SCIANDRI CT. De Bari: «Sono contrario alla nomina di Sciandri»

INCHIESTA | 15/03/2013 | 10:27
Proseguiamo la nostra inchiesta: Sciadri sì Sciandri no Sciandri forse. Oggi lasciamo la parola a Gabriele De Bari, firma ciclistica de Il Messaggero. Ecco il suo pensiero.

Personalmente sono contrario all'incarico da conferire a Sciandri per due motivi. Perché una nazionale, seppure atipica, come quella del ciclismo, che veste la maglia azzurra solo per un giorno, debba comunque avere un ct a tempo pieno e perché il ct deve possedere un carisma e un prestigio particolari davanti ai quali nessun componente la squadra possa alimentare polemiche al momento delle scelte, o dei ruoli da ricorpire nella corsa iridata. E Sciandri, con tutto il rispetto, non è Bettini, né Ballerini, né Martini. Inoltre, che senso avrebbe affidare a Bettini il compito di supervisore e a Sciandri quello di allestire la squadra azzurra per il Mondiale. Quest'anno che ospitiamo la rassegna iridata a Firenze, l'Italia dovrebbe dare un'immagine di assoluto livello anche come scelte federali. Allora perché non pensare a un grande del passato, magari a Francesco Moser? Però, a mio avviso, il problema del ct resta relativo, il vero problema è la mancanza di campioni che vincono. In questo periodo di carestia, qualsiasi ct farebbe fatica a formare una squadra vincente anche se, di recente, alcune scelte in occasione del Mondiale, sono risultate sbagliate. Il ciclismo, in cerca di rilancio e di nuova credibilità tra la gente, ha bisogno di chiarezza e di scelte che oculate in quanto la nazionale rappresenta sempre un traino per tutto il movimento. Per questo motivo propendo per un nome forte come responsabile azzurro.

Gabriele De Bari


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