Paolo Valoti dopo il danno la beffa: 150 punti e ora deve pagare

| 09/11/2005 | 00:00
Sport duro il ciclismo, soprattutto quando si va a sbattere contro un'automobile. Durissimo quando vedi la morte in faccia e rischi di veder spezzata, in maniera definitiva, la tua carriera di ciclista professionista. Sport atroce se da parte lesa, ti trovi ad essere chiamato a difenderti come colui che ha procurato il danno: all'automobilista. La storia è quella di Paolo Valoti, un onesto faticatore del pedale, bergamasco di 34 anni, professionista dal 1996, che in carriera ha vinto sei corse, l'ultima delle quali il 3 settembre scorso a Imola: coppa Placci. La stessa corsa che, un anno prima, poteva chiudergli definitivamente la carriera, quando finì in ospedale dopo un impatto violento con un'auto che era in sosta a bordo strada: due ore e mezza di intervento, 150 punti per ricucirgli il torace. Trauma facciale e frattura di una vertebra. Carriera finita, pensava Paolo Valoti. Carriera finita, pensavano in molti. Ma dura è anche la testa dei corridori, e questo minuto atleta bergamasco, non solo si è ripreso, ha recuperato forze e coraggio, e un anno dopo è andato a vincere la corsa che l'aveva in pratica sbattuto in sala operatoria, con uno sbrego impressionante sul torace. Fin qui la storia bella e romantica del corridore che non si dà per vinto e lotta contro la malasorte per risalire la china. Oggi c'è di più. Di quell'impatto tremendo sono rimaste le cicatrici e una citazione per danni da parte della proprietaria dell'autovettura, contro la quale era finito il malcapitato Valoti. «Questa mattina, il mio avvocato si è dovuto presentare a Rimini, davanti al giudice di Pace (dottor Lucenti, ndr) per spiegare che io ho rischiato la pelle, e che fino a prova contraria io non ero lì a fare una passeggiata con degli amici, ma per professione stavo correndo una gara di buon prestigio e tradizione fino al momento in cui mi sono trovato davanti all'improvviso una macchina che occupava gran parte della sede stradale, e non ho potuto far altro che andarci addosso. Adesso il legale di questa signora, chiede 13 mila euro di danni a me e ad altri tre miei colleghi (Michele Scarponi, Giuseppe Muraglia e Sergio Ghisalberti, ndr), finiti per terra con il sottoscritto. La cosa buffa è che da quanto mi risulta Scarponi nemmeno ha toccato la macchina: è finito per aria perché a terra ce l'ho sbattuto io. Ad ogni modo la vicenda ha del grottesco: io subisco un danno, e nessuno mi tutela. Dopo aver rischiato l'osso del collo, devo anche pagare. Per i 150 punti non ho preso nulla, per la frattura alla vertebra mi hanno riconosciuto solo 3 mila euro: come da tabella, mi hanno risposto l'assicurazione». La classica storia all'italiana fatta di burocrazia, codicilli e carte bollate. Da una parte gli organizzatori della corsa, l'Unione Ciclistica Imolese; dall'altra un'assicurazione (l'ARA, Attività Rappresentanze Assicurative di Genova, una società di brokeraggio, che cura i sinistri in nome e per conto della Sportass, l'assicurazione delle Federazioni Sportive, ndr), che fornisce vaghe risposte e lascia che i corridori vengano chiamati in causa, anziché prendersene cura: tutelandoli. A prescindere da questi aspetti puramente giuridici, l'osservazione è: dove sono le istituzioni, il sindacato dei corridori, la Federazione? E ancora: se la Federciclismo ha stipulato una convenzione con una società assicurativa per tutelare i propri tesserati - siano questi organizzatori, corridori o altri - non è il caso che il governo del movimento ciclistico faccia qualcosa affinché situazioni del genere non accadano? Mettiamo anche che i corridori possano aver torto, esiste un'assicurazione affinché questi vengano tutelati. A quanto pare, questa, non è una cosa così automatica o scontata. «D'altra parte - chiosa sconsolato Valoti - non mi meraviglio più di nulla. Guido Trenti, bravissimo collega, compagno di squadra di Paolo Bettini e del campione del mondo Tom Boonen, un paio di anni fa fu investito da un'auto mentre si stava allenando sulle strade di casa, e i vigili gli fecero il verbale perché non aveva le luci e il campanello sulla bicicletta. Vi sembra mai possibile?». Questa mattina, intanto, gli avvocati dell'Us Imolese e dei corridori si sono dovuti presentare davanti al giudice di pace. L'avvocato Edore Campagnoli in difesa della società orgabizzatrice; l'avvocato Cristina Lancellotti per Michele Scarponi; l'avvocato Luca Morgagni, per Ghisalberti, Muraglia e appunto Paolo Valoti. Il giudice ha ascoltato le parti e si è riservato di decidere su due punti chiave: la chiamata in causa della Sportass, l'assicurazione delle federazioni sportive; e su una eccezione di incompetenza territoriale. E' il giudice di pace che se ne deve occupare o il tribunale? Nell'attesa di queste risposte, di sicuro possiamo dire che la cosa andrà per le lunghe e questo comporterà per i corridori ulteriori spese: dopo il danno, la beffa senza fine. Tutto perché da un anno la Federciclismo, sotto la vecchia gestione, quella di Ceruti e del segretario Alessandro Pica (non ha mai fatto pervenire una sola lettera ai vari organismi), non ha fatto altro che fare orecchie da mercante. Per essere buoni, diciamo che fino a questo momento è mancato coordinamento e nessuno si è mai realmente preoccupato di tutelare i corridori. A questo punto non resta altro che attendere la decisione del giudice di pace Lucenti, che dovrà soprattutto sciogliere le riserve e decidere se questa vicenda è di sua competenza o di un tribunale. In questo secondo caso, l'iter ricomincerebbe tutto da capo.
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Dopo l'impresa compiuta a Parigi nell'ultima tappa del Tour de France, Wout van Aert è rientrato a Herentals, la sua città, per una festa con tutti i tifosi ed è stato accolto come una rock star o un attore di...


