Compravendita di capelli, ma i corridori sapevano?

PROFESSIONISTI | 17/06/2013 | 19:26
Non è il caso di spaccare il capello in due, ma nelle ultime ore sono trapelate notizie semplicemente imbarazzanti, per non dire inquietanti sull’operato della nostra federazione. Andiamo per ordine.

La prima questione riguarda il campionato italiano a cronometro Under’23, tenutosi a Ponte San Giovanni (Perugia) e vinto dal figlio d’arte Davide Martinelli (leggi http://blog.cyclingpro.it/2013/06/15/under-23-azzurri-antidoping-questo-sconosciuto/). In quella occasione, scrivono diversi siti (ciclismoweb.net, ciclismo-online.it, cicloweb.it e cyclingpro.it per citarne alcuni) non sono stati effettuati - come da regolamento - i controlli antidoping al primo e al secondo classificato (oltre ai due sorteggiati).

È di oggi, invece, la notizia di una convenzione firmata ai primi di marzo tra la nostra federazione e la Usl 10 di Firenze della Regione Toscana, e che riguarda esattamente la compravendita di capelli (http://blog.cyclingpro.it/2013/06/17/antidoping-mancati-capelli-venduti-due-storie-sconcertanti/). Avete letto bene, la compravendita.

Marco Bonarrigo spiega in modo esaustivo i contenuti di questa convezione nata per realizzare uno studio dal titolo «Prevalenza dell’uso di anabolizzanti e stimolanti valutata mediante l’analisi del capello nella popolazione sportiva giovanile ed amatoriale». Lo studio in questione nasce da un’idea congiunta tra la Commissione di Vigilanza Antidoping (Ministero della Salute, nella quale sedevano il dottor Luigi Simonetto e l’avvocato Gianluca Santilli, ndr) e l’Usl 10 di Firenze. L’azienda Sanitaria per questo progetto ha messo a disposizione ben 136 mila euro, in cambio, però, bisognava trovare almeno 300 atleti da “depilare”. La cosa singolare, come giustamente rimarca Bonarrigo, è che questo studio sugli sportivi, si è ridotto invece solo e soltanto ad uno screening sul ciclismo.

L’intesa viene siglata il 7 marzo, e la nostra Federazione si impegna a prelevare i capelli ad atleti delle categorie giovanili e amatoriali, in cambio di 30 mila euro. Tutto regolare? Tutto nel rispetto delle norme nazionali sulla privacy? E ancora: la nostra Federciclismo ne ha fatto comunicazione agli atleti interessanti? Qui non si tratta di esami antidoping, ma di studio statistico e, come ci hanno confermato alcuni legali, potrebbe esserci davvero una violazione della privacy. A meno che, visto che gira e rigira si torna in Toscana e nei dintorni del Giro Bio, magari società e corridori hanno firmato inconsapevolmente qualche dolcumento. Si attendono chiarimenti che, molto probabilmente, non arriveranno. Con buona pace di tutti: anche dei parrucchieri.
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COMMENTI
Prima la frusta e poi il cavallo (antico proverbio italico)
17 giugno 2013 20:08 Bartoli64
Personalmente la notizia non mi sorprende più di tanto (e spiego poi il perchè).

Perplessità, comunque, sussistono in ordine ad una eventuale violazione della privacy (al momento solo eventuale), anche perchè gli atleti potrebbero essere consensienti nel farsi prevelevare un campione dei loro capelli per uno studio statistico, che ha poi risultati del tutto anonimi nei confronti di chi ha partecipato (e mi pare il minimo).

Dicevo che la notizia non mi sorprende più di tanto perchè ci sta benissimo che in un Paese sciagurato come questo NON si facciano i controlli antidoping in un Campionato Italiano (come invece prevedono i regolamenti), mentre poi si commissiona uno studio statistico (pagandolo fior di quattrini) per monitorare una situzione che già si conosce a sufficenza, visto che, proprio al riguardo, esistono già studi statistici e sociologici più che attendibili.

Ma che volete farci? Questo è il Belpaese, dove si è usi comprare la frusta prima del cavallo!

