MONDIALI. Philippe Gilbert fulmina tutti sul Cauberg. LIVE

| 23/09/2012 | 10:12
Siamo al gran finale, la corsa regina di questi Mondiali di Valkenburg. Partenza alle 10.45 da Maastricht, arrivo per le 17.00 sul circuito di Valkenburg. 267 km che vi proporremo pedalata dopo pedalata. Chi succederà a Mark Cavendish nell’albo d’oro del campionato del mondo? Tra poche ore lo sapremo, state con noi.

Ore 10.30 I corridori sfilano al foglio firma, quasi tutto è pronto per il via. Il cielo è coperto, c'è vento, ma non fa freddo e per ora non piove. Il pubblico è folto e caloroso.

Ore 10.45 Partito il Campionato del Mondo Professionisti 2012. 203 gli atleti in corsa, per gli azzurri numeri dal 19 al 27 (qui trovate l'elenco ufficiale dei partenti: /index.php?page=news&cod=52972).

Ore 11.00 Primi chilometri caratterizzati da scatti e controscatti, nessuno degno di segnalazione. 102 km in linea da percorrere prima di affrontare 10 giri del circuito iridato che abbiamo potuto scoprire nelle prove femminili e giovanili.

Ore 11.10 Foratura per il Gerva Luca Paolini, il vecchietto della nostra spedizione dato in formissima, è già rientrato in gruppo. Nocentini e Cataldo controllano la situazione in testa alla cora, sono loro a dover entrare nelle prime fughe di giornata.

Ore 11.15 Le nostre speranze sono affidate a Dario Cataldo, che già vediamo nelle prime posizioni, Oscar Gatto, Marco Marcato, Moreno Moser, Vincenzo Nibali, Diego Ulissi, Rinaldo Nocentini, Luca Paolini e Matteo Trentin. In panchina le "riserve attive" Giacomo Nizzolo ed Eros Capecchi, che inaugurano le lavagne modello MotoGP volute dal Commissario Tecnico Paolo Bettini.

Ore 11.20 Caduta di Oscar Freire, un esperto di mondiali che ha annunciato che oggi chiuderà la sua carriera, tranne se... dovesse vincere! In caso di vittoria iridata correrà un altro anno. Nel dubbio, riparte e rientra in gruppo.

Ore 11.30 Sono 7 gli azzurri all’esordio, mai così tanti. Oggi è la "prima volta" al Mondiale della massima categoria per Moser, Trentin, Cataldo, Marcato, Ulissi e le due riserve Nizzolo e Capecchi, ai box. Oscar Gatto c’era già nel 2011 ma fu a sua volta riserva.

Ore 11.40 Allungano il lettone Smukulis e l'ucraino Buts, ma il gruppo li tiene nel mirino.

Ore 11.45 Prova della "linea verde" della nostra nazionale è l’eta media dell’Italia in gara: 27,4, la seconda più bassa degli ultimi 22 anni (nel 2006 fu di 26 anni e 3 mesi) e la terza degli ultimi 28 (27 anni e 3 mesi nel 1990). Almanacco alla mano 23,5 è l’età media più bassa della storia azzurra: risale al Mondiale di Renaix 1963 (ma allora c’erano 8 italiani al via) e all’edizione di Valkenburg 1938 (ma con soli 4 azzurri).

Ore 11.50 Si avvantaggia un gruppetto di atleti che si riporta sotto i due battistrada. C'è Dario Cataldo. In testa al gruppo Mark Cavendish, il campione uscente oggi indossa i panni del gregario.

Ore 12.00 É la sesta volta che il Mondiale ha sede nel Limburgo olandese, una regione di cultura fiamminga. Negli 85 anni di edizioni iridate è un record, soltanto Copenaghen conta cinque edizioni.

Ore 12.10 Mentre sul traguardo festeggia lo sloveno Matej Mohoric, nuovo campione del mondo junior, e gli azzurrini si devono accontentare della medaglia di legno di Federico Zurlo, il gruppo dei big rallenta e la fuga prende il largo.

