LA STORIA. Fabrizio e il ritorno in quel reparto di oncologia...
| 06/06/2012 | 08:59 Fabrizio Macchi ci ha mandato queste note che ci sembra giusto proporre anche a voi per il oro arico di emozione e di umanità.
«Ormai sono diversi anni che ci conosciamo ed abbiamo condiviso emozioni per le vittorie e delusioni per le sconfitte. Si è costruito senza ombra di dubbio un legame forte con tutti voi ed è per questo che voglio condividere la fortissima esperienza fatta ieri: Dopo moltissimi anni, ieri sono passato all'Istituto dei Tumori di Milano (dove sono stato x 3 e mezzo ricoverato): che strana sensazione. Al sesto piano dove ero ricoverato adesso c'è la Chirurgia Toracia, ho incontrato il medico che mi ha operato al polmone ed abbiamo scambiato due chiacchiere. Passando per il corridoi proprio difronte alla mia camera c'è appesa questa foto: io in braccio al mio papà e Thomas in braccio a me. E' stata una emozione travolgente vedere la foto e soprattutto rivedere quei posti. Ho provato ad andare in pediatria, ma appena entrato ho visto tutti quei bimbi (dell'età di Mattia oppure di Thomas, i miei figli) e non ce l'ho fatta… troppo forte. Scusate si vi ho rubato qualche minuto ma credo siano cose che fanno riflettere sulla vita intera».
scusate? non scherzare? in un mondo dove ormai tutti si preoccupano solo di apparire, trovo che dichiarare la propria sensibilità sia un grande pregio.
hai ragione, questa come altre situazioni ci fanno riflettere. purtroppo i nostri buoni propositi li dimentichiamo velocemente.
altrimenti questo mondo egoista non esisterebbe.
grazie e in bocca la lupo a te.
io
7 giugno 2012 11:45Melampo
Concordo in pieno con quanto scritto da AERRE56.
Il valore della vita
7 giugno 2012 14:14Bartoli64
In un mondo dove per tantissima gente il problema quotidiano è ancora rappresentato dall’acquisto della scarpa firmata, dell’organizzazione della vacanza o dell’aperi-cena con gli amici, in un mondo dove si sa sempre il prezzo di tutto ed il valore di niente, bisognerebbe farsi un giro ogni tanto in certi ospedali ed in certi reparti per comprendere cosa può essere davvero la vita.
Bartoli64
Per Bartoli64
7 giugno 2012 16:26Melampo
Come per AERRE56, concordo pienamente con quanto hai scritto. Forse sei mesi di servizio civile per i giovani E LE GIOVANI di vent'anni (non dico un anno nella Folgore, come ho fatto io) in certi reparti ospedalieri, potrebbero ridare un senso a certe vuote vite. Un saluto.
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