BARDIANI CSF. Pirazzi: ho un conto aperto con il Giro d'Italia

| 13/12/2012 | 09:51
Stefano Pirazzi, scalatore italiano di 25 anni, è uno dei corridori che più di tutti nei primi anni da professionista ha conquistato un elevato numero di fans in tutta Italia. Grazie ad un carattere estroverso, sempre sorridente, ma soprattutto ad un indole d’attaccante puro quando la strada sale. Caratteristica che lo ha reso grande protagonista nelle ultime edizioni del Giro d’Italia. Alla vigilia della nuova stagione in maglia Bardiani Valvole – CSF Inox Pro Team, racconta le sue sensazione e le proprie ambizioni future.
Nel 2012, hai più volte sfiorato la prima vittoria da professionista conquistando vari piazzamenti, come al Giro d’Italia, cosa ti è mancato per alzare le braccia al cielo?
«Il 2012 è stata la mia terza stagione tra i professionisti e la reputo buona. Personalmente sono cresciuto molto nella qualità degli allenamenti e nel sapermi gestire meglio tra un evento e l’altro. A livello di prestazioni sono andato bene in primavera quando ho vinto la maglia dei GPM alla Tirreno Adriatico e poi soprattutto al Giro d’Italia ho dato tutto me stesso per vincere una frazione di montagna. Nella tappa di Rocca di Cambio ero in fuga da solo a meno di un chilometro dall’arrivo, ma a causa di una moto sono arrivato lungo in una curva, perdendo ogni speranza di vittoria. A Pian Dei Resinelli ho mancato di poco l’aggancio a Rabottini e ho concluso settimo assoluto. Infine nella tappa di Alpe di Pampeago sono stato tutto il giorno in fuga, ho vinto la maggior parte dei GPM, ma alla fine sono arrivato solo nono sul traguardo (primo tra i fuggitivi). Diciamo quindi che mi è mancato quel pizzico di fortuna per tramutare almeno uno di questi grandi sforzi in vittoria».