Ore 12.15 Questa la composizione della fuga, a cui il gruppo ha già concesso più di 4'00": Dario Cataldo (Italia), Pablo Lastras (Spagna), Winner Anacona (Colombia), Vitaliy Buts (Ucraina), Jerome Coppel (Francia), Thimoty Duggan e Alex Howes (Stati Uniti), Vladimir Isaichev (Russia), Luca Mezgec (Slovenia), Fabricio Ferrari (Uruguay) e Gatis Smukulis (Lettonia).

Ore 12.30 Mentre i corridori macinano chilometri, proseguiamo con qualche riflessione. Mondiale facile solo all’apparenza, è certamente apertissimo. Velocisti come Boonen, Freire e Degenkolb, attaccanti come Gilbert e Gerrans e Moser, ma anche specialisti da corse a tappe come Nibali, Contador, Valverde e Purito Rodriguez possono ambire all'oro.

Ore 12.35 Secondo i pronostici i belgi Philippe Gilbert e Tom Boonen sono gli uomini da battere. Da tenere d'occhio Freire, Gerrans, Valverde, Van Avermaet, Sagan e Contador.

Ore 12.45 Le strade attraversate in questo momento lo ricordano, ma questo Mondiale non è l’Amstel Gold Race. Le volate di donne, junior e under 23 lo confermano: un conto è affrontare il Cauberg con il traguardo in cima; un altro farlo in un circuito di 16,1 km da ripetere 10 volte, con l’arrivo spostato 1700 metri più avanti.

Ore 12.47 Lo spostamento del traguardo dopo il Cauberg trasformerà il finale del Mondiale da sfida di sola potenza ad un arrivo molto tattico. Il CT Bettini l’ha ripetuto ogni giorno ai suoi ragazzi: «30 metri prima del ponte sul Cauberg inizia il cambiamento di pendenza, che finisce 300 metri dopo, all’arco gonfiabile Rabobank. É quello il punto-chiave».

Ore 12.50 A proposito del percorso, Alberto Contador ha misurato il dislivello totale: 2600 metri. Erik Zabel, 4 volte re della Sanremo, che vinse l’Amstel nel 2000, ha spiegato: «I corridori sanno di avere una sola pallottola, e devono usarla con estrema attenzione. La corsa si farà negli ultimi due giri: non c’è spazio per guadagnare tra Bemelerberg e Cauberg, e attaccare qui costa tante energie per ottenere troppo poco. Corridori come Degenkolb non sono tagliati fuori: il circuito non è troppo duro per lui».

Ore 13.00 Tornando in Casa Italia, Bettini ha definito gli azzurri «ribelli». Il nostro capitano, il siciliano Vincenzo Nibali potrà coronare un anno straordinario: ha l’accelerazione per fare la differenza in salita e sul falsopiano, ma deve evitare il testa a testa con corridori più rapidi di lui: per questo dovrà sempre muoversi con uomini veloci (Paolini, Nocentini, Gatto) in appoggio.

Ore 13.01 Le fughe negli ultimi 60 km dovranno essere il pane di Ulissi e Marcato, uomo da corse del nord. Trentin proteggerà Nibali dal vento, e lavorerà con Cataldo, che è già entrato in azione. E Moreno Moser? Il jolly. Libero di inventare e stupire, soprattutto nel finale.

Ore 13.05 Prosegue la fuga a 11, in cui Cataldo dà cambi regolari. Il gap si aggira attorno ai 5'30". Il gruppo finora è stato guidato dalla Gran Bretagna che oggi punta su Jonathan Tiernan-Locke. Il temibile Belgio, che per ora non si era fatto vedere, ha messo un uomo a tirare.

Ore 13.10 Attacco dell'Olanda, tutta la formazione di casa è in testa al gruppo per fare selezione sfruttando il vento. I ventagli spezzano il gruppo in tre tronconi, gli azzurri non si sono fatti sorprendere.

Ore 13.15 Intanto, nonostante le previsioni meteo annunciassero pioggia, splende il sole sul gruppo. Il vento continua a soffiare... Sul traguardo però a differenza di ieri è a favore.

Ore 13.20 Dopo i battistrada anche il gruppo, in cui sembrano essersi calmate le acque, entra nel circuito di Valkenburg. In testa, a tirare come il migliore dei gregari, sempre Cavendish.

Ore 13.25 Primo passaggio sul Cauberg per il gruppo dove si è collocato il pubblico delle grandi occasioni. Emozioni da brividi per tutti i ragazzi in gara. 110 km percorsi.

