L'AiMeC chiede il parere di un ente terzo

FCI | 17/03/2013 | 14:07
L’Associazione Italiana Medici del Ciclismo (A.I.Me.C.) intende far conoscere la propria posizione in merito alla recente grave omissione di sicurezza del software gestionale della FCI, denominato bc.k, relativa alla violazione del codice in materia di dati personali sanitari sensibili (d.lg 30 giugno 2003, numero 196).
L’A.I.Me.C. fa notare che nella mattinata di mercoledì 13 marzo 2013, tramite il proprio legale, ha presentato un esposto con precise richieste di chiarimenti senza tuttavia avere avuto, ad oggi, alcuna risposta ufficiale dal Titolare e dal Responsabile del trattamento dei dati sensibili del software bc.k.
L’Associazione reitera pertanto la richiesta che al più presto venga documentato ufficialmente che il sistema bc.k è stato posto in totale sicurezza. A tal proposito si ritiene utile che tale importante certificazione venga emessa da un ente terzo, esperto in valutazione della privacy di piattaforme online, dopo accurata perizia e valutazione del software e del sistema, così da poter garantire a tutti i medici sociali e di fiducia l’adempimento degli obblighi richiesti dalla CTS della FCI nel pieno rispetto delle attuali normative vigenti in materia di privacy.
Sino a quando ciò non accadrà i medici sociali e di fiducia continueranno ad espletare con scrupolo e precisione tutte le loro importanti funzioni di tutela della salute ed a far effettuare ai propri atleti tutti gli esami strumentali e di laboratorio previsti dalle normative vigenti della FCI, dello Stato Italiano e degli altri enti nazionali ed internazionali di riferimento. I medici conserveranno i referti cartacei mantenendoli a completa disposizione degli organi di controllo in attesa di poterli inserire nel software gestionale nel momento in cui riceveranno le richieste assicurazioni.
L’A.I.Me.C richiede altresì che siano consultati legali esperti che, nel rispetto delle normative vigenti sulla privacy, valutino se è necessario cancellare dal sistema i dati che riguardano tutti i ciclisti dilettanti e professionisti che hanno cessato l’attività e che pertanto non forniscono più da tempo un aggiornato e valido consenso informato
al trattamento dei dati.
I medici del ciclismo non vogliono in alcun modo essere ritenuti responsabili di violazioni della normativa della privacy e, pertanto, l’Associazione Italiana Medici del Ciclismo sottolinea ancora una volta la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni, gli enti e le associazioni di riferimento affinché possa essere garantita la tutela della privacy dei dati sensibili degli interessati ossia di tutti i ciclisti professionisti e dilettanti tesserati per la FCI.

comunicato stampa - nella foto Roberto Corsetti, presidente AiMeC
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COMMENTI
L'AiMeC chiede il parere di un ente terzo
18 marzo 2013 11:43 fletcher2013
Non riesco a capire perchè i corridori e le loro associazioni che li rappresentano hanno fortemente sottovalutato una violazione di dati così sensibili, non solo riguardanti la privacy ma tali da poter condizionare i risultati di gare importanti. Ma siamo certi che i diritti dei corridori siano sempre tutelati da chi ne ha il dovere?

a casa!
18 marzo 2013 16:35 fuser
Questa storia sta assumendo contorni paradossali e la Federazione sta mostrando per l\'ennesima volta l\'inettitudine di chi la governa. TUTTI A CASA!

quando c\'è da fare qualcosa per il bene di questo sport, la Federazione non c\'è mai. quando bisogna fare le inutili azioni dimostrative (vedi la proibizione di andare in nazionale, poi cancellata) sono in prima fila.
non ho parole, veramente.

e poi concordo con fletcher: dove è finita l\'Accpi? i corridori dimostrano in ogni corsa di essere uomini con gli attributi (vedi la Sanremo di ieri) ma quando hanno bisogno di essere rappresentati e difesi, l\'associazione sparisce... che vergogna...

AAA cercasi CTS
19 marzo 2013 23:14 cyrano

In tutta questa storia c’è un silenzio assordante, ed è quello della CTS.

Simonetto non ha nulla da dire?
Non ha responsabilità morali o legali?
E' in vacanza ai tropici?
Sta verificando se qualche medico ha messo un punto al posto di una virgola?
O é semplicemente nascosto dietro la gonna di mamma Renata?

Presidente Di Rocco, lasci perdere gli hacker. Se cerca un responsabile esca dal suo ufficio, cerchi una stanza con la targhetta CTS ed entri. L’ha trovato.

E poi chieda ragione del suo operato, prima che lo faccia un magistrato.

Perché questa volta l’ha fatta veramente troppo grossa.

La legge, evidentemente, non è uguale per tutti.
21 marzo 2013 12:12 Giulietta
Da giorni seguo gli sviluppi della vicenda relativa alle omissioni di sicurezza del sistema informatico della FCI che, dopo avere ripristinato il sistema (così dicono), porge le sue scuse e tutto prosegue come prima.
Neppure si preoccupa il Presidente Di Rocco di rispondere alle reiterate richieste di garanzia della categoria dei medici del ciclismo, coloro che devono inserire i dati extra sensibili dei propri atleti nel sistema e sperare che non siano divulgati. A ragion veduta vogliono delle garanzie e spero veramente che perseguano tutte le loro richieste fin quando avranno ottenuto risposte vere e comprovate per iscritto da periti esperti.
E’ disarmante vedere con quanta leggerezza la FCI abbia affrontato la questione ed è vergognoso vedere come tenta di risolvere tale fatto gravissimo che comprende molteplici ipotesi di reato.
In un mondo piccolo come il Ciclismo fatti di tale gravità dovrebbero avere la giusta considerazione anche da parte del CONI e della FMS e, ancora di più, dalle vittime del reato, i Corridori e la loro Associazione, che si sono limitati ad un intervento “morbido, delicato e vellutato” come se non volessero calpestare i piedi di “qualcuno”. Ma quando un Corridore sbaglia non è forse punito secondo legge e, ultimamente, anche quando mancano elementi certi della sua colpevolezza?
Dove sono le teste di chi non ha sorvegliato a dovere il sistema informatico bc.k.?
Quali sono le sanzioni che sono state comminate?
A me pare che abbiano invece dato un premio a chi aveva l’importante compito di sorvegliare la sicurezza del sistema informatico visto che la Commissione Sanitaria, appunto incaricata di tale compito, è stata completamente riconfermata nel suo organico proprio ieri.
Ma Di Rocco, alla scoperta del “baco” non aveva garantito un rinnovamento della Commissione?
Come sempre, le false promesse dei politici! Ed è pure stato riconfermato alle ultime elezioni!
L’Italia sta andando a rotoli anche per questi personaggi qui!

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