INIZIATIVE | 15/07/2013 | 09:05 In molti pensavano che, alla fine, avrebbero deciso di tagliare il traguardo insieme. Invece “Il Piave tra sfida e memoria” è stata sfida vera sui pedali. Perché, anche se hanno superato i sessant’anni, l’agonismo è parte integrante del loro modo di essere e di vivere. Così, Francesco Moser e Maurilio De Zolt ieri, 14 luglio, non si sono risparmiati lungo i 9 chilometri della salita che da Sappada porta alle Sorgenti del Piave, ascesa con pendenza media del 6 per cento ma punte che toccano il 15 per cento. Partenza alle 10.28, uno contro uno, per i due monumenti del ciclismo e dello sci di fondo italiano, lo “Sceriffo” trentino classe 1951, vincitore di un Giro d’Italia, tre Parigi Roubaix e recordman dell’ora, e il “Grillo” delle Dolomiti bellunesi, classe 1950, iridato nella 50 chilometri di Oberstdorf e oro nella staffetta olimpica di Lillehammer. Le prime centinaia di metri, complice il falsopiano, sono di studio. Poi, alla prima rampa importante, verso i Piani del Cristo, De Zolt attacca. Moser si difende e recupera sul falsopiano successivo. Poi di nuovo salita e De Zolt cerca nuovamente di andare via. Ma Moser gioca d’esperienza, resiste e rilancia. Poco dopo metà gara sferra l’attacco decisivo e per il Grillo non c’è nulla da fare. Lo Sceriffo taglia il traguardo delle Sorgenti del Piave con 1’13”1 di vantaggio sul rivale (rispettivamente 26. e 31. posizione assolute) , prendendosi così la rivincita della sfida dello Stelvio, quando, una ventina d’anni fa, fu De Zolt a vincere. Per entrambi i campioni, l’entusiasmo di tanti tifosi lungo la salita e un premio d’eccezione: una scultura realizzata dall’artista Fiorenzo Bacci. Nella particolare classifica riservata alle squadre dei due campioni, De Zolt si è preso una, parziale, soddisfazione: il suo team, composto tra gli altri da Pietro Piller Cottrer, Silvio Fauner, Roberto De Zolt e Giorgio Vanzetta, ha vinto battendo di oltre 7’ il Team Moser che comprendeva tra gli altri gli ex professionisti Andrea Peron (7 Tour de France portati a termine, oro mondiale e argento olimpico nella 4x100), Claudio Bortolotto (tre maglie verdi al Giro d’Italia) e Simone Fraccaro (vincitore della tappa di Longarone al Giro del 1976). «Maurilio è partito fortissimo, a un certo momento ho anche pensato che mi avrebbe stracciato – commenta Moser -. Ma in mattinata ero andato in macchina a studiarmi il percorso, capendo che, su questa salita irregolare, era importante risparmiarsi all’inizio per non trovarsi in debito. Così ho fatto. Sono contento ma più che una sfida questa l’ho considerata un’occasione per ritrovare un vecchio amico. E per godere di un ambiente dalla suggestione unica come le montagne di Sappada. In bici ci vado poco – dice ancora Moser, ho fatto il Gavia un paio di settimane fa partendo da Ponte di Legno, impiegandoci due ore e mezzo. Allenarsi è un’altra cosa, ma va bene così, in bici mi diverto comunque».«Almeno ho vinto con la squadra – si consola De Zolt -. Per quanto riguarda la sfida con Moser, sapevo che lui era più allenato di me. Ho cercato di sorprenderlo ma le gambe mi hanno supportato fino a un certo punto. Complimenti a Francesco. Ora siamo 1-1: allo Stelvio vinsi io, qui ha vinto lui. Ora ci tocca fare la bella». A fare festa anche il giovanissimo Andrea Calza: il ventenne pordenonese ha messo in riga tutti i 120 concorrenti al via della crono, prendendosi la soddisfazione di inaugurare l’albo d’oro della prima edizione della cronoscalata del “Piave tra sfida e memoria” precedendo il piazzato di oltre 2’. Con lui sul podio anche Giovanni De Bon e l’oro di Torino 2006 Pietro Piller Cottrer. Tra le donne, la più brava è stata Marina Festini che ha preceduto Licia Piller Hoffer e Stefania De Martin Pinter. Sabato 13 luglio, “Il Piave tra sfida e memoria”, iniziativa proposta da Comune di Sappada, Consorzio Sappada Dolomiti, All Red, Aics Belluno, Circolo 1554 Ubi Jazz e Giovani a posto, aveva vissuto la sua prima giornata, una cicloturistica di 220 chilometri da Cortellazzo a Sappada, dalle foci alle sorgenti del Piave, risalendo il fiume sacro alla patria in diverse tappe che hanno valorizzato territorio, enogastronomia, storia e cultura: dal Muro di Ca’ del Poggio a Busche, da Longarone (dove, accompagnati dal sindaco Roberto Padrin, i partecipanti hanno reso omaggio alle vittime del Vajont) a Pieve di Cadore. «Il Piave tra sfida e memoria vuole essere proprio un’occasione per sviluppare l’accostamento tra sport, territorio e cultura – commentano Marco Rossa, Massimo Casciaro e Giovanni Scapin, dell’organizzazione -. Con questa due giorni abbiamo voluto dare il via a un progetto di ampio respiro per quanto riguarda le due ruote. Grazie a tutti coloro che ci hanno supportato: dai numerosi volontari ai tanti campioni e appassionati che hanno voluto essere in gara, dagli sponsor alle amministrazioni. Chiudiamo questa prima edizione pienamente soddisfatti. Da domani penseremo all’edizione 2014».
Le graduatorie.
Classifica assoluta maschile: 1. Andrea Calza 24.53,8; 2. Giovanni De Bon 27.09.5; 3. Pietro Piller Cottrer 28.52.8; 4. Mauro Fant 28.53.7; 5. Paolo Calla 28.53.8; 6. Andrea Peron 28.558; 7. Roberto De Zolt 29.03.5; 8. Denis Denchasaz 29.06.00; 9. Giuseppe Della Mea 29.21.8; 10. Andrea Frescura 29.49.4; 11. Mario De Crignis 29.58.5; 12. Mattia Maddalin 30.17.4; 13. Giorgio Vanzetta 30.30.4; 14. Ilario Maddalin 30.44.5; 15. Umberto De Martin 30.57.1.
Classifica assoluta femminile: 1. Martina Festini 37.41.8; 2. Licia Piller Hoffer 38.20.1; 3. Stefania De Martin 39.26.7; 4. Concetta Savaris 40.02.6; 5. Katrin Kratter 42.58.5.
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