ANCMA. Svelati i dati del mercato 2012: le biciclette resistono!

MERCATO | 07/05/2013 | 12:15
Nel 2012 il settore delle due ruote a pedale ha avuto una leggera flessione, in Italia così come nei Paesi più ciclabili d’Europa. Col segno più la pedalata assistita e la bilancia commerciale in attivo che ha registrato 161 milioni di euro.

Sono 1.606.014 le biciclette vendute in Italia lo scorso anno, cifra che in termini percentuali significa un -8,2% rispetto al 2011 (1.750.000 unità). Il decremento è dovuto alla crisi economica globale, ma è di poco rilievo se inserito nel contesto più generale. Il settore delle due ruote a pedale resiste meglio di altri che contano perdite a due cifre. Anche la produzione scende, in maniera contenuta con un -9,8% pari a 2.190.075 unità. In positivo il trend delle parti di biciclette: l’export ha realizzato un fatturato di 463 milioni di euro con un +15%; l’import ha totalizzato 302 milioni di euro con +9% rispetto al 2011. Nel complesso la bilancia commerciale di bici e parti in attivo per il 2012 è stata di 161 milioni di euro ed ha riportato un +4,5%.
“I fattori che contribuiscono a questa situazione sono ravvisabili nella considerazione che la bici oggi rappresenta una delle più importanti soluzioni per la mobilità sostenibile” dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e accessori - Si risparmia in consumo di carburante ed emissioni, si guadagna in salute e velocità di trasferimento nelle città congestionate dal traffico. Inoltre, chi decide di pedalare contiene i costi di gestione. Tra i nostri obiettivi sia la promozione e la tutela dell’intero comparto, sia il fare cultura delle due ruote. Attraverso attività che rendano ciclabili le nostre città e infrastrutture nelle zone extraurbane. Ma anche con il cicloturismo. In Germania esistono 7 milioni di cicloturisti che spendono mediamente 1.200 euro l’anno generando un fatturato di 9 miliardi di euro. Per raggiungere questo traguardo, anche in Italia, basterebbe realizzare, con risorse modeste, piste ciclabili che percorrano da nord a sud e da est a ovest il nostro bel paese garantendo anche l’incoming di turisti stranieri. Al nuovo Governo chiediamo provvedimenti che vadano in questa direzione e che puntino a rendere l’Italia un Paese in linea con gli standard delle best practices europee. Studi internazionali dimostrano che un euro investito in ciclabilità ne restituisce 4/5 alla collettività intera”.
Per la prima volta in Italia, è possibile disegnare un prospetto completo del settore bici, grazie allo studio di Confindustria ANCMA, commissionato a GFK Eurisko.
Nel totale vendite a conquistare il primo posto sono le mountainbike (30%), seguite dalle trekking o city bike (32%), le bici da bambino (18%), i prodotti da corsa (7%), le classiche (10%), le elettriche (3%). Le biciclette a pedalata assistita hanno segnato il +9,5%, rispetto al 2011, confermando di essere un fenomeno in espansione soprattutto nelle grandi città. Si tratta di veicolo a due ruote a motore che non necessita di omologazione, a patto che abbia una potenza massima di 250Watt. Il propulsore assiste il ciclista all’atto della pedalata e si interrompe quando la velocità supera i 25Km/h oppure quando smette di pedalare. Qualunque bicicletta a pedalata assistita con potenza o velocità maggiori deve essere omologata e considerata ciclomotore a tutti gli effetti. Non sono valide, ai fini omologativi, le indicazioni che ne invitano o ne obbligano l’uso su strade private. Prendono piede anche le bici pieghevoli, seppure siano ancora numeri di nicchia (circa 20.000 pezzi anno). La possibilità di essere trasportate agevolmente come fossero bagagli sui treni ne favorisce la diffusione. Diverse aziende, in proposito, stanno rinforzando la propria gamma anche con modelli a pedalata assistita pieghevoli.
I canali di vendita per bici e after market sono tre: grande distribuzione organizzata (GDO); grande distribuzione specializzata (GDS); dealer specializzati (DS). In termini numerici, per quanto concerne le vendite, queste le percentuali: 30% GDO, 30% GDS, 40% DS. In termini di fatturato, il totale è così ripartito: 18% GDO; 28% GDS; 54% DS.
Il fatturato dei dealer specializzati si compone: per il 47% dalla vendita di bici; per il 23% da ricambi e accessori; per il 6% dall’abbigliamento.
