| 03/07/2012 | 08:53 Prima domanda: hai ritrovato le chiavi della macchina? «No, sono davvero sbadato. Dopo esser partito per il Giro di Turchia ho passato giorni a cercarle, ma senza successo. Per fortuna quando sono tornato all’aereoporto di Bologna la macchina c’era ancora e, grazie alle chiavi di scorta che mi ha portato mio fratello, sono riuscito a tornare a casa. In compenso come molti altri ho dovuto aspettare qualche giorno la valigia, ma questa volta non per colpa mia, ma di Turkish Airlines. Nella vita di tutti i giorni sono parecchio distratto, ma in gara mi trasformo: concentrato, determinato e pronto a dare il massimo. E qualche volta mi va bene». A parte chiavi e valigie, in Turchia ti è andata benissimo. «Ho vinto, tutto solo, la quinta tappa da Marmaris a Turgutreis attaccando a 10 chilometri dal traguardo sui miei compagni di fuga. Non mi aspettavo di poter vincere al primo anno nella massima categoria, è stata davvero una grande gioia. Ho ricevuto tanti complimenti, solo papà invece di dirmi “bravo” mi ha chiamato per insultarmi per le chiavi (sorride, ndr)». La tua forza in più è stata nonno Giuseppe. «Sì, la notte prima della corsa mi è apparso in sogno. Eravamo molto legati, purtroppo è venuto a mancare a febbraio mentre ero in Malesia a correre. Gli avevo promesso che quest’anno mi avrebbe visto al Giro d’Italia, il sogno non si è realizzato, sono sicuro che in quella cavalcata mi ha accompagnato». Cosa ha rappresentato per te questa vittoria inaspettata? «Mi ha fatto capire dove posso arrivare, che ruolo posso avere in corsa, e mi ha dato maggiore fiducia nei miei mezzi. Credo molto in me stesso, ma di vincere al primo anno non me lo aspettavo proprio». Dove abiti? «Sono nato a Ponte San Pietro, ma la mia famiglia è di origine siciliana quindi mi sento mezzo bergamasco e mezzo siculo. Abito a Verdellino con mamma Teresa, papà Salvatore e mio fratello minore Giuseppe, mentre mia sorella maggiore Cristina ha una casa vicino a noi. D’estate si va tutti insieme in vacanza a Catania». Che tipo sei? «Ho 23 anni e corro nella Colnago Csf Bardiani. Mi piace ridere e scherzare, nella vita di tutti i giorni sono distratto, ma testardo e determinato in quello che voglio, gare comprese». E come corridore? «Sono un attaccante molto generoso. Preferisco quasi aiutare i compagni che cercare in prima persona la vittoria. Quando vince un mio amico sono davvero felice come se avessi vinto io». A parte pedalare come trascorri il tempo? «La maggior parte dei pomeriggi li passo giocando con la mia nipotina Giulia, mi diverto a farle da baby sitter quando mia sorella è al lavoro. Non ho hobby particolari: ascolto musica, passo ore al computer e mi diverto uscendo con gli amici». Quando hai scoperto il ciclismo? «A 6 anni. Papà, che come tutti nella mia famiglia non aveva mai gareggiato, aveva visto dei ragazzini del mio paese in bicicletta e tra i vari sport che mi aveva proposto di praticare io ho scelto il ciclismo. Prima gara da G1 con la maglia della SC Marziali Verdellino. Da lì non ho più smesso e la mia famiglia per forza di cose ormai è appassionatissima di ciclismo». Cosa rappresenta il ciclismo nella tua vita? «Da poco un lavoro, da sempre una grande passione, ma non è tutta la mia vita. Oltre alla bici, c’è molto altro». Chi devi ringraziare per dove sei arrivato? «Ernesto Colnago e tutta la squadra biancoceleste. Se non mi avessero dato fiducia non avrei mai potuto correre coi professionisti, figuriamoci vincere! In 18 anni passati in sella in pochi hanno creduto in me. Alla prima stagione da dilettante per un periodo ho addirittura smesso perché a furia di sentirmi ripetere “non potrai mai essere un corridore” avevo iniziato a crederci». Per quale