| 10/10/2012 | 10:57 Michael Ashenden, medico specializzato in anti-doping, ha confermato al sito velonation di aver sollevato preoccupazioni circa i valori ematici di Lance Armstrong pubblicati tre anni fa riguardanti il Tour de France 2009. Il componente australiano del gruppo di esperti dell'UCI che avevano il compito di valutare il passaporto biologico dei corridori sottolinea che non essendogli stata sottoposta la cartella di Armstrong, lui come i suoi colleghi non aveva potere di fare nulla, se non sottolineare le sue perplessità. «Non posso affermarlo con certezza, ma credo che a nessun "esperto" sia mai stato chiesto di analizzare i file del texano, anche perché a occhio erano visibili almeno due variazioni anomale che in altri casi sono state sufficienti per condannare un atleta». Entriamo nello specifico: «La sua emoglobina non è diminuita dal 10 per cento o giù di lì, come accede in genere durante una gare di tre settimane. Questa anomalia era stata riscontrata nel caso di Franco Pellizotti ed è stata ritenuta sufficiente dal CAS per ritenere che il corridore avesse fatto ricorso a pratiche dopanti. Inoltre il livello dei suoi reticolociti dai test effettuati durante quel Tour erano al di sotto della media del resto dei suoi valori riportati. Entrambe queste anomalie sono coerenti con trasfusioni di sangue». Le affermazioni di Ashenden, dimessosi all'inizio di quest'anno dal suo ruolo perché non d'accordo con la clausola di riservatezza che per otto anni non gli avrebbe permesso di esprimersi pubblicamente su vicende di doping, sono supportate anche dal parere di un altro esperto del passaporto biologico Robin Parisotto, che sostenendo le analoghe convinzioni conferma come gli esperti senza l'avvallo dell'UCI non potessero indagare oltre a quanto hanno fatto negli anni di attività di Armstrong. L'unica soluzione per Ashenden è l'azione concreta e la limpidezza dell'operato dell'Unione Ciclistica Internazionale. «Il ciclismo deve semplicemente affrontare il suo passato. Per prima cosa l'UCI non può dare l'impressione di coprire deliberatamente certi casi. In secondo luogo capire il passato è indispensabile per ripulire lo sport di oggi».
La domanda vera invece è: perchè Pellizotti condannato? Sveglia...!!!
10 ottobre 2012 13:15azalai
Perché la giustizia non è uguali per tutti.
Anche altri hanno pagato con un meccanismo gia scomparso dai radar
10 ottobre 2012 16:26tanev
Direi che Pellizzotti ha pagato ma per fortuna è riuscito a rigareggiare, che dire invece di altri atleti colpiti da un meccanismo come il passaporto biologico che una volta venduto alla Wada, ha praticamente quasi interamente terminato la sua applicazione.Ricordo il caso De Bonis emblematico, in cui il Cas di Losanna su sentenza ha affermato che NON ESISTERE I presupposti per il ritrovamento della Cera e infatti da tale accusa De Bonis risulta da ASSOLTO, ma condannato per un meccanismo campato in aria, di valori, non riconosciuto dal mondo scientifico ufficiale, ma SOLO da quello sportivo ciclistico e da poco atletico..,e quei poveri atleti , nel caso De Bonis , sono stati appiedati.Chi li ripaghera di questa beffa? Dobbiamo assistere solo ad argomentazioni da bar dello sport, di assetati di vendetta verso un nemico non meglio precisato, quasi come se la vendetta verso un terzo migliorasse la propria vita?!
Cordiali saluti a tutti gli appassionati veri.
MI PARE CHE......
10 ottobre 2012 18:30ewiwa
Mi pare che Armstrong avesse regalato a l'UCI 100.000 dollari per la lotta al doping!!!!!!! e L'UCI li abbia accettati.....Sembra che anche Messina Denaro voglia dare ai giudici di Palermo un contributo per la lotta alla mafia........
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