CONVEGNI. Multidisciplinarietà, la scelta del futuro

| 19/11/2012 | 18:39
Sabato 17 novembre, a Salsomaggiore Terme, la tavola rotonda con soggetto il tema della “multidisciplinarietà” ha concluso la due giorni del Meeting Tecnico dei Direttori Sportivi e Maestri MTB, organizzata dal Settore Studi della FCI in collaborazione con il C.R. Emilia-Romagna, l’Associazione Ciclismo Dilettantistico e l’Assomaestri.
Moderatore e stimolatore il giornalista Marco Bonarrigo, affiancato da Tina Ruggeri, la tavola rotonda intitolata “Lo sviluppo della multidisciplinarietà e delle attività delle Squadre Nazionali: interazione tra Nazionale e tecnici di squadra” ha visto la partecipazione e il contributo specifico di molti tecnici federali tra cui Marino Amadori, Rino De Candido, Hubert Pallhuber, Ludovic Laurent che, ognuno partendo dal proprio ambito di competenza, hanno esposto le loro riflessioni in favore della multidisciplinarietà, così come Angelo Furlan. Luca Guercilena, presidente dell’Associazione Direttori Sportivi Professionistici, nella sua duplice veste di apprezzato tecnico e manager, ha convenuto sui benefici che possono derivare da una pratica multidisciplinare mirata e disciplinata che è stata ribadita anche dai professori Fabrizio Tacchino e Silvano Perusini che operano nell’ambito tecnico del Centro Studi FCI.
Quale rappresentazione di fatto dell’utilità dell’attività polivalente sono stati testimonial di primo rilievo Elia Viviani, Marco Aurelio Fontana e la giovane Elena Cecchini che hanno esposto le specifiche esperienze. Una presenza gratificata da scroscianti e prolungati applausi da parte di tutti gli addetti ai lavori che gremivano la sala. Il dibattito è stato vivace con soddisfazione degli organizzatori fra i quali l’attivissima Daniela Isetti.

Giuseppe Figini
(foto www.federciclismo.it)

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COMMENTI
Ma dov'è il futuro?
19 novembre 2012 19:55 Per89
Si parla ancora di multidisciplinarietà come scelta del futuro, ma parliamoci chiaro se le cose non cambiano non so che futuro sarà... Nella categoria juniores chiudono squadre con una tradizione importante come: Brugherio, Prealpino e Mincio Chiese in Lombardia, Cieffe Forni e FDB in Veneto squadre che negli ultimi anni hanno sfornato diversi giovani interessanti da Chirico a Berlato per fare alcuni nomi, se passiamo poi nella categoria degli Under le squadre o si fondono o chiudono e ad eccezione della Named-Ferroli non ci son squadre nuove, dopo diversi anni la Brunero chiude i battenti.... Con una situazione del genere come si fa a parlare di multidisciplinarietà che prevede costi aggiunti vi per le società... Spero che questi problemi siano stati affrontati e sottoposti ad una federazione che è sempre più lontana....

Concordo con Per89.....,
20 novembre 2012 09:20 passion
sarebbe giusto e “democratico” dare la possibilità a tutti, tecnici ed atleti, di poter SCEGLIERE il cammino formativo dell’uomo-atleta-ciclista. Ma quante Società, quanti organizzatori e soprattutto quante strutture e disponibilità economiche ci sono per dare la possibilità a TUTTI di svolgere con continuità e con la giusta programmazione, un percorso formativo integrato. Il vero problema credo sia semplicemente da ricercare nella sempre minore visibilità e credibilità del nostro sport. Serve a poco, purtroppo, imporre ogni mese uno stop forzato a quel tipo di attività che ha fatto la storia e la fortuna del ciclismo, quando, di contro, si assiste a un sempre più evidente calo di vocazioni, a tutti i livelli tra atleti e soprattutto tra gli addetti ai lavori. Credo bisogna “inventarsi” qualcosa di più concreto, più democratico e forse più semplice che una pur scontata e condivisibile parola “Multidisciplinarità” che quest’anno (2012), per come è stata calata nella realtà, ha creato più disagi che altro.

20 novembre 2012 13:08 fr08
concordo pienamente...
poi per vedere arrivare in gruppo viviani nella corsa su strada e la settimana dopo vederlo in grave difficolta nell onmiun nelle gare di prestazione..

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