VERSO L'8 GENNAIO. Di Benedetto: «L'Italia agli italiani»
| 06/01/2013 | 12:12 Dopo l'appello lanciato da tuttobiciweb (/index.php?page=news&cod=54954&tp=n) si è aperto il dibattito riguardante le wild card del Giro d'Italia 2013. Nella situazione d'emergenza che sta vivendo il ciclismo di casa nostra, la corsa rosa dovrebbe proseguire nella sua mira internazionale o rivolgere un occhio di riguardo verso le squadre italiane? Abbiamo posto questo interrogativo a stimati colleghi e uomini di ciclismo, fino al fatidico 8 gennaio vi proponiamo una ad una le loro risposte. Oggi scopriamo che ne pensa Claudio Di Benedetto, giornalista televisivo per le reti Mediaset, nonché grande appassionato e praticante.
«Il Giro d’Italia è bello se si corre con gli italiani. Capisco il desiderio di internazionalità, ma penso che sia necessario arrivarci per gradi, salvaguardando e rispettando le piccole società italiane che in ogni caso hanno una funzione molto importante: quella di crescere e lanciare nuovi talenti. Da quello che leggo la corsa rosa avrà al via Wiggins, Samuel Sanchez, Ryder Hesjedal, Joaquin Rodriguez, insomma, l’inernazionalità è già garantita. C’è il vincitore dell’ultimo Tour, il vero trionfatore della scorsa stagione ci sarà il numero uno del ciclismo mondiale, è bene quindi dare una chances ai team italiani, che ormai sono pochi e in via di estinzione. Se fosse per me, anche dal punto televisivo, non avrei dubbi: le ultime tre wild card le darei alla Vini Fantini di Scinto e Citracca, ai Reverberi e alla Colombia di Claudio Corti, che ha il grande merito di aver preso uno sponsor straniero, ma di aver costituito la base e la sede sociale in Italia. Non è una scelta facile, ma credo che Michele Acquarone e i suoi collaboratori, sapranno prendere la scelta più giusta per il Giro d’Italia e per il ciclismo italiano».
Intervento conciso ed essenziale ma nel contempo ineccepibile. Se vogliamo che il ciclismo abbia ancora popolarità in Italia, bisogna salvaguardare le Professional italiane. Concordo, come ho già scritto altrove, anche sulla scelta della Colombia Coldeportes, che tra sponsor e staff un minimo di italianità la garantisce, oltre allo spettacolo in salita che i colombiani hanno storicamente sempre messo in mostra al Giro..
titolo dell'articolo :-(
7 gennaio 2013 02:12true
Citare Mussolini, e' sempre disdicevole.
Non so se l'autore sia Di Benedetto, o il titolista. Comunque sia, pessimo.
l ultimo dei problemi
7 gennaio 2013 09:06zemmel
a mio parere questo è l ultimo dei problemi, la katusha che dovrebbe fare allora? seconda in ranking uci ,rodriguez numero uno esclusa dal world tour? e le possibilita dovrebbero averle non solo i soliti reverberi savio e compagnia bella.se poi si vogliono accettare solo i vantaggi dalla globalizzazione .......
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