Ore 13.30 Foratura alla ruota posteriore per Philippe Gilbert, che velocemente ritorna in gruppo.

Ore 13.40 In attesa che la corsa entri nel vivo ripassiamo i palmarès dei "nostri". Iniziamo dal capitano. Vincenzo Nibali, nato a Messina il 14 novembre 1984, ha vinto due bronzi iridati a cronometro (2002 da juniores e 2004 da under 23). Pro' dal 2005, alla Liquigas dal 2006, nel 2013 correrà con l’Astana.

Ore 13.41 Vincitore della Vuelta 2010, è l’unico italiano della storia assieme a Felice Gimondi ad essere salito sul podio dei tre grandi giri: 3 ̊ e 2 ̊ al Giro d’Italia (2010 e 2011), 3 ̊ al Tour de France (2012). Tra gli altri successi, spiccano la Tirreno Adriatico 2012 (con una tappa), il Gp Plouay (2006), il Giro del Trentino (2008), due tappe al Giro d’Italia (1 nel 2010 e 1 nel 2011).

Ore 13.42 La nostra punta è al quarto mondiale ed è in gara con il dorsale 23. In forza alla Liquigas Cannondale, l'anno prossimo correrà per l'Astana. Oggi sfoggia una bicicletta speciale, che fa tanto Sicilia con i colori gialli e rossi e la scritta «Baciamo le mani».

Ore 13.45 Proseguiamo con gli esperti del gruppo. Luca Paolini (Team Katusha), ha 35 anni ed è alla nona presenza nella nazionale maggiore, alla decima se contiamo la prova da Under 23, dove proprio qui a Valkenburg finì secondo alle spalle di Ivan Basso su un podio tutto italiano con in terza piazza Danilo Di Luca. É il regista della squadra (numero 25). Rinaldo Nocentini (Ag2R La Mondiale) 34 anni, è alla terza presenza. Qualifica: attaccante. Corre con il numero 24.

Ore 13.50 Come detto tanti i giovani nella nostra nazionale, ecco le loro carte d'identità. A parte Oscar Gatto (Farnese Selle Italia) 27 anni, alla 2a presenza con ruolo di terza punta (numero 20), gli altri sono tutti debuttanti. Il fuggitivo Dario Cataldo (Omega Quick Step), 27 anni. Gregario (dorsale 19); Marco Marcato (Vacansoleil), 28 anni. Gregario (21); Matteo Trentin (Omega- Quick Step), 23 anni. Gregario (26); Moreno Moser (Liquigas Cannondale), 21 anni, è il più giovane corridore in gara. Seconda punta (22); Diego Ulissi (Lampre Isd), 23 anni. Attaccante (27).

Ore 14.00 Gli undici al comando conservano 4'40", dietro guidano l'inseguimento belgi e inglesi. La velocità si mantiene alta.

Ore 14.05 Allunga lo spagnolo Flecha sul Cauberg e porta via un gruppetto tra cui scorgiamo il nostro Rinaldo Nocentini, il loro vantaggio per il momento però è minimo.

Ore 14.10 I contrattaccanti sono: Rinaldo Nocentini (Italia), Juan Antonio Flecha (Spagna), Gianni Meersman (Belgio), Stephen Cummings (Gran Bretagna), Fumiyuki Beppu (Giappone), Maxime Bouet (Francia), Michael Schär (Svizzera), Michael Matthews (Australia) e Jakob Fuglsang (Danimarca). Dietro è costretto a tirare il Belgio.

Ore 14.20 A sette giri e mezzo della conclusione si stacca dal gruppo Mark Cavendish, finisce qui il suo mondiale e la sua annata con la maglia iridata sulle spalle.

Ore 14.25 Tra i contrattaccanti non collaborano Meersman e Nocentini. L'Italia sta correndo molto bene, speriamo continui così.

Ore 14.30 I fuggitivi della prima ora mantengono 2'30" di vantaggio sui diretti inseguitori che fanno registrare 1'00" sul gruppo guidato dagli uomini di Boonen e Gilbert.

Ore 14.35 La velocità si mantiene superiore ai 40 km/h. Completati 3 giri del circuito di Valkenburg che dovrà essere afrontato altre 7 volte.

