Cozzi: LPR, il team ideale per i giovani emergenti

| 27/12/2005 | 00:00
E' il vivaio ideale per far germogliare i talenti, ma anche la "scuola" più rigorosa per "svezzare" i tecnici emergenti. E così, oltre ai Gavazzi, Marzoli e Trafficante, il team Lpr pensa anche alle professionalità delle sue ammiraglie, a quei giovani diesse che, sotto l'ala esperta di Maini e Damiani, promettono di diventare le certezze del futuro. E il futuro, in casa Piscina, ha il volto simpatico di un 39enne milanese di Cornaredo, al terzo anno nel grande circo del professionismo. Lui è Claudio Cozzi, direttore sportivo del team Lpr, ex dilettante di buon livello, prima di salire in ammiraglia come allievo di Olivano Locatelli: "Siamo reduci da una stagione esaltante - spiega Cozzi - quello che abbiamo fatto nel 2005 è qualcosa di formidabile, ma sbaglia chi pensa ad una sindrome da appagamento. In realtà c'è grande voglia di confermarsi su alti livelli, per far capire che certi exploit, con l'impegno e l'abnegazione di tutti, possono diventare una piacevole costante. Per il futuro abbiamo ritoccato la squadra con grande oculatezza, colmando quelle lacune che pensavamo di avere. Oggi ci ritroviamo in mano un gruppo assortito, in grado sulla carta di ben figurare su ogni terreno". E' partito Napolitano e, sul fronte dei velocisti, sono arrivate due scommesse: "Credo che su Napolitano, alla vigilia della stagione, ci fossero molto più riserve rispetto a Marzoli e Gavazzi che, sul piano squisitamente tecnico, sono scortati da robuste credenziali. Sono due ragazzi super-interessanti, non credo faranno rimpiangere i partenti". E tra i giovani si colloca anche lui, reduce da due stagioni di grande valore empirico: "In effetti ammette Cozzi - in questi due anni sono cresciuto molto sul piano dell'esperienza. Lavorare al fianco di Maini è un'avventura straordinaria, perché - oltre ad una preparazione tecnica impressionante - Orlando ha la correttezza e la disponibilità di un collaboratore esemplare. Con lui c'è un feeling perfetto, non abbiamo mai avuto uno screzio. So che da lui posso imparare molto. E lo stesso discorso vale per Damiani, col quale ci siamo subito intesi. Quest'anno, fra l'altro, in qualche corsa, mi verrà affidata un'ammiraglia, per cui - conclude Cozzi - non posso non essere contento".
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