Max Sciandri: «Io cerco uomini senza limiti»

FCI | 27/03/2013 | 16:12
Anche l'Aeronautica Militare nel nuovo ciclo dell'Italia. L'anno scorso, un colonnello pilota era stato invitato da Paolo Bettini al ritiro azzurro di Venturina (Livorno) per parlare di gruppo, disciplina, gestione del team, comunicazione. Adesso il piano è coinvolgere l'Arma Azzurra su test dei materiali, ricerca e progettazione, galleria del vento. Lo spiega il presidente Renato Di Rocco: «L'Air Force inglese ha collaborato alla realizzazione del velodromo olimpico e, con Pinarello, al telaio della bici di Wiggins da crono e pista. Così anche noi vogliamo interessare l'Aeronautica per un altro passo in avanti verso la rinascita». In quest'ottica, il Consiglio Federale ha ratificato l'ingresso di Maximilian Sciandri tra i tecnici azzurri: gestione diretta della cronometro, obiettivo Mondiali di Firenze, in attesa dal 2014 di guidare il settore dei professionisti. L'ex corridore italo-inglese (d.s. dell'americana Bmc) deve definire con Di Rocco e Bettini, c.t. e direttore tecnico generale, il programma di lavoro, ma le idee ci sono.

Allora Max, come va?
«Sono prontissimo a iniziare a lavorare, voglio dedicarmi anima e cuore in tutto. Sono certo di poter impostare un bel gruppo, ce la possiamo fare. Alla Roubaix mi vedrò con Ochowicz (general manager della Bmc, ndr) per definire la situazione: "Se vuoi andare, se l'Italia ti chiama, io ti sostengo al 100%"».

Ha già pensato a come impostare il lavoro?
«Contattare subito le squadre, anche dilettanti e juniores. Poi fare un primo ritiro allargato dopo il Giro d'Italia e prima del Tricolore (in Trentino, il 23 giugno, ndr). Un paio di giorni in Toscana, dalle parti di Montecatini, con professionisti, dilettanti e juniores, i giovani devono far parte di questo programma».

Chi sono i cronomen sotto osservazione?
«La settimana scorsa hanno fatto molto bene Adriano Malori e Manuele Boaro. Malori me lo ricordo bene già da dilettante, è un ragazzo con grandi potenzialità su cui bisogna lavorare un po'. Boaro è in una squadra (la Saxo di Contador, ndr) in cui Riis ha fatto della cronometro una religione, e sta crescendo sempre meglio. Perché il cronoman non ha mai limiti, è sempre alla ricerca del miglioramento. Quando seguivo Millar, lo filmavo in allenamento, poi la sera guardavamo la posizione e il giorno dopo facevamo un'altra prova: sempre alla ricerca del particolare da migliorare».

Altri nomi?
«Ignazio Moser, che corre con la nostra formazione Continental. Mi chiede sempre della pista, e io lo spingo, "tienila presente, la pista ti fa bene". Ma anche Massimo Coledan (campione italiano under 23, ndr), Davide Martinelli, Mattia Cattaneo. Al Catalogna ho parlato con Dario Cataldo (il tricolore crono, ndr), è contento, mi diceva "quando partiamo, quando iniziamo a lavorare insieme?". E questo è bello, c'è un bel clima. Ma il gruppo non basta, servono le corse, serve fare tante cronometro a livello juniores e dilettanti, e responsabilizzare gli organizzatori: le grandi corse si vincono anche grazie alle crono».

Che cosa porti in Nazionale dell'esperienza Bmc?
«Lì avevamo creato un "performance team" dedicato alla valutazione del vantaggio che si può ottenere dallo studio di materiali, body, casco, bici. Ecco, mi piacerebbe ricreare qualcosa di questo tipo in Nazionale: avere un data-base, uomini che seguono i ragazzi in allenamento, competenze in modo che i corridori si appoggino alla Federazione. Mi piacerebbe coinvolgere Marco Pinotti (anche lui alla Bmc, ndr): Bettini voleva riportarlo in azzurro, una volta sceso di sella, e Marco potrebbe diventare già il prossimo anno il punto di riferimento della cronometro. È molto preciso, puntiglioso e ha tanta esperienza».

Da Millar a Phinney, che cosa conta soprattutto in un cronoman?
«La testa, la convinzione, la sicurezza di avere qualcuno che ti segua. Con Millar avevamo inventato una playlist da ascoltare durante il riscaldamento, con il ritmo delle canzoni legato al ritmo delle pedalate. La crono è motivazione, è credere in quello che fai. Phinney, invece, vuole uno intorno a sé che gli tolga lo stress, che gli faccia la battuta o la risata. Ecco l'intesa, la squadra. Possiamo farcela anche noi».
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COMMENTI
Ancora Millar!!!!!!!
27 marzo 2013 16:41 fabry892
Ma dopo gli scandali!!!!!! Millar che cosa ha piu fatto?????? Addirittura come esempio!!!!!! Lavoriamo con gli italiani tecnici atleti e tradizioni pista crono e strada....

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