Ore 14.40 Continua il forcing del Belgio ma non diminuisce il vantaggio sia dei battistrada (2'30"), che dei contrattaccanti (1'20") tra i quali però c'è poca collaborazione. Intanto il cielo si fa grigio.

Ore 14.45 100 km al traguardo. Il vento soffia a favore sul Cauberg, ma la distanza e l'alta andatura sicuramente si faranno sentire nelle gambe di molti.

Ore 14.50 Alberto Contador attacca sul Cauberg, risponde prontamente tra gli altri Diego Ulissi. 6 giri ancora da affrontare.

Ore 14.52 Ripreso il gruppetto Contador, diminuisce il vantaggio dei fuggitivi. A tirare sempre il Belgio, che ora riceve man forte dalla Francia.

Ore 14.55 Spendiamo due parole sugli avversai più temibili. Queste le loro dichiarazioni riportate questa mattina da La Gazzetta dello Sport, raccolte dagli inviati della rosea alla vigilia della sfida iridata. «Temo il falsopiano dopo il Cauberg: se uno fa una sparata lì, non lo prendiamo più» (Philippe Gilbert); «Il Belgio può vincere in modi diversi. Sono gli altri che devono temere noi» (Tom Boonen); «Mi considerano poco? Meglio così. E all’Amstel quest’anno sono finito terzo...» (Peter Sagan); «Ricordate come è andata a Plouay? Non è passato molto, il percorso era simile a questo» (Edvald Boasson Hagen); «Abbiamo diverse soluzioni, possiamo affrontare ogni scenario di gara» (Joaquin Rodriguez).

Ore 15.00 Luca Paolini va all'ammiraglia per cambiare gli occhiali e scambiare due parole con il CT Bettini, che dà indicazioni sul da farsi al "regista" in corsa.

Ore 15.05 Inizia a piovere. Cresce l'intensità del vento.

Ore 15.10 In testa si porta l'Olanda, dove c'è sempre il Belgio. Al passaggio il gruppo Cataldo fa registrare un vantaggio minimo su quello in cui abbiamo il Noce.

Ore 15.12 Sul Cauberg attacca di nuovo Contador, questa volta per noi c'è Marco Marcato. 5 tornate alla fine.

Ore 15.15 Si rimescolano tutte le carte, davanti sono in 29 con 30" e ci sono molti uomini pericolosi. Quattro maglie azzurre: Cataldo, Nocentini, Marcato e Ulissi.

Ore 15.20 Tra gli attaccanti insistono gli italiani, i francesi con Voeckler e gli spagnoli con un Contador che sembra sentirsi molto meglio rispetto alla cronometro, tanto da scherzare con la telecamera in un momento che può essere decisivo per la sfida iridata.

Ore 15.23 La nazionale spagnola, che ha in fuga tre uomini, corre con il lutto al braccio in memoria di Victor Cabedo, il giovane corridore della Euskatel Euskadi deceduto in settimana in seguito a un incidente stradale mentre era in allenamento.

Ore 15.25 Costretti a lavorare ancora belgi e olandesi, ma anche gli australiani. 1'10" in questo momento per i 29 all'attacco.

Ore 15.28 Scivolata in coda al gruppo, tra gli altri coinvolto Roman Kreuziger.

Ore 15.30
Tra il pubblico scorgiamo il campione olimpico Alexandre Vinokourov e il presidente di Confindustria e numero uno di Mapei Giorgio Squinzi, vero appassionato di due ruote.

Ore 15.33 In campo oggi le formazioni nazionali, ma come sempre anche le logiche di team possono influire nella competizione mondiale. La squadra più rappresentata? La Sky, che al via vantava ben 15 corridori. Cavendish, Wiggins e Froome però sono già tra le fila dei ritirirati...

Ore 15.35 Sul Cauberg ora è la volta di Rigoberto Uran, a cui si accodano altri nomi importanti tra cui Sagan e il nostro Paolini.

