LUTTO. Il ciclismo dice addio a Ermete Guallini

| 14/11/2012 | 12:08
E’ scomparso ieri, a Milano, all’età di ottantanove anni, Ermete Guallini. Un personaggio che è stato una figura costante del Giro d’Italia e delle altre classiche della Gazzetta dello Sport, in ruoli di rilevante importanza organizzativa, per oltre quarant’anni.
Nato ad Abbazia-Fiume il 18 gennaio del 1923, subito al primo Giro d’Italia del secondo dopoguerra, quello del 1946 era già in sella a una moto quale componente la scorta della nuova Polizia Stradale ricostituita dall’allora capitano Mario De Benedittis, il “padre” riconosciuto e sempre stimato della Polizia Stradale anch’egli morto quest’anno, a novantuno anni, all’inizio di settembre.
Per molti anni Ermete Guallini è stato la “punta” della scorta della Polstrada, un vero acrobata su due ruote ma avveduto e prudente che apriva la strada ai corridori dei quali riscuoteva la piena fiducia, campioni e gregari, senza distinzioni.
Con il suo fisico imponente, il piglio autorevole e deciso, l’abilità in moto, la pronta e fredda capacità d’assumere decisioni immediate era il “pesce-pilota” del plotone e non solo.
Terminato il servizio nei ranghi della Polstrada, siamo verso la fine degli anni ’60, scende dalla moto ma continua a prestare la sua esperienza e la sua capacità disciplinando e gestendo tutti i movimenti ai ritrovi di partenza, con pochi uomini e ancora meno mezzi, e la disciplina degli arrivi. Per molto tempo ha svolto questo impegnativo compito in coppia con il compianto Nando Civoli, graduato dei vigili urbani di Milano che è stato per vari anni anche pilota del patron Vincenzo Torriani, nonché il papà di Marco Civoli, giornalista di Raisport.
Fin verso la fine degli anni ’80 Ermete Guallini è stato un punto di riferimento importante nella struttura organizzativa dei collaboratori della “rosea”.
Senza titolo codificato ma in sostanza, tanta sostanza, come nel suo essere, Ermete Guallini si può considerare il primo, vero,  “règulateur” del ciclismo. Un ruolo poi assunto, nelle corse Gazzetta, da Vito Mulazzani.
Molte foto storiche del nostro ciclismo lo vedono, in sella alla sua moto, accanto a corridori e campioni che stanno realizzando le loro imprese oppure negli affollati arrivi, come si vede sovente nella rubrica di Raisport 2 “Perle di sport”, dominare e disciplinare, con il suo aspetto imponente e l’inseparabile paletta, l’entusiasmo delle folle di allora.
L’avevamo incontrato un mesetto fa. L’aspetto, perfino la grinta, non erano di molto mutati.
Alla figlia Marisa ed ai famigliari le più sentite condoglianze con il saluto ed il ricordo degli amici.
Il funerale è previsto per venerdì 16 novembre, alle ore 11,  alla chiesa di S. Antonio da Padova di Corsico (Milano).
La camera ardente è allestita presso la Casa Funeraria San Siro nelle vicinanze del cimitero di Baggio.

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