I VOTI DEL DIRETTORE. Pozzovivo gigante, Cunego un po' meno
| 13/05/2012 | 19:21 di Pier Augusto Stagi
LA TAPPA. 4. La partenza da Sulmona, autentica bomboniera incastonata nel parco nazionale della Majella, apre il cuore. Il lungo viaggio è terreno ideale per le fughe, ma assolutamente ininfluenti per chi sogna in grande. Chiamano lago uno specchio d’acqua limitato che fatichiamo a riconoscere tale; chiamano salita qualcosa che ha solo le sembianze di qualcosa di simile. Lo sbadiglio accompagna i “suiveurs”. Poi Pozzovivo ci aiuta al risveglio.
Domenico POZZOVIVO. 9. A 6,8 chilometri dal traguardo il piccolo scalatore lucano coglie l’attimo nel punto esatto dove bisogna coglierlo. Uno scalatore che vince su un altopiano. Un peso piuma costretto a soffrire come un cane negli ultimi 4 chilometri di pianura. E dire che quello di oggi lo chiamano arrivo in salita, ma Domenico è bravo a sorprendere tutti, anche se stesso e il suo team. Un piccolo uomo che pedala verso un grande sogno.
Miguel AYALA MINGUEZ. 6. Sulla salita verso Roccaraso comincia la bagarre. Al km 10 evadono Berard (Ag2r), Minguez (Euskaltel), Amador (Movistar) e Marczynski (Vacansoleil). I quattro al km 71 raggiungono un vantaggio massimo di 11’. Sono gli unici che si fanno un fondo così. Poi, come dicono i corridori, tornano indietro da soli. Tutto come da copione.
Ryder HESJEDAL. 5. Fatica dnnatamente nei tratti più duri dell’ascesa verso Lago Laceno. Non è brillantissimo, ma tiene botta: sì, ma a fatica.
Damiano CUNEGO. 5. A 5 chilometri dal traguardo, nel punto più duro, accusa il colpo. Perde contatto. Poi riesce a rientrare nel falsopiano dell’altopiano. Passo falso.
Dario CATALDO. 6. È sempre lì, attento e presente. Quinto all’arrivo, ottavo nella generale. Avanti così.
Damiano CARUSO. 7. È il migliore dei giovani: sesto oggi a Lago Laceno, settimo nella generale a soli 45” dalla maglia rosa. Prima settimana buona, ma guai montarsi la testa.
Gianluca BRAMBILLA. 6. Completa con il suo settimo posto la grande giornata firmata Colnago-Csf. Studia da grande, con i grandi ci rimane.
Sylvester SZMYD. 8. Basso gli dà l’ordine di fare l’andatura negli ultimi 15 chilometri per non far scattare nessuno. Lascia andare solo Pozzovivo (ora la Colnago è in debito: una squadra amica in più), per il resto è semplicemente monumentale.
Marco PINOTTI. 5. Ha le stesse caratteristiche di Basso: soffre gli scatti in salita. Ma grazie a Szmyd gli scatti non ci sono. Eppure oggi non digerisce nemmeno l’alta velocità. Giornata negativa: arriva 33° a 1’24”
Andrea GUARDINI. 4. Arriva ultimo, ad oltre 25’. La nota positiva è che si mette di buzzo buono e arriva fin su in cima, ma come dice il suo diesse Luca Scinto c’è da stare con i piedi ben saldi per terra e lavorare sodo. Con umiltà e determinazione. Se sarà capace di farlo, potrà diventare corridore. Con la «c» maiuscola.
x cunego e guardini
Saranno (o sono, IMHO) anche due ottimi corridori, ma entrambi, chi per un motivo chi per un altro, non sono i prim'attori del giro di quest'anno
p.s. Oggi (ieri a quest'ora) Sagan ha fatto un figurone all'AMGEN.
La notizia non e' ancora nelle news. Per quel poco che conta: i miei complimenti e ringraziamenti alla liquigas che quest'anno ha portato uno squadrone in california.
Uno o due capitani?
14 maggio 2012 10:06valentissimo
Sinceramente non credo che la Liquigas possa continuare a tenere al risparmio Caruso per difendere la sua maglia bianca. Ieri sulla salita sembrava anche lui un capitano ma, se la Liquigas vuole vincere il Giro, più avanti avrà bisogno anche delle sue tirate.
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