WIGGINS. Se mi dopassi, distruggerei la mia vita

| 13/07/2012 | 20:32
Da una settimana indossa la maglia gialla e ha firmato alcune conferenze stampa piuttosto burrascose, spesso sollecitato a rispondere a dubbi e perplessità che lo riguardano: Bradley Wiggins ha deciso così di rispondere per iscritto sulle colonne del Guardian, spiegando le sue ragioni, il suo pensiero, le sue ossessioni ed anche i suoi eccessi. Ecco l'articolo di Bradley Wiggins:

Mi sono state fatte delle domande sul doping in questi giorni e io non mi sento di avere dato una risposta tanto esauriente quanto avrei voluto. Capisco che, vista la storia recente di questo sport, mi vengano fatte, ma in ogni caso mi danno fastidio. E' difficile sapere cosa dire, mezz'ora dopo aver terminato una delle corse più difficile che hai mai corso, quando sei a pezzi. Le insinuazioni mi fanno arrabbiare, perchè pensavo che le persone avrebbero ripercorso la mia storia, le cose che ho detto quando è scoppiata l'Operacion Puerto alla vigilia del Tour 2006, quelle che ho detto quando Landis è stato trovato positivo e quelle che ho detto quando sono stato allontanato dal Tour con la Cofidis dopo che Cristian Moreni è stato beccato nel 2007.

Ritornando a casa, ho gettato il mio kit Cofidis in un cestino dell'aeroporto di Pau perchè non volevo essere visto con nulla di loro addosso, e ho giurato che non avrei più corso con quei colori perchè ero troppo arrabbiato per quello che era successo. Ciò che ho detto allora, resta vero oggi. Nulla è cambiato. Sento le stesse emozioni e rimango sulle frasi dette.

Per capirmi, credo che la gente debba guardare al contesto da cui provengo, al modo in cui questo sport è cambiato ed io sono migliorato. Mi vedono andare forte in una crono come ho fatto domenica: posso farlo perchè ho lavorato duro per colmare il gap che c'era fra me, Cancellara e Tony Martin. Cosa viene dimenticato è che la differenza fra me e questi ragazzi non era enorme in passato, anche se prima non mi impegnavo neanche lontanamente quanto sto facendo in questi due anni.

Credo che negli anni di aver dimostrato quello che posso fare. Sono stato quinto nella cronometro di Albi del 2007, dietro Alexandr Vinokourov, Andrey Kashechkin, Cadel Evans e Andreas Klöden.
I primi due sono stati testati positivi e quindi sarei stato terzo, a due settimane dal via di un Tour che non era in cima ai miei obiettivi.

Avevo già il motore, e lo ho mostrato quell'anno vincendo vincendo il prologo al Delfonato e la Quattro giorni di Dunquerque. Come nel 2005 quando sono stato settimo ai mondiali a cronometro: due corridori arrivati davanti a me, Vino e Kashechkin, sono stati più avanti squalificati per doping; un terzo, Ruben Plaza, è stato implicato nell'Operacion Puerto. Quell'anno ho vinto una tappa di montagna al Tour de l'Avenir.



Quando mi guardo indietro, ricordo quello che succedeva allora in questo sport, e trovo che fosse un'altra epoca. Personalmente la trovavo difficile. Dovevo provare a negoziare un contratto - poniamo di 50.000 sterline - Avevo due figli di cui preoccuparmi, una sussistenza da guadagnare con tutto quel che stava succedendo, e la gente mi insultava perchè altri erano dopati. Ero risentito, e non ero affatto timido nel dire quel che pensavo del doping perchè danneggiava direttamente la mia vita e quella della mia famiglia.

Da allora, i controlli hanno iniziato a funzionare meglio, è stato introdotto il passaporto biologico, e quindi è più difficile doparsi. Le possibilità di essere beccati sono molto più alte di prima. Credo che questo sport stia cambiando, se guardo a quel che hanno fatto Ryder Hesjedal al Giro d'Italia e  Chris Froome alla Vuelta. Da quando il cambiamento è iniziato, le mie performance sono migliorate, conseguentemente all'aumentare del mio impegno.