Una nazione che, ad esempio, ha ferrovie che vivono con proventi che provegono per l’80% da biglietti venduti dai treni regionali (quelli dei pendolari e che sono perennemente in ritardo), ma che poi è pronta spendere - in piena crisi economica - centinaia di milioni di euro per finanziare una inutile TAV.

Bartoli64

Bartoli64 hai letto male
17 giugno 2013 21:17 rossy
Bartoli64 hai letto male: non è la FCI che paga, ma per consegnare i capelli degli atleti riscuote 30 mila euro:
L’intesa viene siglata il 7 marzo, e la nostra Federazione si impegna a prelevare i capelli ad atleti delle categorie giovanili e amatoriali, in cambio di 30 mila euro.
E se anche si scoprisse dal capello che il giovane atleta ha fatto uso di sostanze non sarebbe sanzionato, perchè è uno STUDIO e non un Controllo Antidoping.
Per quello che so io il prelievo dei capelli è stato fatto al Giro del Friuli Venezia Giulia e non so se hai ragazzi è stato comunicato che era per uno studio e che potevano scegliere se effettuarlo, penso che sia stato detto che faceva parte del controllo a completamento del prelievo del sangue e urina. La FCI non l'ha fatto sicuramente per aiutare lo studio, ma penso che sia stato per incassare il compenso e trovavo giusto che almeno lo avesse adoperato per incrementare i controlli sui giovani e invece neppure al campionato italiano...

Pasticce..ria federale
17 giugno 2013 21:50 angelofrancini
Il caso umbro si ripete questa settimana nei due italiani crono in Lombardia: gare regionali valide per il titolo italiano e regionale lombardo. Speriamo che ci siano almeno i controlli e che i premi siano quelli dell'italiano.
Se le gare sono valide per il titolo italiano possono correre solo i corridori di nazionalità italiano, ma essendo valido anche come regionale cosa faranno per non far correre gli stranieri tesserati nelle società lombarde che hanno il diritto di correre i campionati regionali e provinciali?

Tempo usci qualcosa sui campioni finiti in una struttura medica lombarda per i controlli fatti nel mondo amatoriale. Non è che dietro magari ci sia una storia come quella legata ai capelli.

Compensazione
17 giugno 2013 22:04 gipi66
Non agli italiani dilettanti, ma in compenso la scorsa domenica, tra un panino col salame e un rosso, li hanno fatti ad un cicloraduno!!! E' guerra spietata al doping.

Costi pubblici ed utilità privata? Il business dell'antidoping
17 giugno 2013 23:41 ruotone
Caro Rossy, ti rendi conto di quello che hai scritto da un punto di vista giuridico?
Con la privacy non si scherza ed il collecting di dati per studi epidemiologici deve venire assolutamente esplicitato agli interessati.
I 30.000 euro di questa indegna "monetizzazione" assomigliano molto ai 30 denari del Vangelo.
Se la Fci avesse fatto effettuare i prelievi senza comunicare nulla o se avesse "detto che faceva parte del controllo a completamento del prelievo del sangue e urina" avrebbe commesso un reato.
Come detto da Bartoli64 non si capisce proprio l'utilità di questo studio (con un ministero soprendentemente munifico in un momento di crisi di risorse) il cui esito avrà nella migliore ipotesi l'ennesima conferma dell'equazione ciclismo=doping.
Qual è la finalità effettiva di questo studio?
I risultati di questo studio serviranno solo ad entità pubbliche o potranno anche venire ceduti ad entità private?
Qualcuno ne chiederà conto al Dott. Simonetto?
Il protocollo con l'Asl 10 di Firenze è stato discusso ed approvato dal consiglio federale, che ne diverrebbe quindi responsabile legalmente?
O è stato approvato col solo parere del presidente federale?

Su tutte queste strane operazioni reiterate è forse giunto il momento di inoltrare un corposo esposto denuncia al Garante ed alla Magistratura (un giorno smetteranno di riempire i cassetti e questo sport eliminerà le sue tante zone grigie).

grazie
18 giugno 2013 09:04 cimo
Comunque grazie all'intervento di Bertoli64 abbianmo scoperto che una infrastruttura strategica per tutta europa(la Tav) è inutile........lo spot no tav ci mancava in questo blog....battute a parte la vicenda antidoping in Italia è sempre più una barzelletta, ero presente anche io al cicloraduno con sorteggio antidoping.....brava Fci così si fa......smascheriamoli quei 70enni dopatoni!!!

