TRENTINO. Punta Veleno fa tremare i polsi

| 19/04/2012 | 09:55
Tappa regina quest'oggi al Giro del Trentino 2012, da Pergine a Brenzone (167,800 km), con l'atteso e inedito arrivo di Punta Veleno.
«Una salita così non piace a nessuno, nemmeno a uno scalatore come me» ci ha confidato Carlo Alberto Betancur dell'Acqua&Sapone dopo la ricognizione effettuata martedì. «Terribile, non spiana mai» gli fanno eco gli altri corridori che hanno provato il finale che oggi sarà sicuramente appassionante per il pubblico, ma massacrante per chi è in gara anche per il clima (ieri sera a Levico Terme nevischiava, al momento non piove ma fa freddo). Il rapporto che sembra andare per la maggiore? Il 36x28.
Analizziamo il tracciato: la corsa prende il via dalla cooperativa Piccoli Frutti di Pergine, prosegue in direzione Avio ed entra nella regione del Veneto. Si raggiunge il traguardo volante in località Rivalta, prima di affrontare la salita breve ma impegnativa dei Lumini, di quasi 7 km alla pendenza media del 6.4 %, dov’è posto il primo GPM di giornata.
Si scende quindi fino a Garda e si costeggia il lago in direzione nord fino a Brenzone, dove ha inizio la salita di Punta Veleno, lunga 8.5 km con una pendenza media del 15% e punte intorno al 20% dove, a due chilometri dall’arrivo, è posto il GPM. Dopo un breve tratto in discesa l’ultimo chilometro in falsopiano che porta al traguardo. Atteso un grande show tra gli scalatori e gli uomini che vorranno testare la gamba in vista del Giro d'Italia sulla salita che un certo Gilberto Simoni ha definito: «più dura dello Zoncolan» e, dati alla mano, possiamo dire essere più dura di tutte le salite che hanno fatto la storia del ciclismo. Perché? Analizzando i 6 km più impegnativi delle mitiche e popolari ascese a cui il gruppo è abituato Punta Veleno fa davvero paura.
Dal km 2 al km 8 presenta un dislivello di 912 mt e una pendenza media del 15%. Più dello Zoncolan (2-8 km > 894 mt), del Mortirolo (3-9 km > 841 mt), dell'Angliru (6-12 km > 816 mt), del Mont Ventoux (7-13 > 575 mt), del Tourmalet (7-13 > 542 m), del Galibier (12-18 > 516 m), dell'Alpe d'Huez (1-7 > 522 mt) e del Puy de Dome (8-14 > 666 m).
Il leader della generale Mathias Frank (BMC) si è detto: «shockato, da quanto sale e da quanto è lunga». Per lui e tutti gli altri i corridori che oggi l'affronteranno sarà una fatica incredibile, per i veri appassionati di ciclismo uno spettacolo imperdibile!

da Pergine Valsugana, Giulia De Maio
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COMMENTI
Punta veleno
19 aprile 2012 11:15 TIME
Eccoci di nuovo ad infiammare questo sport con una tappa del Trentino da brivido e impraticabile per sportivi comuni e professionisti. Si annuisce che si vuole a tutti i costi lo spettacolo, salvo poi di fare all’arrivo tutti i controlli antidoping per incastrare qualcuno. Ma vi sembra normale fare una tappa del genere e salire su quelle pendenze senza accusare stanchezza, spossatezza e senza prendere o assumere nulla di illecito ?… pensiamo effettivamente che si vadi sempre con zuccheri ed acqua affrontando salite del genere senza mettere piede a terra ?.
Molti scollineranno perché li attendono le ammiraglie, ma gente comune che vanno veramente “a pane ed acqua” (come il CONI vorrebbe che sia) con il solo sguardo in avanti … invertiranno la marcia per tornare a valle !.


per TIME
19 aprile 2012 11:48 geo
Carissimo TIME: logica del cavolo! Salita dura? Si va più piano! Recupero difficile? Si andrà più piano!
TIME: non sostengo il doping neanche "tangenzialmente" come fai tu!

19 aprile 2012 11:50 emailrosso
Ma dai, non esageriamo, anche chi va a pane e acqua può fare quelle salite. La differenza è che le fa più piano, non è vero che si debba mettere piede a terra e tornare indietro.

Sofferenze
19 aprile 2012 11:59 mitico
Si ha l'impressione che gli organizzatori godano nel vedere soffrire i corridori. Se si cerca lo spettacolo, mettete pure le salite con pendenze impegnative, ma che siano corte. I corridori fanno i distacchi ugualmente, senza prendersi la pelle e cercare "soluzioni" alternative per sopportare la fatica

19 aprile 2012 12:45 cannonball
questa è una tipica salita assurda che fanno solo i cicloamatori; quindi cicloamatori godetevi questo ''spettacolo'', ma il ciclismo vero sono le salite mitiche lunghe e con pendenze normali, non queste salite da circo

19 aprile 2012 14:50 marcog
Scusatemi ma anche se ogni tanto viene affrontata una salita dura non deve succedere il finimondo. Sono d'accordo che le salite storiche (Stelvio, Pordoi ecc....) hanno un altro fascino ma di selezione, con gli atleti moderni,ne fanno ben poca. E poi dicimola tutta non è certo lunga 20km...... è poco più di 6 km..... chi la vuole fare forte bene, gli altri possono salire come facciamo noi cicloturisti della zona (sono della zona e la salita in questione la faccio regolarmente 2/3 volte l'anno)

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