Non sto dicendo che il nostro sport sia uscito dalle palude, ma che per me il doping è un problema meno preoccupante, non è più un chiodo fisso nella mente, perchè non sono più battuto da atleti che poi vengono trovati positivi. Se c'è una differenza in me rispetto al passato, è che oggi sono più concentrato su quello che sto facendo. Presto meno attenzione a quel che succede fuori dalla mia bolla perchè non finisco più secondo dietro a gente che si dopa.

Mi tocca di meno, in termini di preoccupazioni, ma la cosa importante è che nulla è cambiato in quello che provo. Nulla è cambiato delle ragioni per cui mai mi doperei. Infatti, le ragioni per cui non userei mia droghe sono più importanti. Ho una famiglia, una vita che ho costruito e che avrei troppa paura di perdere se mai venissi beccato. Ho scritto tutto ciò nella mia autobiografia nel 2008 e sento le stesse cose oggi. E' solo che lo dico meno. C'è più attenzione su di me, e questo mi rende più chiuso. Non mi trovo a mio agio nel ruolo di leader, come è stato scritto nel mio libro.

La domanda cui bisogna rispondere non è “perchè non prenderei mai droghe?”, ma “perchè dovrei farlo?” So esattamente perchè non mi doperei mai. Sono arrivato al ciclismo professionistico con un background differente rispetto a quello di molti altri ragazzi. C'è una differenza culturale nel ciclismo britannico. La Gran Bretagna è una nazione in cui il doping non è moralmente accettabile. Sono nato in Belgio, ma cresciuto in Gran Bretagna, in me il valori olimpici sono tanto importanti quanto quelli del Tour. Non mi interesso di cosa dice la gente, l'atteggiamento nei confronti del doping in Gran Bretagna è diverso rispetto a quello che c'è in Italia o in Francia forse, dove un corridore come Richard Virenque può doparsi, essere beccato, squalificato, tornare e diventare un eroe nazionale.

Se mi dopassi potrei potenzialmente perdere tutto quello che ho. La mia reputazione, la mia tranquillità, il mio matrimonio, la mia famiglia, la mia casa. Tutto.
Ho raggiunto le mie medaglie olimpiche, i miei titoli mondiali, il titolo di Baronetto.
Andrei a prendere i miei figli in una scuola sperduta del Lancashire con tutti gli sguardi addosso, tutti saprebbero che ho imbrogliato, che ho vinto il Tour de France, ma che poi sono stato beccato. Mi ricordo che nel 2007 ho gettato il kit della Cofidis in un cestino dell'aeroporto di Pau, dove nessuno mi conosceva, perchè non volevo essere associato in alcun modo al doping.
Poi immagino come sarebbe la mia vita in una piccola comunità come la mia in cui tutti sanno tutto di tutti.

La faccenda non riguarda solo me. Ho sempre vissuto in Gran Bretagna. Tutti i miei amici sono nel ciclismo, e così la mia famiglia allargata. Il ciclismo per me non è solo il Tour de France. Mia moglie organizza gare in Lancashire. Ho il mio centro dove la gente viene e paga 40 sterline per andare in bici. Se tutto questo fosse costruito sulla sabbia, se stessi imbrogliando tutte quelle persone, dovrei vivere con la consapevolezza che tutto potrebbe scomparire da un momento all'altro. Mio suocero lavora nel ciclismo e non sarebbe più capace di farsi vedere ancora in giro. La sua famiglia è nel ciclismo da 50 anni, e io li farei sprofondare nell'imbarazzo e nella vergogna. La faccenda non riguarda solo me: se io mi dopassi  Sky, che sponsorizza tutto gli sport in Gran Bretagna, rischierebbe di finire in rovina e con essa Dave Brailsford e tutto ciò che ha fatto, e il mio allenatore Tim Kerrison.

Semplicemente non voglio vivere in una situazione così. Doparsi non varrebbe la pena. Stiamo parlando solo di sport. Lo sport per me non significa più di tante altre cose che ho, vincere il Tour de France ad ogni costo non varrebbe la pena di perdere tutto quello che ho.


