VIGORELLI. Il Comitato chiama in causa i candidati presidenti

| 10/01/2013 | 09:00
Il “Comitato Rivogliamo il Vigorelli” ha scritto una lettera aperta ai sei candidati alla presidenza federale. Ve la proponiamo.

Vi contattiamo a nome del Comitato "Rivogliamo il Vigorelli", un gruppo  di ciclisti, amatori e semplici appassionati, che si è costituito per difendere lo storico velodromo milanese. Questa lettera aperta è indirizzata ai sei candidati che nel prossimo weekend si contenderanno la presidenza della Federazione Ciclistica Italiana.

Abbiamo osservato con piacere come in nessuno dei Vostri programmi elettorali manchi un accenno all'importanza dell'investimento sulla Pista, disciplina fondamentale del ciclismo per la sua capacità di insegnare la guida del mezzo ed allenare il colpo d'occhio, nonchè per la sua accessibilità e sicurezza per i giovani, specie quelli che vivono in aree fortemente urbanizzate. Per questi ed altri motivi, quello del ciclismo su pista è un movimento più vivo che mai, come ci insegna l'esperienza dei paesi oggi ciclisticamente più avanzati come Gran Bretagna ed Australia.
Tutti gli appassionati di ciclismo hanno ancora negli occhi le emozioni del velodromo londinese durante le ultime Olimpiadi: uno spettacolo di tecnica e potenze in pista, ma soprattutto di pubblico sugli spalti... Un vero e proprio spot pubblicitario per il ciclismo nel mondo.
Eppure per trovare la Storia del ciclismo su pista non bisogna fare tanta strada, perchè uno dei velodromi che hanno scritto quella storia ce lo abbiamo in casa, invidiato da tutto il mondo: il Velodromo Maspes-Vigorelli di Milano. Un impianto chiuso da anni, ridotto quasi in rovina a causa dello stato di abbandono in cui è stato lasciato dal Comune di Milano e, ahinoi, dalla Federazione Ciclistica Italiana.
Nei prossimi mesi, il Comune proclamerà il vincitore del concorso di progettazione per la ristruttrazione del velodromo. Un concorso estremamente ambiguo in cui l'amministrazione comunale ha già specificato di essere pronta a rinunciare al ciclismo in nome della resa economica del nuovo impianto.
Il Ciclismo italiano può accettare in silenzio questa eventualità? Il rilancio della pista non dovrebbe passare dall'ammodernamento del patrimonio dei velodromi italiani, dei quali il Vigorelli rappresenta certamente la punta di diamante?
Chiediamo dunque a chi si candida a guidare la Federazione Ciclistica Italiana per i prossimi 4 anni un impegno forte a difesa del Vigorelli, coerentemente con nuovi investimenti  sulle strutture esistenti e non. Crediamo che la difesa della "Casa" della pista in Italia possa essere un primo segnale forte di questo approccio rinnovato.
Ci piacerebbe conoscere, alla vigilia dell'appuntamento elettorale, quali siano i Vostri propositi in merito, se avrete intenzione di
prendere a cuore questo impegno e se vorrete, non appena eletti, presentarvi come interlocutore forte e credibile dinnanzi al Comune di Milano, per far sentire la voce dei ciclisti sia in fase di selezione del
progetto vincente (che sia e resti quello di un Velodromo all'altezza della sua fama), sia in fase di gestione di questa nuova struttura (che sia aperta e realmente utilizzabile per non far finire anche questo restauro nel nulla).
Certi di contare sulla collaborazione del futuro Presidente, Vi ringraziamo anticipatamente per la disponibilità e Vi porgiamo i più sentiti auguri per il congresso federale imminente.
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