DONNE | 30/05/2013 | 10:50 La grande famiglia del team Forno d’Asolo-Tre Colli vive giornate di attesa e angoscia per il suo fondatore e team manager Franco Chirio che sta lottando per la vita all’ospedale “Ss Antonio e Biagio e C.Arrigo” di Alessandria dov’è ricoverato da martedì.
L’imprenditore è tenuto in coma farmacologico dai medici dopo l’operazione alla testa per le gravi conseguenze (emorragia e ematoma al cervello) provocate da una banale caduta avvenuta con la bicicletta da corsa a Montechiaro d’Asti. Nel tardo pomeriggio di martedì Chirio non ha fatto in tempo a salire in bici che si è consumato il dramma. Chiuso il deposito di gelati l’imprenditore 60nne si è voluto dedicare attivamente alla sua grande passione. Ma il destino gli ha riservato un atroce agguato. Dopo pochi minuti infatti una buca presente sull’asfalto gli ha fatto perdere irrimediabilmente l’equilibrio. Chirio è stato catapultato rovinosamente a terra dove ha picchiato la testa che però non era protetta dal casco. Ad assistere alla scena una testimone che poi ha ricostruito la dinamica dell’incidente ai carabinieri giunti sul posto. Chirio, che inizialmente non ha perso conoscenza, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Alessandria dov’è stato operato d’urgenza nel tentativo di limitare i danni cerebrali provocati dalla caduta.
È rimasto sotto i ferri per circa tre ore. La tac effettuata ieri pomeriggio ha evidenziato che nelle 12 ore successive all’intervento chirurgico al cervello non è stato registrato alcun peggioramento e il fisico ha reagito al sedativo. Saranno quindi decisive le prossime ore. «Martedì sera non c’era quasi speranza di riaverlo tra noi – dice affranta tra le lacrime la figlia Alessia –. Poi il quadro clinico è fortunatamente migliorato. C’è stato il miracolo. Papà è un uomo forte, sano. Ce la può fare. Ma i medici non si sbilanciano. Stava attraversando un periodo felice. Era soddisfatto per la squadra che nell’ultimo periodo aveva raccolto buoni risultati e non vedeva l’ora di portarla al Giro Rosa. Finito il lavoro, martedì verso le 19 ha deciso di pedalare un po’. Ci eravamo sentiti un quarto d’ora prima, le solite cose. Ma era contento di poter pedalare finalmente un po’ spensierato. Dopo due anni che non saliva in bici era la terza uscita quest’anno. Poi verso le 19 e 15 il maledetto incidente».
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