Non voglio rischiare di perdere tutto quello che ho avuto dalla vita. Non voglio perchè amo quello che ho. Non rischierò per una “pozione magica”: alla fine della giornata sono un ragazzo che non vede l'ora di portare suo figlio al campo estivo di rugby dopo il Tour, dove forse incontrerà il suo eroe, Sam Tomkins. E' questo che mi sta facendo rimanere qui. Quello che mi piace è dare il massimo e lavorare duro. Se sentissi di avere bisogno di doparmi, smetterei domani stesso, mi metterei a correre cronometro di dieci chilometri, andrei in bici al bar la domenica, e mi metterei a mettere a posto le mensole alla Tesco.

Copyright © TBW
COMMENTI
Wiggo
13 luglio 2012 21:16 drinn
Grazie Brad.
Questo è il messaggio da passare a chi crede nel ciclismo del futuro.
L'uomo sempre prima dell'Atleta e dei suoi risultati.
Io ci credo ancora e sempre di più.
Roberto Damiani

Bla bla bla
13 luglio 2012 22:25 DarkSide
... quante str.n.ate... ipocrisia al 100%. Tutto per assicurare al mondo dei media, che ci mangia sopra alla grande, una verginità che non esiste. E non esisterà mai.

13 luglio 2012 22:40 fr08
speriamo che nn sia come tutti gli altri....eroi che poi sono stati smascherati...be virenque ?????? in italia????credo che nn e ben informato !!!!!millar puo partecipare alle olimpiadi .....gli italiani??? mi sembra di vedere che sono tutti a casa....

Le solite banalità
13 luglio 2012 23:11 pickett
Tutti quelli squalificati per doping fino al giorno prima dicevano le stesse identiche cose.

??
14 luglio 2012 00:05 Giov92
Il discorso non mi dispiace a leggerlo così, in tranquillità. Però era proprio necessario dire "l'atteggiamento nei confronti del doping in Gran Bretagna è diverso rispetto a quello che c'è in Italia o in Francia forse, dove un corridore come Richard Virenque può doparsi, essere beccato, squalificato, tornare e diventare un eroe nazionale."?O meglio, come si permette di fare un'affermazione del genere? Sì che cominciava a starmi simpatico

Bravo
14 luglio 2012 01:10 MARcNETT
Un bravo a Wiggins e un bel a quel paese agli ipocriti benpensanti inutili che popolano il mondo del ciclismo e soprattutto questo forum

@ pickett
14 luglio 2012 01:40 teos
Già, peccato però che fino ad analisi e controanalisi positive Wiggins ad oggi è un ciclista pulito come tutti gli altri.. Mi raccomando.. Continuate pure con la politica del sospetto che siete peggio di tutti quelli che non seguendo il ciclismo sono ancora alla retrograda equazione ciclismo=doping..

Drinn
14 luglio 2012 01:56 Fra74
Roberto,speriamo.che sia davvero cosi Wiggo,tu hai avuto modo di conoscerlo...a me,a pelle,ispira fiducia....
Francesco Conti.

A pensar male............
14 luglio 2012 06:09 Bastiano
Non si dovrebbe mai pensar male ma, quando vedi un super passista che diventa un super scalatore senza perdere nulla della sua potenza, quando vedi un super scalatore che batte il re dei passiti etc. viene davvero difficile non fare neanche un pensierino! ...............Se poi sono entrambi della stessa squadra e miracolosamente tutto il team riesce ad andare fortissimo allo stesso tempo,......................................... Va beh, lo ammetto ho peccato pensando male e chiedo perdono!!!!

14 luglio 2012 11:58 frect
E semplicemente vergognoso, si vede lontano un chilometro che e' un corridore protetto dall' Uci, non lo farebbero mai e poi mai uscire positivo,e al tour sta bene cosi perche' non gli rovinano la corsa, e poi queste lettere che sembrano scritte dagli uffici stampa dell' Uci, ma dai.....ma chi ci crede?

dubbi
14 luglio 2012 12:57 nikko
non è tanto lui a fare i numeri da circo......ma quanto Christopher Froome.... e allora i dubbi se permettete sorgono spontanei........