Ore 15.40 Un minutino scarso per i 29 al comando, che sono: Pablo Lastras (Spagna), Dario Cataldo (Italia), Timothy Duggan (USA), Alex Howes (USA), Jerome  Coppel (Francia), Winner Anacona (Colombia), Luka Mezgec (Slovenia), Vladimir Isaichev (Russia), Vitaliy Buts (Ucraina), Fabricio Ferrari (Uruguay), Gatis Smukulis (Lituania), Stephen Cummings (Gran Bretagna), Juan Antonio Flecha (Spagna), Rinaldo Nocentini (Italia), Gianni Meersman (Belgio), Michael Matthews (Australia), Maxime Bouet (Francia), Michael Schär (Svizzera), Fumiyuki Beppu (Giappone), Jakob Fuglsang (Danimarca), Marco Marcato (Italia), Diego Ulissi (Italia), Koen De Kort (Olanda), Robert Gesink (Olanda), Michael Albasini (Svizzera), Bjorn Lukemans (Belgio), Thomas Voeckler (Francia), Alberto Contador (Spagna), Jon Tiernan-Locke (Gran Bretagna).

Ore 15.45 Vengono ripresi Uran & company dal gruppo ora guidato da Australia, nazionale capitanata da Gerrans, e Germania, compatta attorno a Degenkolb.

Ore 15.50 Tra gli uomini in testa, rimasti in 24, si stanno sacrificando soprattutto lo spagnolo Lastras, il francese Bouet e l'azzurro Cataldo. Più coperti restano Marcato, Nocentini e Ulissi. L'andatura si mantiene sui 45 km/h.

Ore 15.55 Ancora Cauberg, ancora Contador in testa che con le sue accelerate aumenta la "selezione da dietro". 50 km all'arrivo.

Ore 15.56 Caduta in gruppo. Tra i tanti a terra il nostro Trentin, che fortunatamente non sembra essersi fatto male e può ripartire.

Ore 16.00 Davanti il gruppo dei fuggitivi si fa sempre più sottile (tra gli altri ha perso contatto Cataldo), ma mantiene 50" di vantaggio. 3 giri al termine.

Ore 16.05 Davanti sono rimasti in 17 e tirano solo un francese e uno spagnolo, dietro il gruppo conta non più di 60 corridori. Dei caduti sembrano essere ripartiti tutti, ma in tanti hanno perso troppo tempo a risalire in bici e ormai sono tagliati fuori dai giochi.

Ore 16.10
Tira solo lo spagnolo Juan Antonio Flecha tra i fuggitivi, quindi il gruppo sta man mano riducendo il gap.

Ore 16.15 Sul Cauberg ancora Contador, che però non fa male. Ci prova anche Voeckler in contropiede ma niente. Molto pimpante Diego Ulissi.

Ore 16.20 A due giri dal traguardo il gruppo ritorna compatto. Tutto da rifare...

Ore 16.25 Nel gruppo ancora tutti gli azzurri ad eccezione di Trentin, tagliato fuori dalla caduta, e Cataldo, che ha svolto ottimamente il suo lavoro e ora può tirare il fiato.

Ore 16.28 La media di corsa finora è di 43,788 km/h. 20 km all'arrivo.

Ore 16.30 Sul Bemelerberg allungano l'americano Talansky e l'inglese Stannard, ma il gruppo guidato dal belga Meersman non lascia loro troppo spazio.

Ore 16.35 Non piove più, ma il vento continua a spirare forte. 20 km alla conclusione, i due al comando hanno solo una manciata di secondi sul gruppo (11").

Ore 16.40 Penultima scalata del Cauberg. Ripresi Talansky e Stannard, attacca Vincenzo Nibali che screma il gruppo ma non riesce a fare una vera e propria selezione.

Ore 16.41 Parte lo spagnolo Dani Moreno, chiude ancora il Belgio.

Ore 16.42 Suona la campana. Un giro ancora e scopriremo chi conquisterà l'iride.

Ore 16.43 Attacca Voeckler, si stacca Ulissi dai primi.

Ore 16.44 In testa sono rimasti una quarantina di atleti, Nibali cerca ancora di allungare.

Ore 16.45 Nulla da fare, ancora tutti assieme. I big, da Boonen a Gerrans, da Sagan a Freire sono tra i primi.

Ore 16.47 Nel gruppo di testa ancora sei dei nostri: Nocentini, Marcato, Moser, Gatto, Nibali e Paolini. Cresce la tensione in gruppo...