18 giugno 2013 09:34 Romario
Anchio avevo letto su Internet qualcosa su presunte torte nel doping nei cicloamatori.
Forse per la norma della fivestar ….. non mi riocrdo.
Certo che di controlli negli amatori sin fanno! E qualcuno ci casca.
Ma negli ultimi cinque anni mai una volta è capitato che fossero controlati corridori come Di Rocco, Santilli e tutti gli altri dirigenti federali che corrono tutte spesso con noi negli amatori.
Il sorteggio è come la sfiga: ce vede molto bene.

Tutti i nodi vengono al pettine
18 giugno 2013 09:49 Per89
Premettendo che negli studi esplorativi i candidati sottoposti ad esame devono essere volontari... Leggendo su ciclismoweb le modalità di prelievo dei capelli non mi sembra che siano stati prelevati ad atleti volontari, infatti questo sito afferma che sia al nettarine che al friuli è stata colta l'occasione dei controlli ematici, per prelevare anche i capelli... Ora vogliamo delle risposte da Simonetto e da Di Rocco almeno ci dica a cosa servono questi 30000, ma non le vaghe risposte date per il bug del sistema federale, Di Rocco cerca solo gli "Schei".
Per quanto riguarda la classe degli italiani a cronometro la risposta è semplice il bando per il bracciale del cronoman è stato fatto in ritardo fine aprile, tant'è che due crono una in Lombardia il 14 aprile è stata spostata in mancanza di tale bando, inoltre gli italiani a cronometro erano all'interno della settimana tricolore che non so se purtroppo o per fortuna è stata annullata... In FCI non si sono ricordati di questo fatto e si son ricordati TARDI dell'assegnazione dei tricolori e in tutta fretta hanno cercato di rimediare pregando alcuni organizzatori di organizzare l'italiano a crono... Guarda la Lombardia organizza tutti gli italiani ad eccezione di quello degli under... La FCI non poteva infierire ulteriormente su questi poveri organizzatori tenendo come classe quella di gara regionale e non di nazionale...
Sul mancato antidoping nel tricolore degli under il fatto è gravissimo si è violato un regolamento federale, nulla contro gli atleti under ma se c'è un regolamento deve essere rispettato... vedremo venerdì a romanengo se le donne le controllano...
Sugli italiani a crono voglio riassumere la situazione con una frase: " è peggio il tacon del buso"

a Per89
18 giugno 2013 10:48 angelofrancini
Nessuno mette in discussione la regolarità e la decisione della FCI di far pagare tasse regionali per un Campionato italiano: se lo delibera il Consiglio Federale è regolare. Si discute che un Campionato Italiano comunque debba rispettare i regolamenti esistenti:
- gara approvata dalla STF
- giuria nominata dalla CNGG (magari con delega al CR interessato)
- designazione del Controllo medico (obbligatorio dalle norme antidoping FCI)
- omologazione del Giudice Unico nazionale
- impossibilità di abbinamento con un campionato regionale.
Questo sarebbe successo in una Federazione rispettosa e capace di rispettare le norme.
Quindi caro Per89 nessun problema, bastava rispettare le regole.

Sul blog di cycling pro ho letto che Davide Martinelli ha ammesso che non vi è stato alcun controllo antidoping all’Italiano crono U23: questo gli fa onore, ma comunque NESSUNA colpa può essere fatta agli atleti per tale mancanza che ricade esclusivamente sulla FCI. Ma il risultato finale dovrà e sarà lo stesso,
purtroppo per il vincitore.

Tutto questo casino ha portato almeno ad avere che, ai due Italiani crono in programma in Lombardia, sia stata fatta la designazione del Controllo Antidoping: resta irrisolta la concomitanza di Italiano e Regionale e la partecipazione degli stranieri tesserati in Lombardia (che hanno il diritto di partecipare al Regionale).