L’analisi geografica pone il Nord Est al primo posto per le vendite, nonostante una popolazione inferiore in termini numerici rispetto ad altre zone. Da studi di settore emerge che tali regioni d’Italia sono anche quelle nelle quali l’utilizzo delle due ruote a pedale è molto diffuso. In particolare, svettano Veneto ed Emilia Romagna, che ospitano strutture e infrastrutture dedicate alla bicicletta in grado di sostenere l’acquisto e l’uso. Quando esiste il modo di integrare mezzi pubblici veloci con corsie preferenziali per le bici, piste ciclabili, zone 30, ZTL, parcheggi, trasporto sui mezzi pubblici ecco che la bicicletta risulta il veicolo più pratico, rapido e conveniente che esista. Il 50% degli spostamenti all’interno dei centri urbani è inferiore ai 5 Km e la bici risulta essere il mezzo più veloce per spostamenti contenuti in questa distanza.
Il 53% dei negozi specializzati ha dichiarato di aver avuto una diminuzione del fatturato al centro nord e solo il 15% un aumento. Al centro sud, il 50% dei negozi ha dichiarato una diminuzione mentre il 25% ha avuto un aumento. Questo dato si spiega con le vendite di biciclette “elettriche”. In aumento in tutta Italia, ma con un trend di vendita, su valori relativi, maggiore al centro sud Italia.
Due progetti come la rete BiciItalia, per collegare dal nord a sud il paese, e la Pianura Padana VEN.TO Venezia-Torino (da est a ovest), sono presentati periodicamente ai referenti politici ma mai realizzati, nonostante la modesta richiesta di risorse pubbliche.
Sul mercato si stanno affacciando anche nuovi acquirenti. Per questo motivo, è nato ANCMA BIKE ACADEMY, un progetto che mira alla formazione dei negozianti e degli addetti alla filiera affinché siano in grado di rispondere, con maggiore consapevolezza, alle esigenze di un pubblico diverso che si avvicina per la prima volta alle due ruote a pedale e non è orientato allo sport e all’agonismo. La finalità è la trasmissione corretta e diretta dei valori legati alla bicicletta.
L’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori e PadovaFiere hanno siglato una intesa strategica di collaborazione che mira al consolidamento della manifestazione ExpoBici quale punto di riferimento fieristico internazionale dell’intero comparto, condividendo gli stessi obiettivi di cultura delle due ruote a pedale. L’evento si svolgerà a Padova dal 21 al 23 settembre 2013.
La situazione in Europa.
Dati allineati di contrazione delle vendite si riscontrano in tutta Europa. Mediamente la contrazione è generalizzata sugli stessi valori anche nei paesi più ciclabili come Olanda, Germania, Francia e Inghilterra. Nonostante il calo delle vendite in Italia, il nostro Paese si conferma il maggiore player europeo in termini di assemblaggio di biciclette, insieme alla Germania. La crisi europea si riscontra nel volume delle nostre esportazioni che nel 2012 tocca - 8,5% con 1.261.705 articoli.
Il quadro europeo delle biciclette assemblate illustra che quasi il 60% del venduto in Europa è montato proprio nel vecchio continente. Un dato unico al mondo. In tutti gli altri continenti la vendita di biciclette è al 95% di origine asiatica. Dal 1994 l’Europa della Bicicletta utilizza a suo vantaggio i TDI, Trade Defence Instruments. Nel pieno rispetto di una normativa comunitaria, permettono agli stati membri di difendersi dalle importazioni illegali, sovvenzionate, contrabbandate da paesi complici, offerte a prezzi di dumping. Dumping è un termine che riporta ad una strategia commerciale molto precisa. E’ l’azione di vendita di una particolare categoria di prodotti ad un prezzo molto basso per un periodo limitato di tempo al fine di annientare la concorrenza locale di quella regione impadronendosi del mercato. Raggiunto tale obiettivo, l’industria che ha operato in regime di dumping ottiene il monopolio e può riposizionare i prezzi che le consentiranno di riprendere nel tempo gli investimenti fatti per raggiungere tale scopo. I TDI sono dunque a favore dell’industria comunitaria per impedire tutto questo.
Confindustria ANCMA ha, da anni, un ruolo da protagonista, a livello europeo, per contrastare comportamenti illegali. 
E’ presente, inoltre, sia in COLIBI (Comitè de Liaison des Constructeurs de pièces Bicyclettes) sia in COLIPED (Comitè de Liaison de pièces Dètachèes).
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