DINASTIA FANINI. Manuel, ultimo scopritore di talenti

| 27/09/2012 | 08:59
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Dopo il padre e gli zii, scopritori nel tempo di grandi campioni del calibro di Mario Cipollini, Michele Bartoli, Rolf Sorensen, Andrea Tafi, Franco Chioccioli e di molti altri ciclisti di livello internazionale anche nel settore femminile. E come il cugino Cristian, team manager di Amore & Vita che negli ultimi anni ha lanciato atleti di prima fascia come (ultimo in ordine di tempo) il giovane astro nascente del ciclismo mondiale, ovvero il 23enne americano Andrew Talanski, oggi al team (world tour) Garmin – Sharp, vincitore quest’anno del Tour de l’Ain ma soprattutto 7° all'ultima edizione della Vuelta di Spagna e protagonista anche domenica scorsa con uno splendido attacco nei chilometri finali del Campionato del Mondo su strada.
Anche Manuel Fanini dimostra di avere grandissime doti da talent scout nel mondo del ciclismo e più precisamente in quello femminile. E' stato lui infatti a scoprire e lanciare al professionismo due delle più talentuose atlete oggi in circolazione nel panorama ciclistico mondiale, la polacca Margherita Jasinska e l'australiana Rachel Neylan. Oggi queste due ragazze sono considerate tra le più forti e promettenti al mondo grazie ad un numero considerevole di prestazioni importantissime.
La polacca Jasinska è andata fortissimo tutto l'anno difendendo i colori del team Cipollini ed ha concluso la stagione alla perfezione, stravincendo la tappa di Volterra e la classifica finale del Giro della Toscana (Memorial Michela Fanini).
Mentre l'australiana Neylan, vincitrice di diverse competizioni internazionali, ha conquistato la medaglia d'argento proprio  sabato scorso ai Campionati del Mondo su strada. Una medaglia che vale quanto una maglia iridata se si pensa che l'unica in grado di batterla è stata la fuoriclasse olandese Marianne Vos, padrona assoluta del panorama ciclistico femminile degli ultimi sette anni, vincitrice anche dell'oro olimpico a Londra e considerata da tutti come la più forte ciclista della storia.
"Sono veramente al settimo cielo per gli splendidi risultati di queste due fantastiche atlete - spiega soddisfatto Manuel Fanini - è la prova che in famiglia abbiamo il giusto DNA per scoprire veri campioni. Personalmente sono davvero felice di averle prese nel mio team e di averci scommesso quando nessuno le calcolava minimamente. Io al contrario notai subito gran classe in entrambe e fui pronto ad ingaggiarle a scatola chiusa, certo comunque del successo futuro che avrebbero avuto. I frutti che stanno raccogliendo oggi mi danno ragione. Devo però aggiungere che i primi veri risultati di rilievo li hanno ottenuti proprio con la maglia del team Fanini. Vittorie come il campionato nazionale ed altre anche all'estero che gli permisero di essere notate e contattate da altri team più blasonati. A quel punto fui fiero ed orgoglioso di lasciarle andare proprio come fa di solito mio cugino Cristian con i suoi atleti. Questo è proprio il nostro compito nel ciclismo, il nostro principale obbiettivo: scoprire talenti e farli crescere con il giusto entusiasmo e motivazione fino al momento della svolta. E' un lavoro che ci piace e che ci permette di dimostrare che la famiglia Fanini è ancora un vera istituzione nel mondo del ciclismo."
Oggi Manuel Fanini è il team manager del Fanini Store, squadra amatoriale nella quale corrono il campione mondiale a cronometro Giacomo Mazzola e quello italiano su strada Francesco Fiorenza. "Anche questa è decisamente una bella esperienza che sto portando avanti insieme a mio fratello Lorenzo - prosegue Fanini - abbiamo una cinquantina di atleti nelle diverse categorie ed ogni weekend ci divertiamo dominando le corse. E' un avventura soddisfacente e molto stimolante però devo ammettere che il ciclismo professionistico rappresenta tutt’altra cosa. E’ decisamente un’altra dimensione ed il mio sogno è quello di tornare di nuovo alla ribalta il prossimo anno con un team professionistico femminile. Dopo un anno di assenza infatti mi manca l'ambiente, l’atmosfera delle corse e tutte le emozioni che si provano a seguire una corsa dall’ammiraglia. E poi i grandi risultati delle mie due ex atlete mi hanno riportato nuovi stimoli e spronato a tornare magari annoverando tra le file del team proprio una di loro. E' difficile lo so, ma non impossibile. Sto portando avanti un nuovo progetto, semplice ma concreto che di sicuro andrà in porto e le aspettative sono quelle di sempre, ovvero riuscire a scovare nuovi talenti e lanciarli trai big del ciclismo professionistico femminile. E poi il prossimo anno il mondiale parte proprio da casa nostra e sarebbe incredibile se una mia atleta (magari una di queste due) fosse davanti a giocarsi il gradino più alto del podio".
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