Insieme a Roberto Reverberi e Mirko Rossato, hai stilato il tuo programma corse per la prima parte del 2013. Dove esordirai e quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
«Sono molto fiducioso sui risultati che potrò conquistare nella prossima stagione grazie ai lavori d’allenamento già iniziati. Ora come da programma prestabilito sto seguendo un periodo di palestra e uscite con rapporto fisso in agilità.
Esordirò a Febbraio in Italia probabilmente al Laigueglia, proseguendo con le principali corse in linea alla fine dello stesso mese, dove spero già di farmi vedere davanti in quelle più dure. Con la grande speranza di essere presente nella corsa dei miei sogni, il Giro d’Italia, ho in programma di svolgere un periodo d’altura in precedenza, in modo da presentarmi nella migliore condizione possibile. Qui spero di essere grande protagonista. Non mi nascondo e punto diritto ad una tappa di alta montagna, poi vediamo cosa succede una volta raggiunto questo obiettivo. Nel medio periodo c’è l’intenzione invece, a seguito di un preciso percorso di maturazione, di provare a fare classifica sempre nella stessa corsa rosa».
Con l’addio di Pozzovivo e Brambilla, avrai ancora più libertà in salita. Cosa cambierà a livello tattico?
«La loro partenza penso potrà aprirmi dei nuovi spazi nelle corse più adatte alle mie caratteristiche. Comunque con Bruno e Roberto Reverberi ho sempre fatto la mia corsa quando stavo bene, ma da quest’anno sono consapevole di avere maggiori possibilità e poter contare, quando sarà il momento, sul supporto fondamentale dei miei compagni di squadra».
Intorno al Bardiani Valvole – CSF Inox Pro Team si sta creando tanta curiosità. Nuovi sponsor, il progetto green team, l’entrata nel MPCC. Voi atleti avvertite l’inizio di un nuovo e ambizioso progetto sportivo?
«Sicuramente, questo inverno sto vedendo mese dopo mese come questa squadra stia cambiando pelle, ci sono tante cose nuove che a noi corridori fanno piacere ma soprattutto ci danno la consapevolezza come la squadra si impegni per crescere insieme ai suoi atleti e dare all’esterno un’immagine il più positiva possibile. Abbiamo tutti delle grandi e rinnovate motivazioni per fare bene e portare in alto i nostri nuovo colori e sponsor».
Sei insieme a Modolo il corridore più esperto della squadra. Senti addosso una nuova responsabilità?
«Fa strano sentirsi uno dei più esperti quando si ha solo 25 anni, ma io sposo a pieno questa politica societaria fondata sui giovani atleti italiani. È qualcosa di unico nel panorama ciclistico internazionale e secondo me il ciclismo italiano in generale dovrebbe essere fiero dell’impegno che i Reverberi portano avanti. Comunque non sento maggiori responsabilità rispetto agli scorsi anni, penso oramai di conoscere l’ambiente e me stesso, quindi so cosa si aspettano tutti da me nel 2013».
In squadra ci sono tanti nuovi scalatori: Bongiorno, Zardini, De Ieso e anche Locatelli che è con te dal 2012. Hai qualche consiglio da dare loro?
«Basandomi sulla mia esperienza, posso dire che il ritmo tra dilettanti e professionisti è una cosa totalmente differente e serve un preciso percorso di adattamento per assimilarlo al meglio. Un consiglio che mi sento di dargli, dato che sono scalatori come me, è di cercare di prendere le salite davanti, specie nei finali di corsa, perché è un piccolo vantaggio che può aiutare a risparmiare molte energie mentali e fisiche».
Il Giro d’Italia potrebbe essere il momento clou della tua stagione, hai già studiato qualche tappa dove pensi di poter puntare al successo?
«Ho visto la presentazione dell’evento rosa e prestato molta attenzione sui profili altimetrici delle tappe più impegnative. Personalmente a me piace molto il disegno fatto quest’anno da RCS Sport. Nella speranza che la nostra squadra sia al via, l’obiettivo è come detto quello di vincere una tappa di alta montagna. Sognare non costa nulla e per questo dico che l’arrivo delle Tre Cime di Lavaredo (20° tappa), sarebbe un traguardo fantastico da conquistare».
Nel 2012 sempre al Giro d’Italia, hai lottato fino all’ultima tappa di montagna per la maglia dei GPM. Potrà essere questo traguardo un altro dei tuoi obiettivi nel 2013?
«Ad inizio Giro d’Italia 2012 un po’ ci pensavo perché, seppur facendo le debite proporzioni, avevo già vinto quella della Tirreno – Adriatico. Quando sono stato tutto il giorno in fuga nella tappa di Alpe di Pampeago, mi sono ritrovato molto vicino alla maglia azzurra. Purtroppo la frazione successiva ero veramente stanco per cercare nuovi punti e ho dovuto accontentarmi della seconda posizione finale. L’obiettivo 2013, sempre se saremo al via, è prima di tutto una tappa ma la maglia dei GPM potrebbe essere una bellissima e importante conseguenza, da provare a tenere con tutte le mie forze fino a Brescia».
Proprio grazie al Giro d’Italia, tanti tifosi hanno iniziato a conoscerti ed apprezzarti per il tuo correre sempre all’attacco, specie in montagna.
«Il mio modo di correre in questi primi tre anni da professionista è spesso stato all’attacco, una mia indole già presente nelle categorie giovanili. Ho un fans club che mi segue ovunque e in generale vedo tantissimi tifosi che si sono affezionati a me. Fa un enorme piacere sentire urlare il proprio nome quando si affrontano le grandi salite, soprattutto al Giro d’Italia. A costo di ripetermi, voglio ripagarli presto con un’importante vittoria e spero che avvenga proprio al prossimo Giro».
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COMMENTI
Un vero Combattente
13 dicembre 2012 11:26 venetacyclismo
Pirazzi un vero guerriero, speriamo vivamente di vederlo al Giro 2013, anche se il suo Team è molto a rischio per la partecipazione, ma speriamo nel buon senso degli organizzatori, una scelta non facile tra la Fantini e Bardiali, noi li vorremmo entrambi ma crediamo sia molto difficile.

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