motivo? «Perché sono meno dotato di molti altri ragazzi in gruppo, devo allenarmi tanto e non sgarrare mai per essere coi migliori. Non sono nato con le stimmate del campione, ma sarei felice di diventare un buon gregario». Ti alleni con Marco Pinotti. «Sì, oltre che con l’ingegnere esco spesso coi due Locatelli, Stefano e Paolo. Abitiamo tutti nella stessa zona e siamo amici. Stimo molto Marco, per me è un modello come uomo e corridore. Quando ci alleniamo assieme mi dà molti consigli, è sempre disponibile, ma bisogna dire anche che mi tira il collo perché è davvero forte». Dai compagni di allenamento passiamo a quello di stanza. «Dai tempi della Colpack sto con Stefano Locatelli, ci troviamo benissimo assieme perché siamo molto simili e siamo legati da un’amiciza che va al di là della bici». A quali corse punti quest’anno? «Spero di far bene nei mesi estivi, mi riferisco in particolare al calendario italiano, e di continuare a dare il massimo per aiutare la squadra». Come ti immagini nel futuro? «Se ti riferisci al ciclismo spero di diventare un buon gregario, per quanto riguarda la vita privata, invece, al momento non ne ho idea. C’è tempo per pensarci».
Un comunicato del Gs Emilia che ricorda l'appuntamento con le due gare in programma sabato 4 ottobre 2025 - il Giro dell’Emilia Granarolo e il Giro dell’Emilia BCC Felsinea Donne Elite - rivela la novità dell'ultimo momento: la Israel Premier...
Andrea Cantoni ha messo la sua firna sulla 65a edizoione della Coppa Meesapica, andata in scena a Ceglie Messapica sulla distanza di 146, 4 km. Il portacolori della Mg K Vis ha anticipato sul traguardo Davide Quadriglia della Biesse Carrera...
Magdeleine VALLIERES. 10 e lode. La campionessa del mondo che non ti aspetti. La underdog che stravolge lo spartito iridato, che confonde le carte, che ne nasconde alcune per mostrarne delle altre. Corsa folle, alla faccia del mondiale duro e...
Il Mondiale spesso si trasforma nella gara più imprevedibile di tutte e in Africa, la corsa iridata ha visto vincere la canadese Magdeleine Vallières. La ventiquattrenne, nel World Tour corre con la EF Educational Oatly e a Kigali, ha battuto...
Alessio Magagnotti torna a colpire. Il trentino della Autozai Contri, due volte iridato ai campionati mondiali su pista, ha vinto la 86sima edizione della Coppa San Vito per juniores che si è svolta a San Vito al Tagliamento in provincia...
Una bella sorpresa Vallieres, 24 anni canadese originaria di Rouyn-Noranda e residente a Sherbrooke città del Canada localizzata nell'estremo sud della provincia del Québec, vicino alla frontiera degli Stati Uniti. La nuova campionessa del mondo corre per la EF Education...
Andrea Tarallo ha vinto la 63sima edizione della Coppa Citta' di Bozzolo per juniores che si è disputata nel Mantovano. Il corridore del Team Vangi Il Pirata allo sprint ha superato quattro compagni di fuga con i quali si era...
Tommaso Dati torna a vincere. Il toscano della Biesse Carrera Premac, reduce da alcune tra i professionisti come stagista della Cofidis, oggi si è aggiudicato il Gran Premio Varignana Cablotech Biotraining-Coppa Dal Fiume per dilettanti, con partenza da Osteria Grande...
Delusione e tanta amarezza. Elisa Longo Borghini non si tira indietro dopo l'opportunità sprecata ai mondiali di Kigali, in Rwanda. L'azzurra si è sfogata subito dopo l'arrivo analizzando cosa non ha funzionato nella gestione della gara: «È stata una gara...
La campionessa che non ti aspetti, la canadese che non ti aspetti: a vincere i Mondiali femminili in Ruanda è Magdeleine Vallieres, 24enne della Education First, appena alla seconda vittoria in carriera dopo il Trofeo Palma d'inizio anno scorso! Argento...
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.