GIRO. Bartoli accusa: i corridori rischiano troppo

| 17/05/2012 | 11:13
Finali sempre emozionanti e al cardiopalma all’edizione 2012 del Giro d’Italia. Con la non felice circostanza purtroppo, quando si tratta di sprint  a ranghi compatti, di assistere puntualmente a qualche caduta. Come nel caso di Sacha Modolo, scivolato in terra nell’atto di affrontare l’ultima curva, nella tappa di ieri con l’arrivo posto sul Viale Verdi di Montecatini Terme.
Un argomento che è stato affrontato anche nel talk-show pomeridiano “Fuori di bici” – l’immancabile finestra sul Giro, sulle frequenze di Radio Sportiva -, nel corso del quale è intervenuto Michele Bartoli. «Qualcuno rischia un po’ troppo e il tracciato ci mette del suo  - ha commentato il grande cacciatore di classiche –. Personalmente avevo già avuto modo di sottolineare nei giorni scorsi che quello di Montecatini era forse l’arrivo più difficile del Giro. Merito anche della salita posta nel finale, la selezione ha contribuito a far sì che il gruppo prendesse le curve in fila indiana e tutto sommato è andata bene. La scivolata che c’è stata è da imputare più a un errore umano che ad altro. È chiaro comunque che il rischio che si prendono i corridori è elevato. Forse un po’ troppo».
Prima dell’intervento di Bartoli, approfittando della circostanza fortunata che il vincitore di tappa Roberto Ferrari stava uscendo dalla Sala Stampa dove si era appena conclusa la conferenza, è stato possibile avere in diretta il racconto diretto del finale da parte dell’assoluto protagonista, che grazie a uno sprint eccezionale era riuscito a mettersi dietro rispettivamente Chicchi, Vaitkus e il campione del mondo Cavendish.  
Oggi sono attesi ancora grandi ospiti a “Fuori di bici”: uno dei più attesi protagonisti per la sfida alla maglia rosa, Michele Scarponi, e il campione d’Italia Giovanni Visconti, apparso tonico e reattivo nelle ultime due tappe. Il finale della tappa odierna sembra strizzargli l’occhio.
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COMMENTI
L'analisi di Miki, le curve di Montecatini e l'aplomb di CannonBall
17 maggio 2012 14:37 Bartoli64
Da grande campione qual è stato, Miki Bartoli ha fatto un’analisi lucida e ineccepibile sul finale di ieri aggiungendo che i corridori si prendono troppi rischi, anche perché fidano troppo sulla propria capacità di condurre la bici, sui riflessi (spesso appannati come ieri) e sulle caratteristiche dei materiali che usano.

Dice giusto Michele quando afferma che quello di Montecatini era l’arrivo più complicato del giro, con quelle 3 curve a 90° poste all’ultimo km., anche se i corridori ci erano già passati dentro una volta.

Ieri, peraltro, le “botte” tirate da Ballan e Visconti negli ultimissimi chilometri - che gli Sky hanno dovuto comunque chiudere - hanno fatto arrivare decisamente “suonati” i gregari di Cavendish che, offuscati nei riflessi e con l’acido lattico fino al cervello, hanno toppato quell’ultima curva che il Campione del Mondo ha poi affrontato con un rapporto impossibile nella certezza che ne sarebbe uscito ad una velocità nettamente superiore a quella che si è poi verificata.

La volata di Ferrari, più che averla fatta lui (e comunque si vedeva lontano un miglio che era il più brillante di tutti), l’hanno fatta gli scatti di Ballan, Visconti, e le 3 curve finali.

Quanto alla giustificazioni di Modolo, mi spiace ma non reggono….

Sacha è sicuramente uno dei ns. migliori giovani e sono sicuro che ci darà belle soddisfazioni, ma dire “mi si è chiuso lo sterzo” non significa nulla.

Quando “pieghi al limite” la bici basta entrare in una curva ad una velocità di pochissimo superiore agli avversari, oppure piegare la bici un solo mezzo grado in più e sei a terra, specialmente se hai sotto ruote ad altro profilo che poco o nulla concedono alle torsioni laterali e la sfortuna c’entra poco.

Se poi aggiungiamo che e più che probabile che il corridore della CSF Colnago sia arrivato poco lucido (anche lui come molti altri) si capisce il perché sia, purtroppo, finito in terra.

In ogni caso, coraggio Sacha! Si può anche sbagliare, si può anche avere una condizione un po’ così e così, l’importante è che non si molli mai e che dai propri sbagli qualcuno non si faccia del male.

Bartoli64

P.S. Meglio, molto meglio l’analisi fatta oggi da Michele Bartoli rispetto a quella che ha fatto ieri in TV Cipollini, che prima ha praticamente accusato Cavendish e i suoi di scarsa professionalità e poi si è offerto come collaboratore tecnico per la sua squadra.

Il Campione del Mondo non è una “cima” quanto a simpatia (e si sa), però se ieri Re Leone non s’è preso un sonoro fu*k you in diretta tv lo deve solo al suo aplomb tipicamente british.

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