DICIAMO LE COSE COME STANNO
14 luglio 2012 13:29 matteo51
IL PROBLEMA NON è SE SIA DOPATO O NO...QUELLO ORMAI NON FA PIU NOTIZIA TANTO ANCHE SE LO FOSSE LA SQUALIFICA POTRA ARRIVARE FRA UN PAIO DI ANNI...
QUELLO CHE DEVE FAR PENSARE è CHE UN EX MEMBRO DEL GRUPPO MUSICALE OASIS STA PER VINCERE IL TOUR...E NON DITEMI CHE NESSUNO LO ASSOCIA AD UNO DEL GRUPPO...CON QUELLE BASETTE E QUEL CAPELLO...MA DAI UN PO DI IMMAGINE C.Z.O STAI PER VINCERE IL TOUR UN TI SI Pò VEDè!!!

Bravo
14 luglio 2012 14:08 cargoone
Anche io la penso come Brad, non tutti gli uomini sono uguali, non tutti venderebbero la propria madre per poca gloria...

QUESTO VA FORTE E BASTA!

Cargo

Nobili parole
14 luglio 2012 15:28 stc
Se queste parole sono lette e ritenute credibili perchè bisogna anche credere che una volta per tutte ci sia anche chi ha dentro di se nobili valori che lo proteggono da qualsiasi tentazione di doping. E' si non cè controllo o regolamento che serva meglio dell'etica che ognuno di noi per principio può avere.
Io ci credo , credo che dietro a queste prestazioni ci sia l'allenamento. Si perchè occorre ritornare a credere che per arrivare al successo occorrano anni di preparazione meticolosa e motivata da un grande sono. Bravo wiggins se hai ragione chapeau e che l'ambiente impari

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La discussione forsennata su Conca e la sua squadra spensierata che dominano il campionato italiano sta diventando il tormentone dell'estate, come Vamos a la playa e l'Estate sta finendo. La cosa che ancora riesce a stupirmi è soprattutto questa: sembra...


«Non ho alcun pregiudizio nei confronti della Lega, anche perché l’ho voluta, nonostante le forti pressioni per chiuderla esercitate da alcuni componenti del precedente Consiglio Federale, ma è chiaro che vorrei che ci fosse più collaborazione e rispetto». Cordiano Dagnoni,...


Mathieu Van der Poel ha già vestito la maglia gialla e ha già ottenuto vittoria di tappa al Tour. Così alla domanda se ci sia una tappa che gli piacerebbe conquistare, l'olandese della Alpecin Deceuninck ha detto che guarderà giorno...


Specialized rivoluziona ancora una volta il concetto di sella ad alte prestazioni con l’introduzione della nuova S-Works Power EVO con tecnologia Mirror: un prodotto pensato per chi cerca la massima libertà di movimento sulla bici, senza rinunciare a comfort e supporto nelle posizioni...


Colpo doppio per l'americana Heidi Franz che conquista la seconda tappa della Volta a Portugal Feminina, la Canelas-Águeda di 94 chilometri, e balza al comando della classifica generale. La trentenne di Bandridge Island nello Stato di Washington portacolori della Cynisca...


Look Cycle, portabandiera dell'eccellenza francese nelle ciclismo,  presenta oggi la 795 Blade RS Iconic Black Radial, la bici ufficiale del Team Cofidis per il Tour de France 2025. Veloce, reattiva e incredibilmente elegante, sara una delle migliori ai nastri di partenza...


Scatta il Tour e la Tudor Pro Cycling annuncia una nuova prestigiosa partnership: del team di Fabian Cancellara entra a far parte anche MSC Crociere. Il nuovo sponsor avrà una forte visibilità sul kit del Tudor Pro Cycling Team -...


Nimbl è orgogliosa di annunciare che la partnership con Team Visma | Lease a Bike,  andrà oltre le calzature, includendo ora anche una linea di abbigliamento da ciclismo ad alte prestazioni. Questa pietra miliare segna una nuova fase del percorso di Nimbl...


Tra i corridori più attesi di questo Tour de France che non saranno impegnati nella classifica generale, c’è Jasper Philipsen, il velocista belga che corre con l’Alpecin -Deceuninck al fianco di Mathieu van der Poel. In questa Grande  Boucle il...


Una prima storica per la Groupama-FDJ: i corridori del team transalpino indosseranno una maglia nuova di zecca appositamente progettata per il Tour de France 2025! Frutto della stretta collaborazione tra la squadra, Groupama, FDJ e Alé, la nuova maglia rivisita...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024