Rinomato per la sua imprevedibilità, il Tour de Pologne spesso si decide per pochi secondi e anche quest’anno promette spettacolo. L’82ª edizione della corsa UCI WorldTour prenderà il via lunedì e si concluderà domenica. Durante le sette tappe in programma,...


Cesenatico si prepara ad accogliere, sabato 13 settembre, una nuova edizione del Memorial Marco Pantani, la corsa che ogni anno celebra la memoria del “Pirata” riportando il grande ciclismo sulle strade che lo hanno visto crescere, allenarsi e sognare. Organizzato...


Il Tour de France Femmes 2025 non sorride alle atlete italiane. Dopo i ritiri di Longo Borghini, Gasparrini, Balsamo, Trinca Colonel e Confalonieri ieri la pattuglia tricolore in Francia ha perso anche Soraya Paladin. La 32enne trevigiana della CANYON//SRAM zondacrypto...


Riceviamo e doverosamente pubblichiamo la risposta dell’avvocato Fiorenzo Alessi, che in questo caso parla a nome della famiglia di Michael Antonelli, una delle tante troppe vittime della strada. Ci permettiamo solo di precisare che l’intervento di Silvano Antonelli è...


Il Tour de France 2025 si è concluso da pochi giorni e Ivano Fanini ha molto da dire sulla corsa più importante del ciclismo mondiale, avendo avuto anche un legame particolare con il Tour di quest’anno. Un legame che va...


Ci ha lasciato all'improvviso, nella notte scorsa, Ugo Menoncin, direttore sportivo storico di lungo corso, uno dei fondatori e grande anima della Ju GREEN Gorla Minore, società attiva nel settore del ciclismo giovanile femminile. Grande appassionato, sempre pronto a rimboccarsi...


La doppietta che Maeva Squiban ha messo a segno nella sesta e settima tappa del Tour de France Femmes 2025 ha fatto gioire la UAE Team ADQ ed anche tutta la Francia. L’immagine della 23enne di Brest a braccia alzate...


Da anni, il Tour de France è uno spettacolo di fatiche, trionfi e panorami meravigliosi ma c'è anche un'altra "tradizione" meno ufficiale che si ripete puntualmente: i graffiti che decorano l'asfalto e i muretti lungo il percorso. Alcuni sono semplici...


Le corse a tappe transnazionali hanno sempre avuto un fascino speciale: di esempi, in particolare tra Francia e Italia, ne abbiamo avuti nella seconda metà del secolo scorso ed ora siamo alla vigilia di un... ritorno di fiamma. Il prossimo...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024