Ore 16.48 10 km al traguardo. Si vanno a comporre le macchie colorate delle varie nazionali, i compagni di squadra parlottano per decidere il da farsi.

Ore 16.49 I nostri sono uniti, ultimi vagoni del nostro treno Moser e Gatto. Se si arriverà in volata le nostre speranze sono legate a loro.

Ore 16.50 Sul Belemberg fa l'andatura Samuel Sanchez. Superate le sei ore di gara, pronti al gran finale?

Ore 16.52 Anche Alberto Contador si mette al servizio di Freire, Rodriguez e Valverde. Ora è lui a dettare il ritmo. La Spagna fa paura, il Belgio se possibile di più...

Ore 16.54 Marcato, Nocentini e Paolini portano avanti i nostri. Si deciderà tutto sul Cauberg. 5 km all'arrivo.

Ore 16.56 Belgio e Italia in testa, i nostri non vogliono farsi sorprendere. Volata per prendere le posizioni.

Ore 16.58 Anche Moser si sacrifica per Nibali, sarà la scelta giusta?

Ore 16.56 In testa ora Paolini, in coda Nocentini e Marcato che hanno finito il loro lavoro.

Ore 16.58 Prendiamo il Cauberg in testa. Paolini, Nibali, Boonen e Gilbert queste le prime posizioni.

Ore 16.59 Ci prova Vincenzo Nibali, ma non c'è storia. Philippe Gilbert stacca tutti sul tratto più duro.

Ore 17.00 Dietro esplode il gruppo. 1 km e mezzo al traguardo per il belga. Dietro inseguono Valverde, Boasson Hagen e Kolobnev.

Ore 17.01 Triangolo rosso. I tre inseguitori si controllano.

Ore 17.02 Philippe Gilbert vince in solitaria, è lui il campione del mondo a Valkenburg!

Ore 17.03 Completano il podio Boasson Hagen e Valverde.

Ore 17.04 Niente da fare, purtroppo, per gli azzurri: il migliore dei nostri è stato Oscar Gatto (13°).

Ordine d'arrivo:
1 Philippe Gilbert (Belgio) 6:10:41
2 Edvald Boasson Hagen (Norvegia) 0:00:04
3 Alejandro Valverde (Spagna) 0:00:05
4 John Degenkolb (Germania)
5 Lars Boom (Olanda)
6 Allan Davis (Australia)
7 Thomas Voeckler (Francia)
8 Ramunas Navardauskas (Lituania)
9 Sergio Luis Henao Montoya (Colombia)
10 Oscar Freire (Spagna)

diretta a cura di Giulia De Maio
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COMMENTI
SENZA RADIOLINE
23 settembre 2012 15:31 azalai
il ciclismo senza radioline è molto piu bello

trentin
23 settembre 2012 16:02 maxmari
dopo un,immeritata convocazione alle olimpiadi e ancor più immeritata al mondiale trentun e riuscito a far parlare di se non x un minimo di lavoro x la squadra , ma bensì x coinvolgimento in una caduta ovviamente non nelle prime posizioni .... bettttoooooo chi ti raccomanda o impone sto corridorino???

Bettini
23 settembre 2012 17:11 Bastiano
Purtroppo il nostro selezionatore ci lascia sempre dei dubbi per le sue scelte. Due soli corridori nel primo gruppo sono davvero poca cosa, forse se qualcuno lo aiutava, Gatto poteva piazzarsi anche un po meglio ma, l'Italia di un presidente che pensa solo alla sua rielezione e questa!

Nazionale
23 settembre 2012 17:27 insella
Che facciamo,ce la la prendiamo con Trentin ,senza vedere cosa ha fatto oggi il
corridore che ha vinto una Vuelta contro Mosquera? ha preteso i gradi di capitano,
negli ultimi Kilometri ci siamo giocati Moser-Paolini e Gatto anche solo per un
onorevole piazzamento per fare lo scattino in mondovisione di 40 metri compreso
iva per poi sedersi come un paracarro. Bettini per cortesia.......

