invece il contrario. Le responsabilità delle istituzioni sportive, all’estero e in Italia, sono state macroscopiche. Dove si praticava il doping di stato negli anni ‘80? In Germania dell’Est e da noi. E non siamo stati i padri o comunque gli zii con i finlandesi dell’autoemotrasfusione? E non fu chiuso nella seconda metà degli anni 90 proprio il nostro laboratorio antidoping perché non faceva i controlli come doveva, costringendo alle dimissioni l’allora presidente del Coni Pescante? Insomma, nessuno può dire «io non c’ero».

Ma come si fa la lotta al doping veramente? Beh, intanto come possiamo credere a un ex dopato come Gatlin che si presenta con la stessa corporatura di quando fu trovato positivo? Un ex dopato che addirittura batte lo strapagato (con soldi pubblici...) Usain Bolt a Roma al Golden Gala? Ci vogliono le squalifiche a vita e non la retorica del bravo ragazzo da recuperare per battere il fenomeno. E meccanismi che facciano scattare allarmi veri quando si verificano situazioni che insultano la biofisiologia. A 31 anni e mezzo può Gay correre in 9”75 quando un atleta raggiunge il suo massimo solitamente a 28?

Io ho smesso di credere all’ipotesi che in questo campo lo sport possa governare se stesso. Ci vuole l’Organizzazione Mondiale della Sanità per gestire i controlli, punto e basta. Prendete i Mondiali di Mosca. Dopo quanto è successo, in quanti saranno a credere a un ordine d’arrivo? Se questo sport non capisce che il momento di cambiare tutto è già arrivato, e forse c’è pure il rischio che se ne sia già andato, nessuno potrà più entusiasmarsi per una finale mondiale. Illudersi che qualche positività eccellente possa rigenerare la credibilità del sistema è sbagliato. Cambiamo, ma cambiamo davvero.

da «La Gazzetta dello Sport» del 17 luglio 2013 a firma Carlo Vittori
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COMMENTI
TUTTI ASSENTI
17 luglio 2013 15:46 jaguar
Davanti ad un articolo così( come quello del Professor Garattini)..... di una chiarezza imbarazzante nessuno ha osato commentare......è come la legge elettorale tutti la criticano ma nessuno fa niente per cambiarla....ed anche gli appassionati vogliono il campione invincibile che per essere tale si deve dopare ed i tifosi sotto sotto lo giustificano.....altrimenti il giochetto non appassiona più.......meditate gente...meditate!!!!!

18 luglio 2013 08:46 angelofrancini
Prima domanda
Un commento a questo articolo lo avevo postato in calce all'articolo di Donati pubblicato ieri su Tuttobiciweb.
Sono quindici anni che dico lo stesso: ovviamente non sono Vittori ...

Seconda domanda
Chissà cosa dirà su questo articolo qualcuno che ama i narratori! Tace.

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