Armstrong vince, Basso si esalta

| 17/07/2004 | 00:00
La temuta frazione pirenaica e' stata in realta' una doppia corsa. In una si sono cimentati il danese Rasmussen, il tedesco Voigt e il francese Chavanel, autori di una lunga fuga che man mano che si saliva verso Plateau e' andata perdendo smalto, fino ad essere annullata. L'altra invece ha visto protagonista il gruppo dei migliori, con uno che studiava l'altro, con Armstrong e i suoi 'postini' che facevano sempre l'andatura fino a imporre un ritmo elevato e costringere i vari Ullrich e lo stesso Basso a non azzardare sortite. Ci ha provato lo spagnolo Mancebo sulle rampe che portano al Col d'Agnes ma e' bastato poco perche' la Us Postal recuperasse il fuggitivo. Una lunga frazione quindi caratterizzata da uno studio attento, in attesa dell'affondo decisivo che non poteva non venire sull'ultima asperita', quella verso il Plateau de Beille. Prima di questa settima salita, i corridori avevano affrontato nell'ordine il Col des Ares, a quota 797 e dopo 42 chilometri di corsa; il difficilissimo Col du Portet d'Aspet, a quota 1.069 e dopo 64 chilometri, con il doveroso e sentito omaggio alla memoria di Fabio Casertelli, morto il 18 luglio 1995 a causa di una caduta mentre affrontava la discesa. Casertelli era compagno di squadra di Armstrong (allora il texano correva per la Motorola) e ogni anno dal 1995 il Tour transita in quella zona per ricordare la speranza del ciclismo azzurro, e Armstrong da' sempre il meglio di se' in questa speciale appuntamento, per onorare il giovane amico. Poi e' stata la volta del Col de la Core, a quota1.395 e dopo 99 chilometri di corsa. Tra il secondo e il terzo colle (al Tour i francesi chiamano cosi' le montagne) al momento del rifornimento in corsa c'e' stato il ritiro di Tyler Hamilton, ufficialmente a causa di dolori alla schiena ma di fatto l'americano era in profonda crisi psicofisica, acuita dal pesante ritardo accumulato ieri a La Mongie nei confronti di Armstrong. Poi in crisi e' andato un altro eccellente: lo spagnolo Iban Mayo, che ha ceduto di schianto sulla salita del Col de Latrape , a quota 1.111 metri, ed e' stato sul punto di ritirarsi. Mayo si e' anche fermato, ha percorso a piedi alcuni metri, ha cambiato bici, ha avuto con se' tutta la squadra Euskadi-Euskaltel, ma non e' piu' riuscito a riprendere il gruppo dei migliori; sul traguardo e' arrivato infatti con forte ritardo. Sui primi tre colli a transitare davanti a tutti e' stato Chavanel, che poi ha ceduto sul Col d'Agnes, dove e' passato per primo Rasmussen agganciato al francese e al tedesco Voigt, che avevano avviato la lunga fuga. Sulla quinta salita della giornata, Port de Lers, a quota 1.517, ancora Rasmussen e Voigt con 4 minuti di vantaggio sugli altri; quindi la discesa, durante la quale Armstrong ha forato ma non ha avuto problemi a rientrare, e poi di nuovo in salita verso Ornolac. Ascesa tranquilla, visto che era a quota 509, ma ormai la fuga era segnata, con i battistrada raggiunti non appena la strada ha presentato brusche impennate in direzione di Plateau. E qui Ullrich ha perso contatto. Non per uno scatto dei "postini". E' stato sufficiente il forcing di Jose' Acevedo. Il portoghese, 31 anni, e' un altro dei fedeli gregari di Armstrong; nell'ultimo tratto ha preso il posto di "Checo" Rubiera, pure lui della Us Postal, e tirato il suo capitano in vista dell'attacco chiave nei dieci chilometri finali. Un forcing costato a Ullrich almeno 20 secondi a chilometro e alla fine tradotto in altri 2 minuti e 42 secondi che si aggiungono ai 3 minuti e 37 gia' accumulati finio a ieri. Sulla scia di Armstrong e' rimasto anche oggi il solo Ivan Basso, una vera e propria "ombra" per il texano: non l'ha mollato mai nell'ascesa al Plateau, 18,5 chilometri con pendenza media del 6,4% ma in alcuni tratti anche all8%. In ritardo Gilberto Simoni: ha chiuso distaccato di 3 minuti e 42 secondi. Nelle retrovie la maglia gialla Voeckler, 'vittima sacrificale' della montagna - lui va bene in pianura - e che pero' con una prova d'orgoglio ha saputo tenere duro fino al termine e conservare anche sui Pirenei la maglia gialla, anche se per appena 22 secondi. Ma senz'altro le vere "vittime" di questa corsa a eliminazione oggi sono state Hamilton, Mayo e Ullrich. La cronaca finale della tappa dice che a sette chilometri dal traguardo Acevedo si e' spostato, avendo ultimato il suo compito, e dunque toccava al capitano. E Armstrong e' andato su, con Basso. Come ieri sulla salita verso a La Mongie, i due hanno pedalato di buon accordo, decisi a non farsi riprendere. Oggi pero' il texano voleva il successo: per se', per distanziare ancora di piu' gli altri, per Casartelli, per bissare la vittoria ottenuta qui nel 2002. Oggi dunque niente sconti, nessun regalo, e ai 200 metri finali l'americano si e' alzato sui pedali ed e' andato a vincere. Per Basso la grande soddisfazione di essere arrivato con il campione dagli occhi di ghiaccio e il terzo posto in classifica generale, a 1 minuto e17 dallo statunitense.
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