SENTENZA CUCINOTTA. La reazione della Federciclismo

| 03/05/2012 | 22:51
Il Presidente della FCI Renato Di Rocco e il Consiglio Federale prendono atto del giudizio emesso dalla Corte Federale in merito al ricorso presentato dalla ciclista Annalisa Cucinotta avverso alle delibere n.30/2011 e n.150/2011 relative al divieto di partecipazione ai Campionati Italiani degli atleti sanzionati per doping.
A tale riguardo si evidenzia che le delibere federali sono precedenti all'abolizione della Regola 45 del codice Wada da parte del TAS. La decisione dell'organo giudicante federale sarà applicata nel pieno rispetto delle norme previste dall'ordinamento della FCI e della separazione dei poteri posta a fondamento della democrazia interna e dell'attività federale in genere.
Va peraltro rilevato che tali delibere furono conseguenti alla ferma presa di posizione di tutte le componenti del ciclismo italiano in occasione degli Stati Generali convocati in un momento di grande emergenza.
L'adeguamento delle regole alle normative del Cio cambiate in base alla sentenza del TAS non fa venir meno l'esigenza di una svolta culturale intesa a privilegiare i valori etici rispetto a quelli meramente tecnici e legati alla prestazione. La scelta e i criteri di eleggibilità degli atleti chiamati a indossare la maglia azzurra per tutto ciò che essa rappresenta agli occhi dei giovani e degli sportivi non possono essere fissati solo da regolamenti, ma devono rispondere anche agli scopi morali e sociali che la Federazione si è liberamente data a tutela del proprio movimento e ai quali fanno riferimento i tecnici preposti alla formazione delle squadre nazionali nell'ambito delle loro competenze.
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COMMENTI
In sintesi
3 maggio 2012 23:43 Veleno
E quindi cara Annalisa, scordati la maglia azzurra ...

Concordo ma...
4 maggio 2012 10:42 medioman
...ci aggiungere che anche la scelta dei dirigenti deve "rispondere anche agli scopi morali e sociali" se vogliamo coerenza.

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