Tutto il mondo in rosa e anche di più...

GIRO D'ITALIA | 18/05/2013 | 09:50
L’occhio attento delle telecamere sulla corsa, sugli scatti, il sudore e il sangue degli atleti, il loro sforzo che appiattisce le montagne e regala emozioni…eppure, ciò che fa grande il Giro d’Italia è, come ha detto Alessandro Proni all’arrivo di oggi, “un grande tifo da stadio che ci accompagna km dopo km”. E ci sono attimi che nemmeno mamma Rai riesce a catturare. L’avreste mai detto che dei bambini delle scuole elementari sapessero intonare il Va Pensiero di Verdi invece di cantare le sigle dei loro cartoni animati? Ecco che ieri al km zero a Roncole Verdi,  si sono invertite le parti con i corridori ad applaudire questi piccoletti che con tanta grinta come piccoli cantanti lirici, davanti alla casa natia di Verdi, hanno dato l’in bocca al lupo così alla carovana rosa. …E’ quasi ora di partire ma c’è ancora tempo per qualche foto con i tifosi nonostante la concentrazione necessaria per affrontare la tappa più lunga del Giro. “Ehi ehi, lui è Betancur! Venite che facciamo la foto! Posso?” il ragazzo sorride. Un clic per far felice il tifoso che quasi con timidezza  accenna qualcosa alla borraccia, un tesoro prezioso per chi si appresta a macinare 254 km… Non ci pensa due volte, il giovane colombiano la toglie dalla bici e gliela dà, un gesto d’altruismo che ha regalato a quel tifoso un cimelo del quale potersi vantare con gioia con gli amici o da tenere con sé durante le sue pedalate…e per Betancur un passaggio in più all’ammiraglia per poi risalire tutto il gruppo.
Ma questo è il ciclismo, dove i corridori sono vicini ai loro tifosi, dove non girano milioni ma si è grandi campioni. E cosa non fanno i tifosi per arrivare al Giro d’Italia, arrivando perfino a entrare in bicicletta in superstrada! Beh una cosa a Cherasco però era chiara… è un Giro contagioso che ha coinvolto i bimbi delle scuole che hanno tapezzato il porticato con disegni raffiguranti il loro Giro immaginario, con bici e bambole create con i fogli di Gazzetta dello Sport, con un bel fantoccio a cavallo di una bici, svettante su un balcone, che appena accennata pioggia, qualcuno ha prontamente coperto con la mantellina o come la spettacolare vetrina di una onoranze funebre che presentava i necrologi con sottostante lo zerbino rosa e una “vettura tecnica”  dipinta di rosa quasi a dire “se il Giro non riesce a far resuscitare gli animi, almeno il trasporto in rosa è garantito”… riprendendo lo slogan di Rcs si potrebbe dunque ironizzare con “tutto il rosa della vita…e oltre”. Un venerdì 17 che al Giro ha fatto sorridere, regalando una bella giornata, schivando la pioggia e strappando anche sorrisi.

Laura Guerra
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