NAUFRAGIO
23 settembre 2012 17:31 stargate
Nei giorni scorsi, sono rimasto alquanto perplesso nel sentire, qua e là, che il Cauberg, essendo posto il traguardo circa 1.500 metri dopo, non sarebbe stato decisivo. Questa convinzione ha contagiato molti, soprattutto dopo la prova degli under 23. Personalmente, non ero d'accordo: pensavo che un Gilbert (parsomi in netta crescita alla Vuelta, dopo quasi un anno sabbatico), o Valverde o Sagan potessero proprio su quello strappo fare la differenza e mantenere il vantaggio Così è stato, perché chi ha determinate caratteristiche -potenza devastante negli scatti e nella progressione), se in condizione gioca tutte le sue carte su simili asperità. Quanto agli italiani, una sola parola: naufragio. Inutile parlare di tattiche, inutile magnificare il comportamento della squadra sino a pochi chilometri dall'arrivo. La situazione è che non abbiamo uomini vincenti. Non lo è, su tali percorsi, Nibali; non lo è ancora -credo lo diventerà, ma oggi è acerbo- Moreno Moser. Con ciò non intendo criticare la sua convocazione, anzi: penso che, visto il panorama attuale, Bettini dovesse proprio convocarlo, come ha fatto. Sul resto degli azzurri, che dire? Nel gruppo ci sono uomini di fatica, anche tatticamente intelligenti (mi riferisco a Paolini), ma inutile dimenarsi tanto se manca chi possa finalizzare. Insomma, al momento crisi nera! Chiudo dicendomi d'accordo con azalai sulla spettacolarità delle corse senza radioline. (Alberto Pionca - Cagliari)

Mondiale
23 settembre 2012 17:51 Westphalen
Premessa: ha vinto il più forte, Philippe Gilbert, sparata simile a quella di Saronni nel 1982, anche se molto più distante dal traguardo. Il Belgio ha corso dall'inizio da grande squadra e, soprattutto, unito, i risultati si sono visti. L'Italia sino all'ultimo giro ha corso molto bene, avevamo 6 uomini davanti su 48 atleti. Abbiamo approcciato il Cauberg in testa con Paolini e subito dietro Nibali, è mancato il siciliano rimasto con le gambe in croce nel tratto più duro. Ottimo EBH, un argento da fenomeno senza aver corso la Vuelta, spagnoli come al solito spaccati e inconcludenti, ma almeno Valverde racimola un bronzo, quarta medaglia mondiale per lui, ma mai l'oro. Gatto tredicesimo dimostra l'assoluta mancanza di un finalizzatore in Italia.

bastiano
23 settembre 2012 22:36 maxmari
non x essere contro gatto che ha fatto il massimo che poteva , non muovendosi tutta corsa e non lavorando x la squadra poteva tranquillamente fare la sua volata a ruota a moser paolini, nivali x poi agganciarsi agi avversari , sono arrivati avanti a lui corridori che anche con un treno non avrebbe mai fatto meglio , voackler 7 ???? diciamo che x il momento le sue possibilità erano quelle ...

x insella
23 settembre 2012 22:43 maxmari
se qualcuno ha lavorato x nibali , e non parlo di gatto xche non lo mai visto tra i primi 10 in tutta la corsa ...forse sarà xche già il giro prima aveva mostrato di avere un po di gamba x rompere il gruppo , sicuramente non abbastanza x stare con gilbert all'ultima tornata ,forse sbagliando nel fare l'azione in prima persona piuttosto che dietro gilbert.... trentin ??? cosa hai da dire a suo favore x dire meritava convocazione a mondiale ed olimpiadi ??? lo hai visto nei primi 50 tra mondiali e olimpiadi una volta? REALISMO .

Impressionante involuzione
23 settembre 2012 22:47 pickett
Se pensiamo che fino a pochissimi anni fa(diciamo fino a Varese 2008)l'Italia era la Nazionale di riferimento dei Mondiali,quasi la dominatrice assoluta,sembra incredibile che oggi il terzo azzurro al traguardo sia arrivato addirittura 74°!Veramente spaventoso il tracollo del nostro ciclismo,sotto ogni aspetto,in così poco tempo.

pickett
23 settembre 2012 23:48 claudino
hsai ragione e dietro nn ce niente 0 che seguo i dilettanti e, purtroppo nn ce piu ragazzi che hanno voglia di correre1 secontinua cosi fra 8 anni nn ce piu un corridore!

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