Vigorelli 2. La Gran Bretagna guarda alla storia

PISTA | 11/07/2013 | 09:30
In questi giorni sono arrivate in Italia, sui tavoli di FederCiclismo, Comune di Milano e MIBAC (Ministero, Direzione Regionale e Soprintendenza) due lettere da Londra: la prima arriva dal Comitato del Velodromo di Herne Hill, la seconda direttamente da Mr. Brian Cookson, presidente di British Cycling e candidato a diventare il prossimo presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale alle elezioni del 27 settembre a Firenze.
La Gran Bretagna è un paese che da qualche anno rappresenta un punto di riferimento nel movimento ciclistico mondiale, grazie ai trionfi dei suoi pistard e dei suoi stradisti ma soprattutto all'esplosione del numero dei praticanti, un vero e proprio tsunami a pedali nelle strade e nei velodromi di tutto il paese. Tra gli artefici di questi risultati c’è sicuramente British Cycling, la federazione ciclistica britannica che ha approfittato della scadenza olimpica per operare una sostanziale rivoluzione ciclistica in tutto il paese. Tra i primi meriti di BC sta sicuramente la capacità di intercettare e rafforzare esperienze già esistenti sul suo territorio, come il comitato che ha portato alla rinascita dello storico velodromo londinese di Herne Hill (che potremmo definire un po' il Vigorelli d'Inghilterra), salvato dall’abbandono grazie all’impegno delle piccole società ciclistiche cittadine ed ora tornato a nuova vita.
A Londra, in un paese ciclisticamente giovane ma in grande crescita, che con fatti e risultati sta dimostrando di credere ai forti valori del movimento ciclistico internazionale di base, il valore storico del Vigorelli è ampiamente riconosciuto ed evidenti risultano le sue prospettive future. E' possibile che in Italia invece chi amministra la "res publica" non riesca ad avere analoga visione?!...

*Comitato Velodromo Vigorelli - Milano*
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