Pozzovivo: dopo gli esami universitari, torno alle corse

| 13/02/2006 | 00:00
Nell'attesa di vederlo al prossimo Giro d'Italia al fianco del suo capitano Lele Sella, il piccolo scalatore lucano Domenico Pozzovivo, non ha certo trascorso nell'ozio questo inverno. Proprio venerdì scorso ha sostenuto l'esame presso l'Università telematica di Roma raccogliendo l'apprezzabile valutazione di 28/30. «Buona parte di questo inverno l'ho dedicato assiduamente anche allo studio. Avevo questo esame molto importante da sostenere e sono contento del risultato». Già dalle categorie minori, ti trascini questa fama di studente modello, con la massima valutazione conseguita al liceo scientifico. «Sì, io ho conseguito la maturità scientifica ottenendo 100/100. Adesso sto frequentando il secondo anno di Economia e Commercio a Roma». Ce la fai a rendere complementari l'attività di studente con la tua professione di corridore professionista? «Non me la sentivo assolutamente di lasciare gli studi. Insieme alla bicicletta, è l'altra mia grande passione. È ovvio che i miei ritmi non possono essere gli stessi di uno studente a tempo pieno. Tuttavia, riesco comunque a sostenere tre o quattro esami all'anno. Del resto, l'ho definita passione, ma si tratta pur sempre di qualcosa che mi tornerà sicuramente utile nella vita, una volta che avrò smesso di correre». Parlando invece di argomenti agonistici, è ormai prossimo il tuo debutto stagionale al Trofeo Laigueglia. Facciamo un consuntivo di quello che è stato il tuo primo anno tra i pro. «Posso dire che il mio debutto è stato positivo. Ho fatto esperienza nelle corse che sino ad allora avevo visto solo per televisione e devo dire che mi sono scoperto abbastanza competitivo. Sono riuscito a restare con i primi sulle salite del Giro, riuscendo a ben figurare anche nelle tappe più difficili». Un Giro quello dello scorso anno che ti serbò però anche l'amarezza del ritiro a causa di una caduta. «Ero caduto nella tappa con arrivo sul Colle di Tenda. Riuscii a concludere la tappa e stringendo i denti ed il giorno successivo,, partecipai anche alla cronometro di Torino. Poi però, a causa delle infezioni che mi avevano procurato le ferite, dovetti desistere proprio ai piedi della salita simbolo di quel Giro: il Colle delle Finestre». Il tracciato di quest'anno ti offre comunque terreno riscattarti. «Fortuna per la mia categoria, si continua a perseguire la strada nella quale si cerca di privilegiare soprattutto gli scalatori». Qualche esitazione l'hai invece dimostrata quando il gruppo si mette a marciare a 60 all'ora. «È vero. Ricordo soprattutto la tappa di Varazze nella quale ci sono stati diversi ventagli ed io che stavo nelle retrovie, ho dovuto inseguire per diversi chilometri. Comunque tutto fa esperienza e cercherò di affrontare nella parte più anteriore del gruppo, le tappe che sono per me più insidiose». Sempre in tema di Giro, quest'anno Sella sembra mentalizzato a fare particolarmente bene nella corsa rosa. Uno scalatore come te sarà fondamentale per la sua causa. «Sicuramente. I nostri programmi infatti sono speculari, funzionali ad ottenere la migliore condizione proprio nel mese di maggio. Farò di tutto per stare al suo fianco. Oltre che servire la casa comune in seno alla Panaria, anche per me potrà essere un'ottima vetrina». Roberto Sardelli
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