Ora una domanda alla Gigi Marzullo: Presidente Di Rocco si faccia una domanda e si dia una risposta in merito.
Magari anche a noi, senza cercare tante scuse. Gesù Cristo nel suo operato si era circondato degli Apostoli, più o meno come lei a Levico ……

Concordo con te
18 giugno 2013 11:11 Per89
Angelo concordo con tutto quello che dici... La mia era solo una puntualizzazione, infatti tutto questo marasma nasce dal "casino" che c'è stato in FCI al momento della nomina delle commissioni che son state nominate tre mesi dopo la famigerata assemblea di Levico ad attività già in corso... Così la Lombardia aveva già assegnato alle varie società i vari titoli regionali e la federazione con l'acqua alla gola ha dovuto per forza di cose far fare a Romanengo gli italiani per le donne visto che era l'ultima data disponibile... Inizialmente la località cremasca doveva ospitare anche gli italiani juniores, poi posticipati di una settimana a Monticelli Brusati che si verifica la stessa situazione di Romanengo con regionali e italiani.... Non ricordo se l'assegnazione degli italiani è stata prima o dopo l'1 di giugno perchè la Lombardia poteva benissimo far disputare il regionale junior a Ospitaletto e quello allievi a Monticelli Brusati.... Tutto regolare invece guarda a caso è per gli italiani a crono degli allievi assegnati a febbraio.....

un giallo da...Signora
18 giugno 2013 14:40 fletcher2013
come faranno a controllare i capelli agli amatori vincenti che sono quasi tutti pelati?

ma il presidente di giuria al campionato italiano crono under 23 dopo aver assistito a tutte le violazioni al regolamento...dov'era?
forse era ipnotizzato?
si è forse accertata la struttura tecnica che le tasse federali fossero corrette?
Se non è stato fatto il controllo forse si trattava di una gara regionale (tasse e premi ridotti più contributo per gara a cronometro) e non di un campionato italiano.
Perchè la procura federale non apre un accertamento sui fatti? Magari è tutto regolare e ai nostri dubbi presto risposta

Rispondo a Rossy e a Cimo
18 giugno 2013 14:49 Bartoli64
Caro Rossy,
se leggi bene tu, io non ho fatto nessun riferimento al fatto che i controlli li pagasse la FCI, ma solo della commissione di uno studio statistico che qualcuno (leggi Ente pubblico), paga con soldi pubblici per scoprire un qualcosa i cui “numeri” sono noti e che sono già più che attendibili.

Mi pare che la situazione descritta dall’articolo di Bonarrigo, anche se piuttosto nebulosa, sia comunque abbastanza comprensibile e che per questa lotta al doping condotta in tutte le categorie ciclistiche attraverso l’esame del capello si stiano spendendo soldi pubblici per uno strumento di puro “studio statistico”.

Personalmente - visto che di soldi in cassa ce ne sono rimasti davvero pochi - sarebbe stato meglio destinare queste risorse ai classici controlli, quelli che, per intenderci, consentono di smascherare i dopati per poi sanzionarli a dovere.

Ma questo è solo un mio parere… quello di un comune cittadino che non comprende il perché ci si debba sempre comprare la frusta prima del cavallo.

Quanto a Cimo, com’è che hai detto? TAV infrastruttura strategica per tutta Europa? Che ridere…

Invece di leggere i giornali di regime (foraggiati dal regime) perché non ti fai un giretto su internet e senti, ad esempio, i pareri di alcuni studiosi del settore dei trasposti che insegnano in atenei come quello torinese?

Magari scopri che quella tratta ferroviaria sta perdendo merci da oltre 10 anni, che gli svizzeri hanno già aperto un traforo limitrofo, che i francesi (utilizzatori di treno molto più degli italiani) in più di 20 anni di TGV non hanno ancora ammortizzato i costi, che l’80% delle grandi opere pubbliche in Italia risultano “tangentate”, che l’U.E. ci dà appena uno zero virgola rispetto al costo totale, ecc. ecc.

Quante cose non sai ragazzo… parla di bici (graziella) che forse è meglio.

Bartoli64

GRAZIE
19 giugno 2013 16:02 cimo
Grazie mille per la sua consueta gentilezza.....la sua arroganza puzza molto di regime.....quello rosso in voga nell'est europa ante caduta muro che forse lei rimpiange.....e comunque la graziella è stata una bicicletta di grande successo.....o forse sulla sua stampa non di regime e sui siti internet da lei frequentati(tutti non di regime immagino....)di questo non parlano.....?

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